La Regione pensa Piombino come “polo dei rifiuti”
PIOMBINO 6 novembre 2019 — Il consigliere regionale Pd Gianni Anselmi pubblica sul suo profilo social Facebook un post a commento del parere del Nucleo di valutazione regionale (Nurv) sull’ampliamento della discarica di RIMateria, ora ipoteticamente riconvertita a rifiuti industriali, scrivendo che è “nitidamente smentito chi ha affermato in questi mesi, nelle piazze e sui social, ciò che non è mai stato vero e cioè che la Regione Toscana immagina Piombino come “polo dei rifiuti””.
Come Comitato Salute Pubblica di Piombino sentiamo il bisogno di precisare alcuni dati di fatto: i pareri per l’ampliamento, sia la VIA (Valutazione d’Impatto Ambientale) che l’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) sono di competenza della Regione Toscana.
Sempre di competenza regionale sono le continue “diffide” che la società pubblico-privata di RIMateria colleziona di continuo in questi ultimi mesi e anni. E alla Regione Toscana sono indirizzate le fideiussioni bancarie e/o assicurative che l’azienda RIMateria deve stipulare per continuare nella sua attività.
Crediamo fin qui di aver precisato le competenze che ha avuto finora la Regione Toscana nella vicenda di RIMateria. In tema di “competenze” vorremo entrare nel merito anche dell’ulteriore diffida data a RIMateria per controllare “la riduzione e l’eliminazione dei cattivi odori” di questa discarica, per usare le parole del consigliere Anselmi. Noi siamo semplici cittadini ma sentiamo bene con il nostro naso che ci dice che, ad oggi, dopo le numerose diffide regionali, RIMateria produce ancora “emissioni odorigene”. Per rendere migliore la vita di noi piombinesi prima di qualsiasi ampliamento la discarica andrebbe messa a norma. Invece, pur di dare quel parere, il Nurv (regionale) concede ancora “prescrizioni”, indica soluzioni per cambiare le convenzioni demaniali per ospitare altri rifiuti e suggerisce come l’attività può proseguire. E comunque sia stiamo sempre parlando di “rifiuti”. Quindi noi piombinesi subiamo quel “polo di rifiuti” che alle porte di Piombino sta venendo alla luce, per non parlare della fabbrica di lavorazione di pneumatici esausti.
Per quanto riguarda “l’ampliamento finalizzato al conferimento di rifiuti derivanti da smaltimento cumuli esistenti nell’area industriale e siderurgica” noi leggiamo sempre la parola “rifiuti”. Quello che cambia è che non verranno più da fuori ma saranno quelli da “dentro”. Come Comitato Salute ci siamo opposti con tutte le nostre forze a quel progetto e se è arrivato un “contrordine” della Regione è anche per il nostro impegno e le nostre battaglie.
La fase che si apre è molto complicata e passa sopra la testa dei cittadini di Piombino. Probabilmente in quanto prima sindaco di Piombino ed ora in veste di consigliere regionale conoscerà i dettagli dell’accordo di programma stipulato per il nostro Sin. Noi conosciamo, invece, gli esiti dell’ultima riunione al Ministero dell’Ambiente (datata 23 settembre 2019) avente ad oggetto la “gestione dei cumuli in aree demaniali”, dove lo stesso direttore generale del Settore rifiuti ed inquinamento della Regione, nel suo parere, sostiene come è “opportuno verificare la recuperabilità di questi rifiuti sulla base delle norme vigenti e solo residualmente ricorrere allo smaltimento in discarica, in ossequio alla gerarchia dei rifiuti”.
Nella medesima riunione la Regione Toscana ricorda ai presenti che “nel corso della riunione del luglio scorso relativa all’Accordo di programma non fu preso nessun impegno ad adottare la discarica di Rimateria per ricevere cumuli. Questo indipendentemente dal fatto che la maggioranza di Rimateria sia pubblica o privata. Il fatto è che la suddetta discarica non è abilitata a ricevere scorie di acciaieria. La discussione su tale discarica è surreale anche per il fatto che non vengono pagate le relative fideiussioni”. Ci permettiamo di suggerire, alla Regione Toscana, un ulteriore controllo su queste fideiussioni di RIMateria, una volta finito di analizzare le richieste dell’ultima diffida della Giunta regionale. A noi del Comitato preme ora soffermarsi sulla sostenibilità del progetto di conferimento in discarica dei “rifiuti industriali”. Fosse solo perché in quest’ultima riunione ministeriale è stato detto chiaro che prima questi rifiuti devono essere “caratterizzati” e solo dopo ci si potrà interrogare sul luogo in cui saranno destinati. Insomma per il momento “non un grammo di questi rifiuti industriali andrà in discarica”, come abbiamo sempre sostenuto noi fin dall’inizio. Resta da vedere che piega prenderà tutta la vicenda di RIMateria e che cosa la Giunta regionale deciderà per Piombino ed i piombinesi.
Comitato Salute Pubblica Piombino-Val di Cornia
La Regione Toscana sembra seguire una strategia di isolamento dei problemi per poi far passare le soluzioni più rapide e dirette nelle diverse realtà. Qui a Chiusi (provincia di Siena) sta facendo passare un impianto di carbonizzazione idrotermale che altrove (voi compresi) non è passato. Io penso che dovremmo organizzare un “coordinamento” delle diverse situazioni.