La sconosciuta e introvabile perla del Mediterraneo

· Inserito in Lavoro e lavori, Lettere
pervenuta in redazione

PIOMBINO 31 luglio 2015 — Indub­bi­a­mente la nos­tra cit­tà sta attra­ver­san­do una pro­fon­do sta­to di dis­a­gio eco­nom­i­co e sociale, come le attuali gen­er­azioni non ave­vano mai conosci­u­to. Tutte le sper­anze di una pronta ripresa eco­nom­i­ca sono legate agli inves­ti­men­ti che la multi­nazionale alge­ri­na Cevi­tal sta pre­dispo­nen­do sul ter­ri­to­rio, quin­di tro­vi­amo oppor­tuno fare un focus, il più ogget­ti­vo pos­si­bile, sul­lo sta­to dell’arte degli inves­ti­men­ti. Par­ti­amo da ciò che conos­ci­amo, cioè il piano indus­tri­ale pre­sen­ta­to da Cevi­tal al MISE ed ormai ampia­mente conosci­u­to da tut­ta la cit­tad­i­nan­za. Tale piano, per quan­to assai approssi­ma­ti­vo, risul­ta­va altresì molto chiaro per quan­to riguar­da il crono­pro­gram­ma delle opere e prevede­va l’apertura dei cantieri per la costruzione dell’acciaieria elet­tri­ca e per le demolizioni il pri­mo luglio 2015. Con­tes­tual­mente era sta­to più volte annun­ci­a­ta la fir­ma sul­la commes­sa per la costruzione dell’acciaieria elet­tri­ca, imme­di­ata­mente dopo a quel­la per l’acquisizione del­la Luc­chi­ni. Così come era sta­ta pre­sen­ta­ta come defini­ta la strate­gia per la real­iz­zazione delle opere por­tu­ali e logis­tiche. In realtà ad oggi nul­la di tut­to ciò è accadu­to, è trascor­so qua­si un mese dall’acquisizione da parte di AFERPI e da parte dell’azienda non si han­no notizie di alcun tipo. Anche l’annunciata mar­cia a 21 turni dei treni di lam­i­nazione non si è con­cretiz­za­ta, tant’è che anche i 1080 dipen­den­ti pas­sati con AFERPI sono in buona parte in Sol­i­da­ri­età. In realtà pri­ma di pot­er avviare qual­si­asi cantiere, costruzione di nuovi impianti o demolizione degli attuali, occorre espletare un iter autor­iz­za­ti­vo assai com­p­lesso e lun­go. Anz­i­tut­to AFERPI dovrà pre­sentare un piano indus­tri­ale vero e pro­prio com­ple­to di planime­trie che dovrà essere adot­ta­to dal Comune come piano oper­a­ti­vo per le nec­es­sarie vari­azioni urban­is­tiche. Con­tem­po­ranea­mente AFERPI dovrà pre­sentare al Min­is­tero dell’ambiente il prog­et­to defin­i­ti­vo per la mes­sa in sicurez­za delle aree come pre­vis­to dall’accordo di pro­gram­ma sulle boni­fiche 252 bis. Un altro aspet­to com­p­lesso è quel­lo dell’ AIA, men­tre per i vec­chi impianti res­ta in vig­ore la vec­chia autor­iz­zazione, per gli impianti di nuo­va costruzione occor­rerà pro­cedere con una nuo­va autor­iz­zazione (per la quale occorre un prog­et­to defin­i­ti­vo) con rel­a­tivi tem­pi istrut­tori. La con­seguen­za di quan­to pre­mes­so è che sen­za i titoli autor­iz­za­tivi soprae­len­cati gli isti­tu­ti di cred­i­to non rilascer­an­no all’azienda i finanzi­a­men­ti nec­es­sari per la real­iz­zazione degli inves­ti­men­ti. Alla luce di quan­to emer­so, i tem­pi annun­ciati in 18 mesi per l’ultimazione del pri­mo forno elet­tri­co risul­tano quan­tomeno ottimisti­ci, anche per­ché ad oggi anco­ra niente si è mosso e da AFERPI arri­va solo un rig­oroso silen­zio. Anche del con­trat­to con l’azienda cinese CHEC, annun­ci­a­ta come incar­i­ca­ta del­la real­iz­zazione dell’infrastruttura por­tuale, non vi è notizia. Nel frat­tem­po la data pre­vista nel ver­bale di con­cil­i­azione per il pas­sag­gio di tut­ti i dipen­den­ti con AFERPI (novem­bre 2016) si avvic­i­na ed in man­can­za degli inves­ti­men­ti pre­visti ques­ta data non rap­p­re­sen­terà un tra­guar­do per i dipen­den­ti, ma solo la prospet­ti­va di con­tin­uare con la cas­sa inte­grazione sot­to un’altra azien­da. Sen­za con­tare che, come pre­vis­to dal­la legge, il 30/06/2017 decade l’obbligo per AFERPI del man­ten­i­men­to in forza dei dipen­den­ti pre­si in cari­co all’atto del­la fir­ma. La sen­sazione che abbi­amo è quel­la di una com­ple­ta man­can­za di vig­i­lan­za da parte di tut­ti gli enti com­pe­ten­ti. Sem­pre più spes­so sen­ti­amo pro­nun­cia­re dalle autorità frasi fuori luo­go come: “diamogli tem­po” o “è anco­ra trop­po presto”. In ques­ta fase dob­bi­amo invece pre­tendere la mas­si­ma trasparen­za ed il mas­si­mo con­trol­lo. Quin­di rin­novi­amo l’invito ai ver­ti­ci di AFERPI ad aprire un tavo­lo di dial­o­go con la cit­tà ed i suoi rap­p­re­sen­tan­ti elet­ti. Questo non è più il momen­to di man­tenere il dial­o­go nelle seg­rete stanze, ma di portare la dis­cus­sione all’attenzione del­la cit­tad­i­nan­za come dovrebbe fare un’ azien­da mod­er­na e che ha sem­pre det­to di vol­er fare di Piom­bi­no la per­la del Mediter­ra­neo.

MOVIMENTO CINQUE STELLE PIOMBINO

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