La salvaguardia ambientale come scelta dei territori
SUVERETO 13 maggio 2016 — È davvero incredibile come la qualità ambientale della vita nella nostra Italia in generale e ancora peggio in Toscana e Umbria, sia scesa verso il basso. Di fatto il 90% delle acque superficiali sono inquinate da erbicidi (glifosato), pesticidi e insetticidi, lo ha detto lo studio dell’ISPRA (Istituto Superiore Protezione Ricerca Ambientale) con un incremento degli inquinanti rispetto al 2003 del 20% nelle acque superficiali e del 10% nelle acque profonde; non dimentichiamo che le acque profonde sono quelle alle quali attingiamo per avere acqua nelle nostre case. Ma davvero siamo diventati tutti così sciocchi che non abbiamo più nessun interesse a tutelare la nostra vita e quella dei nostri figli? Si parla sempre più di sviluppo sostenibile ma al contempo non si sostiene con più forza decisa le scelte che vedano il biologico e il biodinamico al primo posto, anzi si mercifica tutto dichiarando il “km zero” senza distinzione mentre invece le differenze ci sono eccome: dalle coltivazioni convenzionali escono tutti i prodotti che l’ISPRA indica come inquinanti e tutti indicati come cancerogeni. C’è di più ci dicono che nella maggioranza dei campioni vi sono tracce di 48 sostanze diverse e inquinanti e al contempo ci dicono che proprio le miscele di inquinanti sono le più pericolose per la salute dell’ambiente e degli esseri umani.
Ritengo di poter affermare che abbiamo superato il limite e non possiamo più sopportare simili danni. La Val di Cornia si sta impegnando fortemente con le proprie cooperative, singoli agricoltori e le loro associazioni di categoria per sostenere le scelte biologiche. Purtroppo vediamo ogni giorno allentare la presa da parte degli enti locali, mentre sarebbe non solo utile ma indispensabile, che vi fosse coerenza nelle scelte con la storia di questo territorio, che a partire dagli anni ottanta aveva scelto con chiarezza e forza la strada della tutela ambientale per un futuro che giungesse ad eliminare ogni tipo di inquinante. Proprio in quegli anni ne sono testimonianza attiva i tanti convegni nazionali, con esperti di ogni tipo, che proprio a Suvereto ha visto l’EVS da una parte e il Comune dall’altra, alla testa di un movimento che riteneva la sostenibilità ambientale come scelta di futuro e unica strada per il domani con sicura vita.
Le forze politiche, le istituzioni locali, avendo letto lo studio dell’ISPRA, mi auguro che sappiano trarre da esso quegli insegnamenti oggettivi per sostenere un nuovo modello di sviluppo che della qualità ambientale faccia perno e senza demagogia di sorta e senza scusanti inaccettabili, indichino la salvaguardia ambientale come scelta di percorso di vita nel governo dei nostri territori. I cittadini debbono essere chiamati a vigilare e sostenere queste battaglie di civiltà per garantire un domani a tutti.
Walter Gasperini