La solidarietà che chiediamo è a costo zero

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pervenuta in redazione

CAMPIGLIA 17 aprile 2015 — Sono arrivati lunedì scor­so sette ragazzi, tut­ti al di sot­to di appe­na 30 anni d’età, prove­ni­en­ti dagli ulti­mi sbarchi in Sicil­ia. Sono giun­ti a Ven­tu­ri­na Terme per­ché la Coop­er­a­ti­va Odis­sea di Luc­ca ha parte­ci­pa­to recen­te­mente ad un ban­do emes­so dal­la Prefet­tura di Livorno per dare ospi­tal­ità, aiu­to ed inte­grazione ai numerosi cit­ta­di­ni stranieri che appro­dano sulle sponde del nos­tro Paese e l’han­no vin­to. I ragazzi proven­gono dal­l’Africa Cen­troc­ci­den­tale, ter­ra di mis­e­ria, dis­a­gio e guer­ra. Il Comune di Campiglia M.ma è sta­to con­tat­ta­to dal­la coop­er­a­ti­va Odis­sea che ha pre­sen­ta­to un prog­et­to di accoglien­za, accom­pa­g­na­men­to e inte­grazione di sette per­sone prove­ni­en­ti dagli sbarchi sicil­iani. Una respon­s­abil­ità che ogni Comune ha il dovere di pren­der­si val­u­tan­do con atten­zione le oppor­tu­nità e le pos­si­bil­ità di dare ospi­tal­ità a delle per­sone in cer­ca di asi­lo politi­co. Costan­ti e ripetute sono le sol­lecitazioni del­la Prefet­tura di Livorno che richia­mano i ter­ri­tori e soprat­tut­to le Isti­tuzioni, al loro com­pi­to di gui­da polit­i­ca e sociale delle aree che ammin­is­tra­no. “Abbi­amo scel­to di appog­gia­re ques­ta inizia­ti­va – ha dichiara­to l’asses­so­ra alle politiche sociali Alber­ta Tic­ciati – per­ché il prog­et­to del­la Coop­er­a­ti­va Odis­sea ci è sem­bra­to con­vin­cente, strut­tura­to, serio, impor­tante. Da qualche giorno sette ragazzi sono ospi­tati in un appar­ta­men­to pri­va­to gesti­to e con­trol­la­to dal­la Coop­er­a­ti­va che si è impeg­na­ta a seguire i gio­vani in un per­cor­so com­p­lessi­vo di alfa­bet­iz­zazione, sosteg­no psi­co­logi­co, inte­grazione ed aiu­to affinché queste per­sone in dif­fi­coltà, in mis­e­ria, in fuga da una realtà di dis­a­gio e guer­ra, si trasformi­no in cit­ta­di­ni attivi, parte­cipi, auto­suf­fi­ci­en­ti ed autono­mi. Sono con­vin­ta che ques­ta comu­nità sia matu­ra dal pun­to di vista morale e cul­tur­ale per intrapren­dere un per­cor­so che non si lim­i­ti a dare un tet­to a dei bisog­nosi, ma che si impeg­ni a dare una soci­età, una moti­vazione, una prospet­ti­va a dei gio­vanis­si­mi che oggi l’han­no per­sa. Conosco bene la dif­fi­coltà sociale ed eco­nom­i­ca del nos­tro Comune – affer­ma l’asses­so­ra al sociale — le numerose richi­este di aiu­to e sosteg­no, il dis­a­gio di tante famiglie, la dif­fi­coltà di molti gio­vani, ma la sol­i­da­ri­età è un obbli­go per questo ter­ri­to­rio, ce lo rac­con­ta la sto­ria, e soprat­tut­to non richiede in questo caso sforzi eco­nomi­ci né da parte del Comune, né da parte del­la col­let­tiv­ità. Mi auguro che questo ‘incon­tro’ da una poten­ziale dif­fi­den­za, pre­oc­cu­pazione, anche legit­ti­ma, pos­sa trasfor­mar­si in arric­chi­men­to, scop­er­ta, rispet­to e amore per il prossi­mo anche se ci appare diver­so da noi”.

UFFICIO STAMPA COMUNE DI CAMPIGLIA

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