La risorsa termale non ha confini comunali

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pervenuta in redazione

Non conos­ci­amo il prog­et­to per la real­iz­zazione di una “strut­tura ter­male ricre­ati­va” nelle cam­pagne del Comune di Suvere­to. Le uniche infor­mazioni le appren­di­amo dal­la stam­pa e, a quan­to pare, si trat­ta di un inter­ven­to ril­e­vante non con­forme al Rego­la­men­to Urban­is­ti­co approva­to recen­te­mente, tant’è che il Comune dovrebbe fare una Vari­ante. La Val di Cor­nia, per sua for­tu­na, è attra­ver­sa­ta da falde di acqua cal­da ter­male che pos­sono con­tribuire allo svilup­po dell’economia locale. Fino ad oggi le prin­ci­pali inizia­tive impren­di­to­ri­ali si sono con­cen­trate intorno alle sor­gen­ti di Cal­dana.
La dif­fu­sione del­la risor­sa ter­male non ha con­fi­ni comu­nali e si estende in diver­si Comu­ni del­la Val di Cor­nia, tra cui Suvere­to. E’ dunque una risor­sa che deve essere val­oriz­za­ta in un’ otti­ca sovra­co­mu­nale per assi­cu­rare il razionale uti­liz­zo delle acque, sen­za inter­feren­ze neg­a­tive tra le attiv­ità ter­mali o con altri com­par­ti pro­dut­tivi.
Campiglia, Suvere­to e Piom­bi­no han­no imp­ie­ga­to qua­si un decen­nio per dotar­si di un piano strut­turale uni­co e di rego­la­men­ti urban­is­ti­ci che, almeno nei proposi­ti, dove­vano servire a gov­ernare il ter­ri­to­rio in modo coor­di­na­to. Così non è. Il piano Strut­turale uni­co è sta­to mod­i­fi­ca­to dal Comune di Piom­bi­no sen­za nes­suna dis­cus­sione negli altri Con­sigli Comu­nali, men­tre i Rego­la­men­ti Urban­is­ti­ci sono sta­ti approvati sep­a­rata­mente dai tre Comu­ni sen­za conoscen­za rec­i­p­ro­ca delle scelte com­piute. Sen­za con­sid­er­are che ormai da decen­ni San Vin­cen­zo fa piani e vari­anti urban­is­tiche sen­za con­frontar­si min­i­ma­mente con gli altri Comu­ni.
Non è questo il modo di pro­cedere. Ter­mal­is­mo, parchi, cam­pagne, aree degra­date da recu­per­are per inse­di­a­men­ti pro­dut­tivi e ener­geti­ci, sono risorse del ter­ri­to­rio che pos­sono offrire con­crete oppor­tu­nità d’investimento e di lavoro. Richiedono però scelte coer­en­ti che, per la natu­ra stesse delle risorse, non pos­sono essere con­fi­nate nei sin­goli Comu­ni. Questo non sta acca­den­do da tem­po, con il ris­chio di non cogliere le oppor­tu­nità che abbi­amo o, peg­gio anco­ra, di arrecare qualche dan­no alle risorse di cui disponi­amo.
Per questo aus­pichi­amo che per il ter­mal­is­mo, come per gli altri temi d’interesse gen­erale del­la Val di Cor­nia, i Comu­ni torni­no a pen­sare e ad agire in for­ma coor­di­na­ta.

Comune dei Cit­ta­di­ni

 

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