La rotta verso sud bloccata nel porto delle nebbie

· Inserito in News dal territorio

PIOMBINO 27 novem­bre 2013 — Il tito­lo del Tir­reno è “Piom­bi­no ver­so Gros­se­to: a che pun­to siamo arrivati?”
La rispos­ta all’interrogativo pro­pos­to dal comi­ta­to “Piom­bi­no in provin­cia di Gros­se­to” al momen­to uffi­cial­mente non c’è. Silen­zio pres­soché totale dai mesi di gen­naio e feb­braio quan­do il tema era d’attualità ed i fuochi d’artificio volano alti. Svan­i­ti nel nul­la, sci­olti come neve al sole, i buoni proposi­ti illus­trati e qua­si gri­dati in una affol­la­ta assem­blea al Cen­tro gio­vani l’11 gen­naio, accan­to­nate le firme ai banchet­ti, una petizione che vide in tes­ta il pri­mo cit­tadi­no Gian­ni Ansel­mi. Rimas­ta a mezz’aria la delib­era di mag­gio con cui il con­siglio comu­nale di Piom­bi­no votò per­ché si avvi­asse l’iter pre­vis­to dal­la Cos­ti­tuzione per il traslo­co ver­so Gros­se­to. Muti i dep­u­tati locali Andrea Man­ci­ul­li e Sil­via Velo ai quali venne invi­a­ta una comu­ni­cazione sep­a­ra­ta per­ché, come dice il Comi­ta­to, “da parte loro vi fos­se un occhio di riguar­do nel seguire l’iter leg­isla­ti­vo del­la delib­era invi­a­ta alla pres­i­den­za del Con­siglio dei min­istri”. Che, a sua vol­ta, in ben altre fac­cende affac­cenda­to, con­tin­ua a tacere.
Il sito “Rot­ta ver­so sud” che ha rac­colto nei momen­ti cal­di le idee e le impres­sioni dei cit­ta­di­ni piom­bi­ne­si non viene più aggior­na­to dal 21 feb­braio.
Le stesse sol­lecitazioni del Comi­ta­to, apparse il 24 e 25 novem­bre sul­la Nazione e sul Tir­reno al momen­to non han­no avu­to risposte.
In una situ­azione del genere l’interrogativo pare spostar­si: non tan­to “a che pun­to siamo?” ma piut­tosto “E’ anco­ra viva la pro­pos­ta del­la rot­ta ver­so sud o il vas­cel­lo che trasporta­va tan­ti traslo­ca­tori si è are­na­to il giorno del­la parten­za?”
Se dovesse prevalere la sec­on­da ipote­si, che il palese dis­in­ter­esse alla ques­tione pare avval­o­rare, viene da doman­dar­si se il traslo­co ver­so Gros­se­to, per­al­tro in un momen­to infe­lice (tut­ti dicono di vol­er abolire le province), sia mai sta­to una ques­tione ril­e­vante, tale da richiedere giorni di dibat­ti­to, rac­col­ta di firme, votazioni di delibere e invi­ti ai par­la­men­tari. Oppure se abbia invece rap­p­re­sen­ta­to il soli­to annun­cio, sen­za risul­tati con­creti, che ha tenu­to ban­co per un po’ sal­vo morire scom­paren­do dalle prime pagine di cronaca per mag­a­ri las­ciar pos­to all’annuncio suc­ces­si­vo.

 

 

Una risposta a “La rotta verso sud bloccata nel porto delle nebbie”

  1. Gianfranco Benedettini says:

    Ci ave­vo cre­du­to e ci cre­do anco­ra. Sono 40 anni che lo sosten­go. Gli inter­es­si del­la Val di Cor­nia sono anco­rati (tan­to per usare un ver­bo marinaresco) al Gol­fo di Fol­loni­ca; Livorno è sta­ta “matrigna” con noi anche se ha fat­to molte cose ma tutte “dovute” fra i suoi com­pi­ti isti­tuzion­ali. Pen­so che la Provin­cia sarà svuo­ta­ta dal di den­tro ma non elim­i­na­ta. Comunque, la mia visione era ed è ques­ta: un nuo­vo ente al pos­to delle Province che, geografi­ca­mente, ricalchi il ter­ri­to­rio del­la nos­tra Dio­ce­si. La mia ade­sione con­vin­ta alla rot­ta ver­so Sud con­sis­te­va in questo.
    In un recente incon­tro per l’Al­ta Marem­ma, tenu­tosi a Scar­li­no Mare, ho sostenu­to che su tut­to grava­va un peri­co­lo: le ammin­is­tra­tive 2014. Allo­ra, assis­ter­e­mo al cam­bio di molti sin­daci e, stori­ca­mente, quan­do si inse­dia una nuo­va ammin­is­trazione, ciò che rimane del­la prece­dente va nel dimen­ti­ca­toio.
    Mi risposero che non sarebbe accadu­to. Con­tin­uo a pen­sar­la nel­lo stes­so modo.

Commenta il post