La sanità pubblica è in pericolo

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pervenuta in redazione

PIOMBINO 10 agos­to 2016 — In questi ulti­mi mesi sono ripor­tati dal­la stam­pa comu­ni­cati del­la diri­gen­za del­la USL Nord Ovest che dichiara­no a più voci che il benessere dei cit­ta­di­ni e dei dipen­den­ti è il loro pri­mo pen­siero e che è tut­to sot­to con­trol­lo. Che i servizi ospedalieri e ter­ri­to­ri­ali sono sta­ti poten­ziati e sono al top, che il numero dei dipen­den­ti è in costante aumen­to e altre fav­ole del genere. La realtà è ben diver­sa ed è sot­to gli occhi di tut­ti. I servizi alla cit­tad­i­nan­za, nonos­tante l’impegno costante ed assid­uo di chi tut­ti i giorni, mag­a­ri saltan­do riposi e non rius­cen­do a fare le ferie, lavo­ra a con­tat­to con chi ha bisog­no di cure, di esa­mi e di servizi san­i­tari in gen­erale sono al collasso,in gran­dis­si­mo affan­no. Liste di atte­sa infi­nite, posti let­to che man­cano, servizi al lim­ite. L’avvento del­la nuo­va USL era sta­ta pre­sen­ta­ta come la panacea di tut­ti i mali nel­la rior­ga­niz­zazione del Servizio San­i­tario Regionale ed il Diret­tore Gen­erale , dot­tores­sa De Lau­retis vista come la nuo­va gov­er­nance che avrebbe miglio­ra­to in tutte le ex USL, a par­tire da quel­la di Livorno, la qual­ità dei servizi. Al con­trario l’azienda si sta mostran­do più lon­tana dai bisog­ni dei cit­ta­di­ni, piena di diri­gen­ti doppi­oni uno dell’altro e mes­si a fare qual­cosa che gius­ti­fichi la loro pre­sen­za, alcu­ni dei quali neanche dipen­den­ti del­la stes­sa ma lau­ta­mente ret­ribuiti, o cre­an­do dipar­ti­men­ti ad per­son­am che nelle altre aziende non esistono. Un’ Azien­da sen­za la min­i­ma capac­ità di pro­gram­mazione e che vive qua­si alla gior­na­ta. Alcu­ni esem­pi. Nonos­tante i procla­mi azien­dali l’andamento del per­son­ale del com­par­to negli ulti­mi anni ha vis­to la perdi­ta ( per la ex USL 6) di 174 oper­a­tori. Inoltre negli ulti­mi sei mesi sono sta­ti per­si altri 13 posti a tem­po inde­ter­mi­na­to e di fronte a 74 posti a tem­po deter­mi­na­to pre­visti per tam­ponare le caren­ze organiche e le lunghe malat­tie ne sono sta­ti assun­ti soltan­to 23. In com­pen­so si sono pre­visti cir­ca 60 ingres­si di per­son­ale da agen­zia interi­nale che cos­ta ( dato azien­dale) il 7% in più rispet­to ad una nor­male assunzione,da con­cor­so. Sarebbe da capire e riflet­tere sul­la eco­nomic­ità di ques­ta manovra. Noi cre­di­amo che in nes­suna azien­da pri­va­ta sarebbe sta­ta fat­ta una oper­azione del genere, sen­za una benché min­i­ma pro­gram­mazione, ma qui paga la cit­tad­i­nan­za non il sin­go­lo. Quan­to affer­ma L’Azienda e cioè che queste assun­zioni, come altri escamo­tage, sono state rese nec­es­sarie per un poten­zi­a­men­to di alcu­ni servizi dovu­to all’arrivo dell’estate, dimostra pro­prio la scarsa capac­ità di pro­gram­mazione. Da mesi le OO.SS. e la Cisl F.P. han­no ripetu­to di muover­si per tem­po per far fronte al peri­o­do esti­vo, incre­men­tan­do il per­son­ale in modo sta­bile, ( attra­ver­so per­son­ale da grad­u­a­to­rie con­cor­su­ali), vis­to la con­cen­trazione di servizi in aumen­to a par­tire dagli acces­si ai Pron­to Soc­cor­si, e le caren­ze di organ­i­co che in molti set­ting avreb­bero avu­to con­seguen­ze sul­la capac­ità di tenu­ta dei servizi stes­si. Preme notare che le tan­to sbandier­ate assun­zioni di per­son­ale dalle agen­zie interi­nali (ad oggi 37) rester­an­no per un tem­po molto lim­i­ta­to, tra appe­na un mese e mez­zo ces­sano per con­trat­to la loro attiv­ità, e le unità oper­a­tive dai Pron­to Soc­cor­so, alle med­i­cine, utic-car­di­olo­gia, chirur­gia, alla diag­nos­tiche per immag­i­ni, ai lab­o­ra­tori torner­an­no ad avere una gran­dis­si­ma caren­za di organi­ci a par­tire da infer­mieri, oper­a­tori socio san­i­tari e tec­ni­ci. Si sop­perisce alla man­can­za di per­son­ale spes­so ricor­ren­do a prog­et­ti che preve­dono che i dipen­den­ti pos­sano lavo­rare per 13 ore nel­la stes­sa gior­na­ta con aumen­to espo­nen­ziale del ris­chio clin­i­co. Ques­ta direzione nel­la sua insip­ien­za si è dimostra­ta sor­da ad ogni ten­ta­ti­vo di medi­azione e col­lab­o­razione con chi rap­p­re­sen­ta tut­ti i giorni lavo­ra­tori che sono a con­tat­to con la cit­tad­i­nan­za e che vivono le neces­sità del­la stes­sa e dei lavo­ra­tori arrecan­do anche dan­ni eco­nomi­ci ai lavo­ra­tori stes­si. Ques­ta direzione si sta dimostran­do non all’altezza dei bisog­ni dei cit­ta­di­ni e lavo­ra­tori andan­do avan­ti con pre­sun­zione sen­za nes­suna appar­ente pro­gram­mazione, a meno di non col­le­gare questo alla pro­pos­ta dell’assessorato regionale di inviare ai cit­ta­di­ni un riepi­l­o­go dei costi sostenu­ti dopo una prestazione san­i­taria. Si vuol forse dare un seg­nale di quale sia il futuro nel men­tre si dà il colpo di grazia alla san­ità pub­bli­ca a par­tire da quel­la del­la ex USL 6?

Andrea Rizzi­no, Seg­rete­ria Cisl Fun­zione Pub­bli­ca

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