La scuola Marconi è un bene culturale da tutelare

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pervenuta in redazione

PIOMBINO 10 gen­naio 2015 — Nel­la sua ulti­ma, acco­ra­ta dife­sa del­la tesi del­la ven­di­ta dell’edificio del­la scuo­la ele­mentare “Mar­coni” di Ven­tu­ri­na Terme, Il sin­da­co Rossana Sof­frit­ti non ha det­to tut­ta la ver­ità quan­do ha affer­ma­to che nel Rego­la­men­to urban­is­ti­co è pre­vis­to che l’edificio riman­ga intat­to.
La pre­vi­sione che la stes­sa Sof­frit­ti e la sua mag­gio­ran­za han­no approva­to, riguar­do alle “Mar­coni”, è infat­ti molto chiara e così tes­tual­mente recita: “Non è esclusa la pos­si­bil­ità del­la demolizione e ricostruzione di volu­mi sec­on­dari qualo­ra il prog­et­to com­p­lessi­vo di ricom­po­sizione architet­ton­i­ca ne riconosca la neces­sità. Così come non può essere esclusa la pos­si­bil­ità d’intervento su par­ti anche strut­turali del com­p­lesso edilizio qualo­ra questo sia impos­to dal­la nor­ma­ti­va vigente in relazione agli usi pro­posti”.
Si con­sid­eri che siamo in pre­sen­za di una strut­tura con solai alti 4 metri con le gran­di finestre tipiche delle scuole degli anni Quar­an­ta. Di fronte a queste carat­ter­is­tiche res­ta davvero dif­fi­cile credere che edi­fi­cio del­la scuo­la pos­sa rimanere intat­to in caso di ven­di­ta quan­do tut­to si potrà esclud­ere meno che l’acquirente non pen­si di real­iz­zare appar­ta­men­ti o uffi­ci. E per cosa altro scopo lo dovrebbe altri­men­ti com­per­are?
La nos­tra lista civi­ca si è sem­pre det­ta disponi­bile a val­utare la pos­si­bil­ità che l’attività sco­las­ti­ca ven­ga sposta­ta in un nuo­va scuo­la, ma questo non può gius­ti­fi­care la ven­di­ta di un edi­fi­cio stori­co come le “Mar­coni”. Inoltre, ciò che dichiara il sin­da­co nel suo comu­ni­ca­to non cor­risponde a quel­lo che è sta­to det­to in con­siglio comu­nale quan­do si è affer­ma­ta che la pri­or­ità è vendere l’edificio e con parte del rica­va­to costru­ire il nuo­vo com­p­lesso, e che invece man­tenere pub­bli­co l’edificio delle scuole “Mar­coni” sarebbe un aggravio trop­po grande per le casse del Comune. Su questo ci sarebbe da for­mu­la­re più di un appun­to. Tan­to per esem­pio ci limi­ti­amo a ricor­dare che i nos­tri cit­ta­di­ni pagher­an­no, attra­ver­so le tasse, un canone di 300 mila euro fino al 2023 per il com­p­lesso del­la fiera che viene usato poche volte l’anno.
Queste con­sid­er­azione ci han­no spin­to a inoltrare una nos­tra richi­es­ta alla Sovrin­ten­den­za ai beni cul­tur­ali per far ottenere alla scuo­la “Mar­coni” il riconosci­men­to di bene da tute­lare a nor­ma dell’articolo due del testo uni­co 490/1999. Un vin­co­lo del genere pre­fig­ur­erebbe infat­ti con­dizioni per sal­va­guardare una delle poche storiche mem­o­rie per un paese gio­vane come Ven­tu­ri­na met­ten­do le “Mar­coni” al riparo da trasfor­mazioni che non si potreb­bero accettare.

Comune dei Cit­ta­di­ni

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