La novità del ballottaggio e tornano le preferenze

FIRENZE 15 maggio 2015 – Per la decima volta dalla nascita della Regione nel 1970 i cittadini toscani sono chiamati a scegliere presidente e consiglieri regionali. La prima differenza che si nota nella prossima consultazione elettorale, regolata da una nuova legge, è legata alla durata di apertura dei seggi. In questa occasione si vota solo in una giornata: domenica 31 maggio dalle 7 alle 23 e lo scrutinio delle schede avrà luogo, durante la notte, non appena chiuse le operazioni di voto.
Tre milioni di toscani al voto
Alle urne saranno chiamati poco meno di tre milioni di toscani. Alla data del 16 aprile, in attesa dell’ultima revisione della liste elettorali (45 giorni prima del voto), si contavano 2.990.258 elettori (nel 2010 erano stati 3.009.691) così distribuiti nelle province: Firenze 287.065 elettori, Lucca 344.142, Pisa 333.706, Livorno 283.853, Arezzo 271.793, Pistoia 235.899, Siena 210.174, Prato 184.6107, Grosseto 180.178 e Massa-Carrara 174.344.
Quindici consiglieri in meno
Questa volta ci saranno meno consiglieri regionali da eleggere: quaranta in tutto, ovvero quindici in meno rispetto al 2010 e ben venticinque rispetto al 2005. Sulla scheda gli elettori troveranno i nomi dei sette candidati alla presidenza che alla scadenza del 2 maggio hanno inoltrato le domande di partecipazioni in Corte d’appello e che si presentano collegati a una o più liste. Sono Enrico Rossi, sostenuto dal Pd e dalla lista “Popolo toscano”, Claudio Borghi, candidato della Lega Nord e di Fratelli d’Italia, Giacomo Giannarelli, sostenuto dal M5S, Giovanni Lamioni, candidato della lista “Passione Toscana”, espressione di Ncd e Udc, Tommaso Fattori, candidato della lista “Sì Toscana a sinistra”, Stefano Mugnai, candidato di Forza Italia e di “Lega Toscana-Più Toscana” e Gabriele Chiurli, sostenuto dalla lista “Democrazia diretta”. Per la cronaca finora la Regione ha avuto sette presidenti.
Tredici circoscrizioni
Per il voto la Toscana è stata divisa in circoscrizioni elettorali corrispondenti al territorio di ogni singola provincia fatta eccezione per Firenze che ha quattro circoscrizioni. In totale quindi le circoscrizioni sono 13.
In ognuna delle diverse forze politiche hanno presentato le loro liste di candidati che sono in numero variabile all’interno di ciascuna lista a seconda della consistenza demografica della circoscrizione provinciale.
Nella provincia di Livorno sono state presentate dieci liste composte ciascuna da un minimo di quattro ad un massimo di otto candidati. Per agevolare le operazioni di voto i nomi di tutti i candidati consiglieri presenti nelle liste sono riportati nella scheda elettorale. Quindi l’elettore, al quale verrà consegnata una scheda di colore verde, potrà esprimere due voti uno per il presidente ed uno per una delle liste. Due voti che possono essere disgiunti: ovvero un candidato presidente e una lista che non è a lui collegata. Se l’elettore esprime il proprio voto solo per il candidato presidente, quel voto non andrà a nessuno dei partiti o movimento collegati al candidato presidente; se invece il voto viene espresso ad una lista, esso si trasferisce anche al candidato presidente collegato.
Una o due preferenze
In questa occasione è stata data facoltà di esprimere anche le preferenze per i candidati, operazione che si effettua semplicemente tracciando una croce accanto al nome del prescelto stampato sulla scheda. È consentito esprimere una o due preferenze. Nel caso delle due preferenze si deve però rispettare la rappresentanza di genere, ovvero si deve scegliere un uomo e una donna pena l’annullamento della seconda preferenza in ordine di lista. Il vecchio ricordo della lista bloccata è rimasto come facoltà per ciascun partito di presentare un listino regionale bloccato (massimo tre candidati che al momento della assegnazione dei seggi saranno i primi ad essere eletti). Si sono giovati della facoltà di presentare il listino regionale la lista “Lega Toscana – Più Toscana” e la Lega Nord.
Quattromila sezioni elettorali
In Toscana funzioneranno 4.007 sezioni elettorali, 38 in più del 2010. In esse, tra presidenti, segretari e scrutatori, opereranno circa 24mila addetti. Come sempre ai seggi occorre presentarsi con un documento di identità e con la tessera elettorale. Se smarrita, un duplicato può essere richiesto nei Comuni che resteranno aperti durante le operazioni di voto.
La possibilità del ballottaggio
La nuova legge elettorale prevede la possibilità di un turno di ballottaggio, (due settimane dopo il primo turno) nel caso in cui nessun candidato presidente raccolga almeno il 40 per cento dei voti validi. Al ballottaggio parteciperanno i due candidati più votati.
Sbarramento e seggi
Per l’assegnazione dei seggi si passa attraverso una soglia di sbarramento: parteciperanno infatti alla ripartizione dei 40 posti del consiglio solo i partiti che raccoglieranno più del 5% dei consensi in tutta la Regione o, se presenti in una coalizione, se essa supererà il dieci per cento dei consensi e le singole liste che la compongono almeno il 3 per cento.
Il premio di maggioranza
Se il presidente eletto otterrà più del 45% dei voti, la coalizione che lo sostiene avrà diritto ad almeno il 60 per cento dei quaranta seggi in palio (ovvero 24) e li avrà anche se ne avesse conquistati meno attraverso il voto.
Se invece il presidente eletto raccoglie tra il 40% e il 45%, la coalizione che lo sostiene avrà comunque diritto a 23 seggi, anche se ne avesse ottenuti di meno attraverso il voto.
Un presidente, non superando il 65% dei voti (quindi 26 consiglieri), manterrà i seggi conquistati anche se essi saranno in numero maggiore di quelli che gli assegnerebbe il premio di maggioranza.
Nel caso in cui la coalizione vincente raccolga più del 65 per cento dei voti (ovvero 26 seggi), la legge prevede che scatti la soglia di garanzie per le minoranze, che complessivamente hanno diritto ad almeno 14 seggi.
Assegnazioni, incompatibilità e affluenza
Le modalità di assegnazione dei seggi sono regolate da una complessa serie di norme tecniche. È previsto che ognuna delle tredici circoscrizioni abbia diritto all’elezione di almeno un consigliere.
Esiste incompatibilità fissata per legge tra le cariche di consigliere regionale e di assessore regionale. Quindi un consigliere per diventare assessore dovrebbe prima dimettersi.
Il trend dei votanti Il trend sull’affluenza alle urne presenza un curva rivolta verso il basso: nel 2005 l’affluenza alle urne nelle elezioni regionali fu del 71,35 per cento; nel 2010 scese al 60,71 per cento.