La scelta del M5S sui gettoni deve essere rispettata

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pervenuta in redazione

PIOMBINO 28 novem­bre 2014 — Alla sedu­ta del con­siglio comu­nale la dis­cus­sione si è acce­sa sul­la rin­un­cia da parte dei quat­tro con­siglieri del Movi­men­to Cinque Stelle del get­tone di pre­sen­za.
L’intervento del sot­to­scrit­to è sta­to molto duro, pre­cisan­do che è sacrosan­to cer­care di tagliare i costi del­la polit­i­ca, per pot­er riportare i politi­ci sul­lo stes­so piano dei cit­ta­di­ni. Gli stipen­di faraoni­ci dei par­la­men­tari, dei con­siglieri region­ali, dei pres­i­den­ti ed ammin­is­tra­tori di soci­età munic­i­pal­iz­zate, mer­i­tano tagli con­sis­ten­ti; ma quel­lo che la cit­tad­i­nan­za deve sapere è che un con­sigliere comu­nale a Piom­bi­no per­cepisce, al net­to del­la tas­sazione, all’incirca 50 euro al mese, non 5.000. Ecco che la mossa del M5S ci appare figlia prin­ci­pal­mente del­la dem­a­gogia tipi­ca di un vero par­ti­to politi­co. Oltre­tut­to, per coeren­za, se davvero l’intento era quel­lo di non “guadagnare” dal­la car­i­ca di con­sigliere, i pen­tastel­lati avreb­bero potu­to e dovu­to rin­un­cia­re ai per­me­s­si ret­ribuiti che i con­siglieri che sono lavo­ra­tori dipen­den­ti indi­ret­ta­mente per­cepis­cono, vis­to che trat­tasi sicu­ra­mente di un cos­to assai mag­giore per l’amministrazione rispet­to a quel­lo dei get­toni di pre­sen­za.
Ciò nonos­tante, abbi­amo ritenu­to di votare a favore di ques­ta delib­era, in quan­to cias­cun con­sigliere è libero di adottare scelte per­son­ali sui pro­pri get­toni di pre­sen­za, quan­do le stesse non rap­p­re­sen­tano un cos­to per l’amministrazione, come nel caso di specie.

Francesco Fer­rari , Lista Fer­rari Sin­da­co – Forza Italia

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