La sanità aspetta ancora i finanziamenti regionali
PIOMBINO 19 febbraio 2020 — L’ Assemblea dei Soci della Società della Salute (SdS), cioè i Comuni di Bibbona, Casale Marittimo, Castagneto Carducci, Castellina Marittima, Cecina, Guardistallo, Montescudaio, Riparbella, Rosignano Marittimo, Santa Luce, Campiglia Marittima, Monteverdi Marittimo, Piombino, San Vincenzo, Sassetta e Suvereto e dall’Azienda USL Toscana Nord Ovest, ha deciso il 13 gennaio 2020
- di recepire il verbale, firmato dall’USL Toscana Sud Est, dal Direttore Generale regionale dottor Tomassini e dall’Azienda USL Toscana Nord Ovest (USLTNO), con il quale è stato espresso un parere favorevole sul “PIANO PER IL POTENZIAMENTO E LA RIQUALIFICAZIONE DEGLI OSPEDALI DI CECINA E PIOMBINO, IN INTEGRAZIONE CON LA SANITÀ TERRITORIALE, Rev. 6, Pisa 23 ottobre 2019” approvato dalla Assemblea dei Soci della Società della Salute Valli Etrusche con deliberazione n° 20 del 24 ottobre 2019; i firmatari costituiscono la Commissione tecnica regionale scaturente dalla deliberazione n. 846 dell’ 1 luglio 2019 della Giunta Regionale Toscana “Piano di azione per lo sviluppo dell’offerta di servizi ospedalieri e territoriali integrati per la Val di Cornia e possibile ridefinizione del suo bacino territoriale “naturale””;
- di dare mandato al Presidente di richiedere all’Azienda USLTNO una seconda Unità Operativa Complessa di Cardiologia, stante i dati epidemiologici che indicano la Zona Bassa val di Cecina-Val di Cornia, nel suo insieme, come Zona che esprime evidenti necessità dal punto di vista cardiologico;
- di dare mandato al Direttore della SdS di richiedere all’Azienda USLTNO la valutazione della proposta avanza dal sindaco di Sassetta in merito a una valorizzazione del personale tecnico in alcuni settori fondamentali, come la Cardiologia;
- di dare mandato al Direttore della SdS di richiedere all’Azienda USLTNO la valutazione della proposta avanzata dall’Assessore Zuccherelli circa la creazione di Unità Operative Semplici, in appoggio ad altrettante Unità Operative Complesse, per attivare i livelli organizzativi necessari.
Il Direttore Generale dell’ USLTNO ha affermato che “La Regione Toscana predisporrà un atto con cui sancirà che il progetto ha completato l’iter, prendendone atto e impegnandosi a finanziarlo secondo un cronoprogramma rispettoso della tempistica necessaria alla realizzazione delle opere contenute nel progetto” ed ha invitato a “costituire un Tavolo di Lavoro per decidere congiuntamente le priorità perché gli interventi sono numerosi e richiedono un percorso di almeno due anni, quindi 2020 e 2021″.
Il Direttore Generale ha anche comunicato “l’impegno verbale da parte della Regione — Presidenza e Assessorato — all’adozione da parte della Regione di un atto formale che recepisca il Progetto e il Verbale della Commissione e finanzi gli interventi, a chiusura del percorso e come impegno politico a dimostrazione della coerenza degli atti, con la previsione di un cronoprogramma dell’erogazione delle risorse”.
Di fronte all’obiezione del Vicepresidente della SdS che rilevava “come un finanziamento pluriennale secondo un cronoprogramma, nell’eventualità di una instabilità politica, potrebbe non garantire la ricezione dei finanziamenti previsti da parte della SdS” il Direttore Generale ha rilevato che “una Delibera Regionale è un atto di impegno formale che non può essere disconosciuto”.
Ad oggi nessuna deliberazione formale regionale è stata approvata per cui non rimane che riproporre i dubbi che Stile libero Idee dalla Val di Cornia ha espresso, salvo smentite future, nell’articolo La sanità morta o moribonda sotto un mare di carte del 20 gennaio 2020:
“È forte il dubbio che più che programmi realistici, attuabili e verificabili, possano essere quei piani che la stessa Regione Toscana afferma tendere “a sovrastimare l’ammontare degli investimenti di cui si prevede la realizzazione nel periodo oggetto di pianificazione, basandosi, evidentemente, più sulla misura dei fabbisogni emergenti che sulla effettiva “capacità produttiva” dei Dipartimenti Tecnici delle aziende sanitarie (i cui organici non possono essere dimensionati alle necessità teoriche, per comprensibili esigenze di compatibilità con l’equilibrio economico), e sottostimando i tempi di aggiudicazione delle gare per l’assegnazione delle forniture e/o dei lavori”.
