La patata bollente passa ai garanti nazionali
PIOMBINO 16 ottobre 2016 - Armatevi di pazienza e, se volete, provate a leggere. Vi stiamo per descrivere una mediocre soap opera che vive di colpi di scena giornalieri. Parliamo dei prossimi congressi del Pd, partito che, sotto varie denominazioni, governa la Val di Cornia fin dalla nascita della Repubblica. Se non fosse per questa caratteristica forse le notizie che stiamo per riferirvi avrebbero meritato poco più di una colonnina. Ma non può essere così quando dalle scelte di una forza politica passano i destini dell’economia e la qualità di vita dei singoli e delle famiglie in un comprensorio che per consistenza è il secondo nella provincia.
Senza esclusione di colpi
Andiamo per ordine. La questione riguarda le tessere del partito, che sono praticamente raddoppiate nell’imminenza dei congressi e che oggi sfiorano le tremila unità in tutta la zona. Sappiano che circa trecento di esse, presentate su moduli giunti non dai circoli locali ma dalla sede regionale del partito, sono state oggetto delle attenzioni della commissione di garanzia locale per i congressi, organismo che, a maggioranza, ha deciso di non accoglierle. La votazione sul sì o sul no ai nuovi iscritti ha messo chiaramente in evidenza la nettissima spaccatura che, all’interno del partito, vede schierata una componente favorevole alla scelta di Carla Maestrini alla segreteria federale mentre l’altra punta sul sanvincenzino Massimiliano Roventini per la stessa carica. I big del partito non hanno mancato di schierarsi e così troviamo con la Maestrini, il segretario uscente Valerio Fabiani, il vice Francesco Lolini, la sottosegretaria Silvia Velo, i sindaci di Piombino e Campiglia Marittima, l’ex commissario dell’Autorità portuale Luciano Guerrieri, che è anche presidente della commissione dei garanti locali, e sull’altra sponda, il consigliere regionale Anselmi, che è anche candidato per l’unione comunale di Piombino, l’ex consigliere regionale Matteo Tortolini e vari altri quadri minori.
Le tessere regolarizzate
Nella seduta che ha bocciato le 300 nuove tessere, quasi tutte riferite alla componente Roventini-Anselmi, gli schieramenti si sono nettamente riproposti, come del resto vi abbiamo dato conto in un nostro precedente articolo.
Dopo l’esclusione dei 300, la commissione di garanzia regionale, a seguito di sollecitazioni, ha di fatto riammesso questo pacchetto di tessere previa regolarizzazione nelle singole sezioni. Di fatto i sottoscrittori sono stati chiamati a firmare nuovamente i moduli di adesione nei diversi circoli di appartenenza. Un adempimento che, pena l’esclusione, doveva essere perfezionato entro le 18 di domenica 15 ottobre. La decisione del regionale è stata commentato in maniera opposta dai due schieramenti convinti, ognuno, di aver ottenuto ragioni e riconoscimenti dall’organismo fiorentino.
Fatto è che alla scadenza di domenica 298 tessere sono risultate regolarizzate su un totale di 307, numero che, conta e riconta, è risultato infine quello giusto. Quindi solo nove nuovi iscritti, peraltro con alcune giustificate assenze, sono risultati esclusi. Un risultato indubbiamente positivo per la componente Roventini-Anselmi.
Ne ha immediatamente preso atto la commissione di garanzia locale che si è riunita domenica sera. In questa seduta ai sette commissari in carica fin dall’inizio (Luciano Guerrieri, Bruna Geri, Vito Bartalesi, Cosetta Pellegrini, Angelo Pagliaro, Kety Pini e Michela Corsini) si sono uniti anche Delia del Carlo e Roberto Scaffai, orientati l’uno per una parte e uno per l’altra. Va detto che l’allargamento della commissione di garanzia è tra l’altro dovuto a ragioni pratiche. Per una assurda regola congressuale, esiste infatti la possibilità di presentare le diverse candidature (ormai solo per le segreterie di circolo, dal momento che le altre ci sono già) fino a venti minuti dopo l’inizio di un congresso previa consegna di un numero di firme pari a 5–10 per cento degli iscritti a un circolo (in alcuni casi con 3–4 firme si può presentare un candidato). Ovviamente le candidature last minute vanno presentate alla commissione di garanzia. Si dà il caso che almeno una buona parte dei circoli punti a celebrare il congresso nel prossimo week end (21–22 ottobre). Ne consegue che, essendo i circoli in numero superiore ai componenti della commissione di garanzia, poteva verificarsi l’impossibilità di una presenza anche di un solo garante.
