La politica dell’unico salvatore della patria è finita
PIOMBINO 3 febbraio 2018 — La piega che ormai ha preso la vicenda Aferpi impone una decisa iniziativa politica e un disegno di governo coraggioso e praticabile.
Per questo motivo sosteniamo convintamente il ministro Carlo Calenda che con decisione, e non da oggi, ritiene che l’acclarata insolvenza del gruppo Cevital richieda un immediato allontanamento di Issad Rebrab.
Coerentemente con la condotta del ministro Calenda è necessario accompagnare un’iniziativa territoriale perché l’uscita di Rebrab è, ovviamente , una condizione imprescindibile ma tuttavia non sufficiente.
In questa situazione è fondamentale impostare una linea politica e di governo, almeno per le variabili di cui disponiamo, dicendo sin da subito con chiarezza verso la cittadinanza che in una vicenda con queste caratteristiche non tutte le variabili sono disponibili e programmabili perché si intersecano con l’articolazione del mercato mondiale, la riorganizzazione e le scelte dei grandi gruppi, la vicenda di Taranto, solo per fare alcuni esempi.
La ricerca di un nuovo partner industriale per la produzione di acciaio deve essere visto come un pezzo di un disegno di governo autonomo e più ampio.
Per questo riteniamo che le riflessioni sul dopo Rebrab indicate nella mozione proposta dalla maggioranza e sostenuta dal gruppo di Ascolta Piombino, possano essere la base su cui costruire una politica che necessariamente dovrà fare i conti con l’esito e i tempi dell’uscita di Aferpi.
Le proposte sono cinque:
- in caso di nuova procedura pubblica di assegnazione delle aree industriali, si propone di non mettere a gara in blocco tutto il compendio, in particolare per le porzioni di territorio non più interessate da attività siderurgiche e più adiacenti alla città;
- di valutare, in questa ipotesi, la proposizione di un soggetto pubblico territoriale per acquisire la titolarità delle aree industriali dismesse al fine di gestire nel suo complesso la fase di bonifica, riconversione produttiva, urbanistica e del capitale umano, al fine di ricercare investitori a cui assegnare dette aree secondo criteri di mercato;
- di tenere fermi i criteri di attrazione di attività ad elevato valore aggiunto, ambientalmente sostenibili e di produzione di posti di lavoro;
- nel rispetto delle prerogative dell’Autorità Portuale di sistema, di avanzare il criterio di concessionare le aree demaniali marittime per sostenere i processi di diversificazione economica in coerenza con le nuove funzioni allocabili nelle aree industriali dismesse.
- di proporre un nuovo accordo di programma che si ponga l’obiettivo di affrontare poche e chiare priorità, in particolare i nodi della competitività del territorio connessi al contesto ambientale (le bonifiche), al contesto infrastrutturale materiale ( viario e ferroviario ) e immateriale ( innovazione tecnologica e del sapere ), con l’obiettivo di canalizzare tutte le risorse disponibili su questi assi specifici.
Massimiliano Roventini, segretario federazione Val di Cornia Elba Pd
Marcello Maio, responsabile industria segreteria federazione Val di Cornia Elba Pd
Ettore Rosalba, segretario unione comunale Piombino Pd
Stile libero Idee dalla Val di Cornia si è occupato del precedente documento (più completo di quello attuale e comprendente ad esempio anche la valutazione della fattibilità economica di una valorizzazione degli impianti industriali dismessi per un progetto di archeologia industriale) approvato dal Partito democratico sullo stesso tema e della mozione proposta dalla maggioranza e sostenuta dal gruppo di Ascolta Piombino, citata nel comunicato stampa odierno, in due articoli che richiamiamo:
APPROVATE NELLA STESSA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DI PIOMBINO
Una variante ed una mozione che si contraddicono
https://www.stileliberonews.org/variante-ed-mozione-si-contraddicono/
APPROVATA DAL CONSIGLIO COMUNALE MA NON PUBBLICATA DAL COMUNE
Alla ricerca della mozione perduta
https://www.stileliberonews.org/alla-ricerca-della-mozione-perduta/