La Regione ripropone i vecchi modelli ideologici
PIOMBINO 7 aprile 2014 — Il PD attraverso il suo Consigliere regionale Matteo Tortolini, ci dice che: “ si devono creare le condizioni ambientali e infrastrutturali e urbanistiche per creare a Piombino un polo europeo di rottamazione di grandi navi”. Del resto è quello che si evince dalla bozza di Progetto di riconversione e riqualificazione industriale della Regione Toscana. Il problema è che la rottamazione è sostanzialmente l’unica novità, se così si può chiamare, prodotta dallo studio dei bisogni di questo territorio e delle eventuali risposte; un documento dove invece è meno chiaro il sostegno alle imprese, soprattutto quelle che attengono alla diversificazione produttiva manifatturiera e del terziario. Anche sui tempi e sulle risorse la Regione non si esprime, come liquida con sole venti righe la Magona, e non prende in nessuna considerazione le attività legate al mare come nautica e cantieristica. Del resto per redigere un PRRI dovrebbero essere necessari almeno sei mesi, si evince dal DL 31/01/2013, mentre sembra che qui si vogliano bruciare le tappe, con il rischio di trasformare un Accordo di Programma in uno spottone elettorale. Siamo molto delusi anche del modello intrapreso per affrontare Piombino, il solito modello delle economie sudice, amianto, diossina e contorno, un modello culturale e ideologico dove i figli dei piombinesi devono fare i tagliatori o emigrare, non può esserci un’ambizione diversa. A Piombino non dobbiamo evolvere, casomai ci venisse un figlio imprenditore, commerciante, libero professionista, operaio specializzato nella costruzione di grandi Yacht, oppure impiegato nel manifatturiero, o specializzato in tecnologie ambientali. Privilegi, lobbies e gestione del potere si mantengono proprio attraverso questi modelli. Qualcosa in Italia sta cambiando, un vento riformatore potrebbe travolgere tutti, noi di Ascolta Piombino vogliamo partire dalla nostra città.
Riccardo Gelichi, Portavoce della Lista Civica AscoltaPiombino