Insomma piani che o non si attuano o non si attuano negli anni stabiliti”.
Un percorso partecipativo contestato
PIOMBINO 20 febbraio 2020 — La Società della Salute Valli Etrusche informa che “si è svolto il 19 febbraio il terzo appuntamento del percorso partecipativo per l’elaborazione del Piano Integrato di Salute della Società della Salute Valli Etrusche.
L’incontro, che si è aperto con momenti di tensione per le proteste sulla gestione dei servizi ospedalieri, si è invece svolto in un clima di grande partecipazione attiva da parte dei cittadini, che hanno raccolto l’invito della SdS volto a condividere suggerimenti e proposte con l’obiettivo di giungere all’elaborazione di un atto programmatorio partecipato. Un ruolo importante per la buona riuscita dell’incontro è stato giocato da Simurg Ricerche, che ha condotto i lavori con competenza e professionalità.”.
Di seguito l’intervento letto fuori dall’aula da Roberta Degani rappresentante del Comitato Salute Pubblica Piombino — Val di Cornia.
“Il “piano ospedale unico Valle degli etruschi” non ci convince affatto: evidenziamo come in questo progetto l’ospedale di Piombino sia assolutamente dimenticato, tutti gli investimenti programmati sono stati di fatto dirottati verso l’ospedale di Cecina.
Si sancisce la scomparsa della cardiologia di Piombino, non si riparla di punto nascita o di materna infantile a Piombino, non si parla del futuro della chirurgia o dell’area chirurgica in generale, ortopedia compresa, per il Pronto Soccorso nuovo c’è da aspettare anni a Piombino.
Di fatto si sancisce la morte di Villamarina.
Quello che ci sfugge è il razionale: con l’evoluzione dei tempi il benessere delle persone dovrebbe migliorare e invece stiamo assistendo a un peggioramento delle condizioni del benessere delle persone.
In questo caso si sta parlando del benessere legato all’assistenza sanitaria.
Spiegateci perché l’assistenza sanitaria per noi e per i nostri figli debba essere oggi peggiore di quella riservata ai nostri genitori. Esigiamo una spiegazione e non un percorso partecipativo che ha solo il senso di coinvolgere i cittadini, prima delle votazioni regionali guarda caso, in un progetto che ci porta indietro di più di 70 anni. Pretendete da noi di partecipare a un percorso che sarà completamente guidato da voi che avete già fissato il vostro obiettivo, indipendentemente da quello che i cittadini ne pensano.
I cittadini rivogliono il loro ospedale, vogliono che i loro figli e nipoti nascano a Piombino, che sulle loro generalità ci sia scritto nato a Piombino, non a Cecina o a Livorno o peggio ancora a Pisa.
Non vorremmo essere costretti , famiglia per famiglia a elaborare piani di emergenza per affrontare situazioni critiche connesse ad eventi quali parto, infarti, lesioni ortopediche, crisi respiratorie, ictus, ecc.
Questo è quello a cui si sta preparando la cittadinanza di Piombino suo malgrado, sapendo di non potere contare su una assistenza sanitaria pronta ed efficace. A maggio voteremo per le regionali, tutta la val di Cornia voterà per il diritto alla salute e quindi per chi vorrà mantenere in auge l’ospedale che serve la Val di Cornia e l’ isola d’Elba.
Per questo motivo come comitato abbiamo deciso di non partecipare al vostro percorso in quanto non vogliamo essere coinvolti in decisioni che avranno un effetto disastroso per la nostra comunità”.
Lo sfogo di un cittadino
PIOMBINO 20 febbraio 2020 — Non vorrei fare l’avvocato del diavolo ma, a mio esclusivo parere, “il sapore” dell’incontro di oggi sapeva di rancido, dove per “rancido” intendo finalizzato alla conferma di decisioni già assunte, vecchie, appunto “rancide”.
A tale titolo, è evidente, che il Comitato della Salute Pubblica, avrebbe potuto, attraverso la sensibilizzazione dei presenti, mettere il sassolino negli ingranaggi.
Che io ricordi, quando venne trasferito l’ospedale da Via Borgo alla Noce a Villamarina (era certamente una fase di sviluppo, di crescita e l’economia tirava), non ci furono incontri con i cittadini simili a quello odierno!
Adesso si vuole “stringere”, ed è opportuno ottenere il consenso.
La popolazione di Piombino tende ad un invecchiamento medio crescente (poche nascite, magari a Livorno), ed ha, quindi, maggiore necessità di essere assistita, appunto, curata, cure che si somministrano negli ospedali che, per contro, si vogliono ridurre.
Scusate lo sfogo!
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