La patetica, inutile e offensiva lettera di Polidori
PIOMBINO 2 ottobre 2017 — È facile riconoscere il brutto spettacolo che questo Pd sta dando di se stesso nella nostra tanto invidiata Val di Cornia. L’annullamento delle tessere con quelle motivazioni, è quanto di più sciocco poteva essere fatto e da li è partita la miccia che ha incendiato ogni rivolo di attenzione politica. Dalle minoranze al nostro alleato a Piombino “Spirito Libero” che chiede di tenere fuori i Comuni dallo scontro altrimenti lasciano la maggioranza e allora sarebbero guai per governare la nostra città. Oppure la perla di patetico, inutile e offensivo contenuto della lettera che Enzo Polidori ha inviato a Renzi. Per questo non voglio perderci tempo. Approvo in toto le nobile risposta che ha dato Vaccaro alla quale potrei solo aggiungere la mia firma. Le tessere non sono valide perché non sono i segretari che hanno autorizzato a cercare nuovi iscritti. Eppure tutte le organizzazioni politiche, sociali o comunque di volontariato stanno soffrendo molto perché gli iscritti scarseggiano sempre più. Per la politica in generale, e quella del Pd in particolare, le sofferenze sono ancora più alte e tanta, troppa gente ha lasciato prima la tessera fino al voto (ricordo quante volte ho detto pubblicamente che dovevamo contare le teste e non le percentuali dei voti ottenuti). Ed oggi c’è un organismo che trova naturale annullare 320 tessere, evitando anche di parlare con i reclutatori che potevano spiegare evitando così che rispondessero pubblicamente. La Federazione Pd non era organizzata con disponibilità di tessere per fare iscritti e questi compagni si sono rivolti al regionale, per ottenere tessere con schede ufficiali. Vederci qualcosa di mafioso non è solo sciocco è proprio stupido. Peccato che in questa rete oligarchica ci sia cascato anche un personaggio che conosco da tempo e che ho sempre stimato molto. Per giusta chiarezza voglio riportare per tutti quelli che hanno la voglia di leggere che vuol dire la parola “OLIGARCHIA”: regime politico o amministrativo caratterizzato dalla concentrazione del potere effettivo nelle mani di una minoranza, per lo più operante a proprio vantaggio e contro gli interessi della maggioranza.
Lo spettacolo che abbiamo dato e purtroppo continueremo a dare è frutto di questa concezione non democratica che dobbiamo cambiare, non perdendo l’occasione del congresso che è offerta a tutti gli iscritti che saranno ammessi (sic!). Dobbiamo essere impegnati affinché vi sia profondo rinnovamento e si garantisca per il futuro la concretezza di mettere nel cestino una visione o gestione oligarchica della politica. Ricordo l’essenzialità di un deciso recupero di politiche di governo di zona, alle quali i circoli in primis dovranno essere chiamati al confronto aperto anche alla società comunque organizzata. Se un futuro ci potrà essere lo troveremo solo studiando e decidendo tutti insieme e per nessuno ci potrà essere un futuro se tutti continueranno a guardare solo in casa propria non rendendosi conto che il tarlo del degrado è già entrato e prende spazi sempre più ampi. La responsabilità del Pd è tutta qui: avere sul collo errori che spesso hanno impedito di vedere la realtà. Per il domani non possiamo rischiare che ci buttino fuori ovunque, riprendiamo il cammino democratico della politica, con la voglia di stare insieme non per dire quello che si deve fare, ma per costruire insieme la strada del domani. Parliamo dunque di programmi e proposte da fare, smettendo insulse polemiche che non dovrebbero avere albergo nelle nostre stanze. Queste sono le mie semplici motivazioni che chiedono un deciso sostegno al rinnovamento di questo gruppo dirigente delle Federazione. Tutta questa brutta vicenda ha consolidato in me la scelta di voto per Massimiliano Roventini, come spero che a Piombino per l’Unione comunale venga approvata la decisione di Gianni Anselmi, che, insieme a Roventini, rappresenta un tandem importante per la Val di Cornia del futuro, nella quale ci auguriamo essere ancora tra quelli che possono contribuire a disegnarla nuova e guidarla.
Walter Gasperini
(Foto di Pino Bertelli)