La “rimodulazione” del piano Aferpi va bene
PIOMBINO 19 luglio 2016 — Il sindaco di Piombino Massimo Giuliani ha scritto a Mauro Faticanti, Responsabile del settore Siderurgia per la Fiom-Cgil Nazionale, una lettera aperta con la quale risponde ad un precedente intervento dello stesso Faticanti. L’argomento è il “nuovo piano industriale di Aferpi” contenuto nel Masterplan e nell’altra documentazione depositata in Regione ed in Comune secondo la procedura di verifica di assoggettabilità a VIA.
La lettera aperta del sindaco di Piombino:
Caro segretario, intanto ringrazio della considerazione che ci dai che testimonia un’ attenzione che per noi è importante. Quando ci sono partite difficili da giocare è sempre bene non essere soli e condividerle invece con chi, per il ruolo che ricopre, sa perfettamente cosa significa avere senso di responsabilità e testa sulle spalle.
Fiom Fim ed Uilm ci hanno espresso i loro punti di vista e le loro preoccupazioni, che sono anche le nostre , e ci hanno chiamato ad esprimere un parere circa il nuovo scenario che si evince dai documenti che Aferpi ha presentato in Regione per la verifica di assoggettabiità alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale.
Uno scenario senz’altro diverso rispetto a quello presente nel piano Cevital e che è stato alla base di quell’accordo sindacale da voi firmato con grande senso di responsabilità proprio in sala consiliare circa un anno fa. E tuttavia prenderemmo in giro tu i lavoratori e noi tutta la città se negassimo che le cose sono cambiate rispetto a quel momento. Come già spiegato, nessuno di noi allora si sarebbe aspettato di trovarsi oggi in questa situazione. Eppure ci siamo, e da qui bisogna partire. Ed abbiamo di fronte a noi due scelte, due soltanto. Fare finta di niente e rimettere il calendario indietro pretendendo che le cose vadano esattamente come avevamo immaginato, oppure provare a muoverci nella nuova situazione cercando di affrontare le nuove problematiche.
Esiste infatti un problema politico tra Rebrab e il suo governo che rende tutto drammaticamente più difficile, sia per gli investimenti che per finanziare l’attività ordinaria. Ci sono ritardi dell’azienda rispetto a quel piano con una rimodulazione temporale e strutturale degli investimenti. I tempi si allungano, l’agroalimentare si riduce, aumenta la logistica, si parla di un solo forno elettrico ma si parte subito col nuovo treno rotaie.
La domanda che Fiom Fim e Uilm ci hanno posto è se secondo noi è credibile questa rimodulazione. La risposta è sì, perché se non ci fosse stata la volontà di procedere sarebbe stato più semplice per la proprietà lasciare tutto come era. Indicare in quel documento un nuovo scenario secondo noi dimostra una volontà di procedere tenendo conto delle difficoltà incontrate e dei ritardi. Tutto a posto quindi? Assolutamente no, perché le nuove tempistiche creano difficoltà tutte da affrontare e che tutti i sindacati hanno ben evidenziato nell’incontro recentemente fatto.
Se l’azienda ha presentato questo documento in Regione, ci dica intanto se questo è il nuovo piano industriale. Se così è, da un lato dovremmo esserne contenti perché vuol dire che vuole andare avanti e c’è una prospettiva — peraltro ci permettiamo di dire, l’unica al momento presente, se qualcuno ne ha altre realistiche e credibili si faccia avanti, saremo i primi ad esserne lieti- e dall’altro un minuto dopo tutti noi, governo compreso, dovremo metterci attorno a un tavolo per affrontare le problematiche che ne deriveranno e che dovranno essere gestite, esattamente come grazie alla concertazione siamo riusciti a fare sino ad ora.
Dobbiamo cercare di governare questo processo cercando di cogliere anche le opportunità che ci sono, tenendo presente che noi siamo e saremo sempre al fianco dei lavoratori. Uno scontro frontale non aiuterebbe ma rischierebbe di far saltare tutto e non ci consentirebbe di gestire le cricitià aperte. Sul fronte del lavoro, come sai, stiamo anche affrontando le tematiche della formazione tese a mettere in grado quegli stessi lavoratori di poter adempiere a compiti e funzioni diversi da quelli finora svolti.
È un progetto complesso, tra i più complessi che forse anche tu ti sarai trovato ad affrontare. Il piano rappresenta comunque una via alla ripresa della produzione di acciaio nelle nostre fabbriche e, insieme ad altri vettori di sviluppo, alla ripresa dell’ occupazione per una nuova fase di crescita dei nostri territori.