La divisione nella commissione garanti
Quindi i nove commissari di garanzia (7 più i due nuovi), domenica sera, si sono ritrovati a verificare la regolarità degli iscritti (quelli sottoposti alla regolarizzazione oltre all’anagrafe completa degli aventi diritto ad esprimersi con un voto nei congressi).
È accaduto che la commissaria Cosetta Pellegrini, residente all’Elba, non abbia potuto partecipare ai lavori. Morale. la commissione si è ritrovata divisa perfettamente a metà: quattro da una parte e quattro dall’altra.
Puntualmente la spaccatura è emersa quando, per l’ennesima volta, sul tavolo della commissione non sono comparsi né gli elenchi né le tessere dei nuovi iscritti del 2017. Ovvero, c’erano e sono state certificate le tessere regolarizzare dei 298, erano a posto i tesserati iscritti nel 2016 e negli anni precedenti ma non c’era documentazione per oltre 800 nuovi arrivati negli ultimi mesi. Va sottolineato che è compito precipuo della commissione effettuare una verifica ed è essenziale celebrare i congressi con l’anagrafe degli iscritti regolarmente certificata. Quattro commissari di orientamento Roventini Anselmi non si sono accontentati di una documentazione che dava conto del numero dei nuovi ed hanno votato contro. Viceversa quelli della Maestrini hanno dato l’ok alla pezza di appoggio prodotta per i neo tesserati del 2017. Quattro sì, quattro no e palla al centro. Si ricomincia. Si ha notizia di una nuova riunione dei commissari locali convocata d’urgenza per il pomeriggio di oggi 16 ottobre. Usciranno le liste e le tessere? Difficile dirlo. A questo punto comunque la patata bollente è già passata alle commissioni di garanzia regionale e nazionale chiamate a dipanare una matassa avviluppata oltre ogni limite.
Il ricorso ai garanti nazionali
Va anche ricordato, tanto per completare il menu, che sul tavolo della commissione nazionale di garanzia esiste ed è tuttora in attesa di decisioni un ricorso presentato dai segretari di circolo Alberta Ticciati, Ilvio Camberini e dal facente funzione al circolo piombinese Berlinguer Doriano Scali avverso alla decisione della commissione regionale di garanzia che ha consentito la regolarizzazione delle 307 tessere scartata in prima istanza dai garanti locali.
L’idea prevalente è che Roma ratifichi la decisione dei commissari regionali e che la mossa dei tre dirigenti di circolo (tutti componente Maestrini) abbia un valore più politico che effettivamente orientato a rimescolare le carte.
Si pensi solo che, nel caso in cui il ricorso venisse accolto, le regolarizzazioni dei 298 non avrebbero valore e tutto il pacchetto presentato da Roventini-Anselmi verrebbe escluso dal voto congressuale. Ovvero chi ha addirittura dovuto sottoscrivere per due volte la propria tessera si vedrebbe preclusa la partecipazione attiva all’assise del proprio circolo. Un disastro totale che vanificherebbe i congressi e che Roma chiaramente si guarderà bene dal favorire. A meno che – se ne sono viste tante e non c’è più da meravigliarsi di alcunché – i garanti nazionali non riescano a vincere un’irrefrenabile tentazione verso il “cupio dissolvi”.
Le incompatibilità
Infine una riflessione meriterebbero, nei congressi, anche alcune norme statutarie sulle incompatibilità. È stata apprezzata la scelta della segretaria uscente del circolo di Venturina Alberta Ticciati che, ricandidandosi, ha annunciato la rinuncia alla carica di assessore essendovi incompatibilità tra il ruolo di vertice in un circolo e l’incarico in giunta di un ente locale. C’è da dire “meglio tardi che mai” perché esempi del genere ne sono esistiti a Piombino, Campiglia e altrove. Stranamente invece non c’è incompatibilità tra il ruolo di assessore e quello di segretario federale e neanche tra quello di consigliere regionale e segretario dell’unione dei circoli, mentre c’è tra consigliere regionale e segretario federale. Ma quale è la logica?