La parodia del polo culturale di piazza Manzoni

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PIOMBINO 18 dicem­bre 2013 — Con­tin­ua la par­o­dia del “Polo Cul­tur­ale” di Piaz­za Man­zoni, un’opera da cui purtrop­po l’amministrazione non riesce a cavarne le gambe.
Una serie di vicis­si­tu­di­ni para­dos­sali che han­no com­pli­ca­to seri­amente tut­to il per­cor­so dell’intervento rifer­i­to al pri­mo lot­to.
Con una delib­era di Giun­ta (atto n° 346/2013) del­lo scor­so 11 dicem­bre si inter­viene nuo­va­mente per vari­azioni tec­niche.
Cer­ta­mente vi saran­no ques­tioni di tipo nor­ma­ti­vo e non di bilan­cio, vis­to che l’atto non passerà dal Con­siglio Comu­nale e non se ne potrà dis­cutere, anche se lo si farà gra­zie ad un O.d.G. del nos­tro grup­po che per­me­t­terà di inter­venire a tut­ti i grup­pi su una vicen­da che ora­mai è diven­ta­ta una vera e pro­pria avven­tu­ra ammin­is­tra­ti­va.
Ricor­diamo che l’adeguamento alle norme anti­sis­miche suc­ces­sive al ter­re­mo­to dell’Aquila risal­go­no a cir­ca 4 anni fa, infat­ti fu forte­mente ritarda­to l’inizio lavori del “Nuo­vo Polo Cul­tur­ale” nel 2010, nonos­tante le norme fos­sero già in vig­ore da un anno, per queste ques­tioni.
Nel frat­tem­po ci tro­vi­amo anco­ra di fronte ad un cantiere aper­to ed ad una evi­dente lentez­za da parte del­la dit­ta appal­ta­trice che pone alcu­ni dub­bi su tut­ta la vicen­da.
Anche le polemiche legate ai sac­chi di mate­ri­ali rel­a­ti­va­mente inquinan­ti prove­ni­en­ti dalle mac­erie delle ex officine IPSIA, che sono rimasti a lun­go ter­mine ai mar­gi­ni del cantiere, non sono state affat­to dimen­ti­cate.
Ora ci chiedi­amo se lo stravol­gi­men­to del prog­et­to iniziale del “polo cul­tur­ale” che emerge dal­la delib­era di Giun­ta sia il risul­ta­to sola­mente delle effet­tive esi­gen­ze delle nuove norme anti­sis­miche, oppure, da come sem­bra, abbia esi­gen­ze diverse, poiché gli spazi sem­bra­no decisa­mente mod­i­fi­cati in ogni sen­so rispet­to all’impostazione iniziale.
Ci chiedi­amo se vi siano anche moti­vazioni eco­nomiche dietro a questo “nuo­vo prog­et­to”, che per­al­tro potrebbe essere un cos­to aggiun­ti­vo, nonos­tante l’opera fos­se ampia­mente cop­er­ta sot­to il pro­fi­lo finanziario.
Sarebbe impor­tante anche capire cosa farà la dit­ta appal­ta­trice, vis­to che vinse la gara con un rib­as­so di qua­si il 50% , il che las­cia pen­sare che si siano creati nel frat­tem­po prob­le­mi di ordine eco­nom­i­co e la lentez­za dei lavori lo sta a dimostrare.
E’ arriva­to il momen­to di capire cosa stia acca­den­do, ora­mai i tem­pi si sono tal­mente allun­gati che non si può più far fin­ta che tut­to vada nel­la direzione gius­ta.

Lui­gi Cop­po­la — Con­sigliere comu­nale UDC 

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