Il Comune di Piombino, aiutato da Regione e Governo, sta facendo il possibile in questa direzione, accelerando le varianti urbanistiche necessarie e i procedimenti autorizzativi.
Sta all’azienda ora stringere sugli accordi tesi al finanziamento del “circolante” e della bancabilità degli interi assets impiantistici. Sta all’azienda ora dare dimostrazione di compiere atti che portino alla implementazione del progetto, ovviamente a cominciare dal rispetto degli impegni presi con i lavoratori.
Ora si tratta di percorrere “quell’ultimo miglio” che, come per le cose più importanti della vita, pare sempre il più difficile e il più lungo, ma sempre immancabilmente determinante.
Noi non abbiamo mai gridato vittoria e, come dissi forse io per primo in una piazza un anno e mezzo fa, non lo faremo sino a che l’ultimo dei lavoratori non sia stato reintegrato o riavvicinato a un percorso lavorativo.
Le scelte come vedi le facciamo e confidiamo che anche tu ed il tuo sindacato proseguirete con il grande senso di responsabilità che vi ha contraddistinto in questi anni difficili, condividendo le scelte strategiche insieme alle altre sigle sindacali, ai lavoratori, alla città tutta con le sue varie categorie economiche e alle istituzioni, locali, regionali e nazionali. Avervi a fianco è per noi importante per condurre insieme la nostra gente, ciascuno con il proprio imprescindibile ruolo, verso un futuro in cui il lavoro, fonte di sostentamento ma anche di dignità dell’essere umano, non sia una chimera.
La nota scritta da Mauro Faticanti, responsabile nazionale Fiom Cgil, il 16 luglio:
AFERPI: ma davvero per Comune di Piombino e Regione Toscana è tutto a posto? Leggo che il vicesindaco di Piombino, dopo aver ascoltato le preoccupazioni che i sindacati, ha a sua volta espresso a noi una domanda che postula tutta una serie di considerazioni, che possono essere plausibili, ma solo considerazioni rimangono. IL TEMA centrale però è stato eluso. Provo a riformularlo meglio e direttamente al sindacoMassimo Giuliani che insiemea me nella sala consiliare del Comune di Piombi noha firmato il 3 giugno del 2015 un accordo conCevital che, ai sensi dell’art. 47 in deroga (e dunque con la necessaria firma del sindacato) ha permesso al commissario straordinario Nardi di vendere a Cevital la Lucchini. Quell’accordo che insieme alla Regione, per cui anche al presidente Rossi va rivolta la stessa domanda, abbiamo firmato prevedeva che tutti i lavoratori entrassero in Aferpi dalla Lucchini in A.S. entro il 6 novembre di quest’anno. Io sono andato a fare le assemblee e ho detto, abbiamo detto e invitato i lavoratori a votare sì all’accordo, pur in presenza di un sacrificio economico, proprio perché teneva tutti dentro e non lasciava nessuno fuori, ora Aferpi ti ha presentato, con un documento formale che è depositato negli uffici competenti sia del Comune di Piombino sia alla Regione, un altro piano industriale da dove si evince che al 31/12/2016 saranno in Aferpi 750 persone, si dice anche se non ben chiaro dalle tabelle di solidarietà equivalente, e che comunque ad una solidarietà al 50% fa 1500 lavoratori e non i 2.160 che prevede l’accordo. E TRALASCIO il fatto che la tabella prevede l’occupazione massima al 2022 quando tutti sappiamo che gli ammortizzatori sociali scadono a giugno del 2019. E tralascio pure che nel piano salta sostanzialmente tutto l’indotto. Ma ora mi voglio solo concentrare sul dato occupazionale riportato nelle tabelle di Aferpi che contraddice palesemente l’accordo e lascia senza un futuro oltre 600 lavoratori, di questo parleremo al ministero delle sviluppo economico. Ma da te, dal Sindaco di Piombino vorrei sapere esplicitamente quale è il tuo parere.
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Il sindaco Giuliani, a nome di Pd ed amministratori piombinesi, nella sua arringa difensiva parla di “ultimo miglio” e questo sinceramente lo trovo inquietante.
La NOSTRA UNICA SPERANZA di lavoratori e lavoratrici é che
NON SI RIFERISCA al bellissimo e struggente film del ’99 IL MIGLIO VERDE.
Tante chiacchiere, ma quattrini nulla!