La sanità piombinese non può essere il fanalino di coda

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PIOMBINO 1 aprile 2019 — Nel­la affol­latis­si­ma lista di fal­li­men­ti tar­gati Giu­liani e Pd, un pos­to d’onore spet­ta senz’altro alla polit­i­ca san­i­taria: l’assenza totale del Comune piom­bi­nese ai tavoli deci­sion­ali che han­no ridis­eg­na­to la san­ità regionale, ha per­me­s­so lo sman­tel­la­men­to di quei servizi, anche essen­ziali, che un tem­po era­no un fiore all’occhiello del­la san­ità piom­bi­nese. Pen­so all’eccellente lab­o­ra­to­rio anal­isi dell’ospedale, demoli­to con il trasfer­i­men­to degli esa­mi a Livorno, solo negli ulti­mi giorni parzial­mente ripristi­na­to. Pen­so alla net­ta dimin­uzione delle attiv­ità chirur­giche. Pen­so alla dram­mat­i­ca sof­feren­za di per­son­ale, alla fuga di pro­fes­sion­isti, spes­so umil­iati da una rifor­ma che guar­da solo ad amputare. Interi repar­ti e servizi ospedalieri, come Gine­colo­gia e Oste­tri­cia, sono oggi in enorme sof­feren­za, men­tre il Pun­to Nasci­ta è ormai vicinis­si­mo alla chiusura defin­i­ti­va. Pre­oc­cu­pante la situ­azione anche del Pron­to Soc­cor­so, di Med­i­c­i­na, Aneste­sia e rian­i­mazione, Orto­pe­dia; tut­ti set­tori dove si lavo­ra con gran­di dis­a­gi.
In un qual­si­asi altro set­tore, insuc­ces­si del genere avreb­bero sicu­ra­mente gen­er­a­to un ter­re­mo­to. In san­ità, errori così si pagano sul­la pelle dei cit­ta­di­ni.
Da sin­da­co, la polit­i­ca san­i­taria di Piom­bi­no sarà diver­sa. Mi impeg­n­erò fin da subito per una seria con­cer­tazione con la Regione, per una pro­gram­mazione dec­li­na­ta sulle reali esi­gen­ze san­i­tarie di una popo­lazione sem­pre più anziana e debole. Mi impeg­n­erò per ridare effi­cien­za al nos­tro ospedale con nuovi inves­ti­men­ti, nuove assun­zioni e con un nuo­va dig­nità per tan­ti oper­a­tori che, con pas­sione e dedi­zione, sono balu­ar­do del­la qual­ità di assis­ten­za ai nos­tri malati.
La nos­tra comu­nità ha dirit­to ad un ospedale mod­er­no, che pos­sa prevedere servizi in dero­ga alla legge Bal­duzzi, con­sideran­do la lon­tanan­za dagli ospedali di I liv­el­lo. L’istituzione di un hos­pice, ai pazi­en­ti neo­plas­ti­ci, cos­ti­tu­isce un pun­to irri­n­un­cia­bile del­la nos­tra azione di gov­er­no, insieme al raf­forza­men­to dell’ospedale di Comu­nità., attual­mente non suf­fi­ciente a coprire i reali fab­bisog­ni del­la popo­lazione e allo svilup­po di una serie di servizi ter­ri­to­ri­ali speci­fi­ci, Rsa in prim­is, che pos­sano pren­der­si cura dei nos­tri anziani.

Francesco Fer­rari Sin­da­co
Cam­bi­amo Mar­cia
Comi­ta­to elet­torale del can­dida­to del Cen­trode­stra al Comune di Piom­bi­no

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