La questione “Futuro di Piombino” non può attendere

· Inserito in Spazio aperto

PIOMBINO 21 aprile 2018 — La ques­tione “Futuro di Piom­bi­no”, che poi è quel­la del­la Val di Cor­nia, non può più atten­dere. Un’amministrazione non può con­tin­uare a bere tut­to quel­lo che gli dice l’imprenditore di turno, deve fare scelte pre­cise, deve saper pro­gram­mare e non è det­to che sia antiteti­co agli inter­es­si di chi vuole inve­stire in questo ter­ri­to­rio. Sarà nec­es­sario quin­di riaprire la dis­cus­sione sull’accordo di pro­gram­ma, sti­amo par­lan­do di mille ettari, di cui la mag­gior parte di ter­reno dema­niale, sot­to­posti oggi a un accor­do di pro­gram­ma e una vari­ante suc­ces­si­va che non han­no mosso niente. La legge urban­is­ti­ca regionale pro­muove e finanzia prog­et­ti final­iz­za­ti alla ricon­ver­sione di aree indus­tri­ali dismesse, a par­tire nat­u­ral­mente dalle idee del Comune di apparte­nen­za, ammes­so che quest’ultimo ne abbia. La situ­azione piom­bi­nese gius­ti­ficherebbe ampia­mente un’azione ver­so l’Unione euro­pea per reperire finanzi­a­men­ti mirati, così com’è sta­to fat­to a suo tem­po nel­la Ruhr. Rite­ni­amo quin­di nec­es­saria la cos­ti­tuzione di una cab­i­na di regia a liv­el­lo di Regione e Comune che pos­sa avviare prog­et­ti ingeg­ner­is­ti­ci per le demolizioni e le opere di bonifi­ca e con­tes­tual­mente elab­o­rare un per­cor­so di mod­i­fi­ca dei piani urban­is­ti­ci. L’idea è di portare a ter­mine una definizione  dell’uso delle ex aree indus­tri­ali per fini pre­cisi, attra­ver­so piani di fat­tibil­ità eco­nom­i­ca e finanziaria. La bonifi­ca pub­bli­ca dovrà intrec­cia­r­si all’interno di questo per­cor­so coin­vol­gen­do le risorse messe a dis­po­sizione dal Min­is­tero dell’ambiente, veico­la­to den­tro il prog­et­to com­p­lessi­vo di riqual­i­fi­cazione urbana. È un per­cor­so com­p­lesso ma pos­si­bile, attra­ver­so soci­età esisten­ti come Svilup­po Toscana, che si è occu­pa­ta di prog­et­tazione e attuazione di pro­gram­mi e prog­et­ti comu­ni­tari di inter­esse regionale, cui potreb­bero essere messe a dis­po­sizione sedi in loco come lo sta­bile del­la Bic di Ven­tu­ri­na che vedrebbe final­mente un uso con­gruo alla sua des­ti­nazione.

Ric­car­do Gelichi, Por­tav­oce Ascol­ta Piom­bi­no

Commenta il post