La protezione della costa non merita assemblee
SAN VINCENZO 25 luglio 2017 — La protezione della costa deve essere una priorità per San Vincenzo, dopo anni di cemento, con il tempo sempre più violento nelle sue naturali manifestazioni e soprattutto con la costruzione del porto, che ha compromesso per sempre la morfologia delle spiagge cittadine. La strategia di questi ultimi anni si è rilevata fallimentare e a pagarne le conseguenze sono stati soprattutto cittadini e imprenditori: si sono visti recapitare dalle cave dei dintorni sassi e massi di tutte le dimensioni, hanno visto comparire un megaporto, sparire una delle spiagge più belle del centro, comparire barriere soffolte dannose e, grazie a lavori approssimativi, sassi e grottoni sulla spiaggia, che regolarmente devono essere tolti e che sono ormai una voce di spesa di bilancio costante da pagare ormai ogni anno. Tutto questo lo dobbiamo a chi ha amministrato il paese in questo modo negli ultimi anni.
In tutte queste vicende, in anni di mala gestione del cemento e di particolari rapporti con chi esegue i lavori e con chi gestisce il porto, Bandini è sempre stato protagonista, prima come assessore all’urbanistica e al porto e oggi come sindaco. Seppure riconosciamo la difficoltà nell’affrontare un problema così grosso, dobbiamo anche attribuire al primo cittadino una grande colpa: attraverso le scelte sue e della sua Giunta la situazione è drasticamente peggiorata e non vediamo nei loro atti nessuna strategia ma, anzi, una rassegnazione al problema di chi lascia che siano gli altri a risolvere.
In merito al progetto delle opere di protezione della costa, che vedono ancora come unica strategia individuare un soggetto che butti sassi e massi in mare, possibilmente di cava, ravvisiamo una pessima, preoccupante strategia. Nostro stimolo, a febbraio, fu di muovere l’amministrazione verso la presentazione pubblica del progetto, perché crediamo che per un problema così delicato e importante sia inadeguato che le scelte vengano prese da chi ha solo peggiorato la situazione in nemmeno un mandato. Soprattutto riteniamo che debba essere una scelta condivisa prima di eventuali deliberazioni con un’assemblea pubblica e crediamo che un sindaco e una Giunta, che sanno e vogliono ascoltare i propri cittadini, troverebbero stimoli preziosi e contributi interessanti da chi questo paese lo vive quotidianamente. L’assessore Russo, per conto dell’amministrazione, rispose alla nostra mozione dicendo che era necessario più tempo rispetto a quanto proposto, che avrebbe dovuto coordinare Regione e progettisti e che sarebbe stato possibile entro l’estate, addirittura entro maggio. E così fu accettata la mozione e l’amministrazione si prese l’impegno. Come d’abitudine, purtroppo, Bandini è allergico a condividere con i propri cittadini le sorti del paese e dell’assemblea nessuna traccia. Torniamo quindi in consiglio per chiedere loro i motivi di questa mancata convocazione, sperando che questo possa stimolarli ad arrivare quanto prima alla presentazione di un progetto, che potrebbe cambiare per sempre San Vincenzo come la conosciamo.
Assemblea Sanvincenzina