La storia dei nidi a Piombino dagli anni 80 a oggi
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PIOMBINO 19 febbraio 2019 — Sabato 23 febbraio alle 16 nella sala consiliare del palazzo comunale l’assessorato alla pubblica istruzione presenta il volume “La nascita degli asili nido nel Comune di Piombino” di Maria Concetta Mondello e Paolo Benesperi, edito da Fahren House, casa editrice specializzata in tematiche educative (il libro, in formato PDF, è scaricabile dal sito http://www.fahrenhouse.com/omp/index.php/fh/index).
All’iniziativa di presentazione intervengono, insieme ai due autori, tre ricercatori e docenti dell’università di Firenze Stefano Oliviero, Emiliano Macinai e Raffaella Biagioli. Presenta l’assessore alla pubblica istruzione e politiche sociali Margherita Di Giorgi.
“Il volume si configura come un’opportunità importante per parlare di educazione, un tema di grande rilievo per il futuro – afferma l’assessore Margherita Di Giorgi
Nato dalla tesi di laurea di Maria Concetto Mondello discussa nel 2016, approfondisce, anche attraverso il contributo di Paolo Benesperi, le caratteristiche dei servizi educativi oggi, in un’area di crisi industriale complessa, in relazione all’avvio di queste esperienze, agli inizi degli anni 80. A suffragare i ragionamenti e le riflessioni molti dati sui cambiamenti demografici, occupazionali, sulla tipologia dei servizi, sul numero dei bambini.
Il primo nido apre a Piombino nel 1981 con 40 bambini, nel 1988 i bambini erano già 100. Un elemento importante di quegli anni è che le scuole d’infanzia comunali e i nidi nascono non solo per dare risposte di servizio, ma soprattutto per promuovere un nuovo atteggiamento educativo di comunità.
La prevalenza di nuclei familiari monoreddito nei primi anni 80, la minore occupazione femminile, uniti a un livello di reddito alto rispetto alla media nazionale, non creavano infatti stringenti necessità di servizi.
Maria Concetta Mondello concentra la sua ricostruzione sull’evoluzione normativa regionale, sulla descrizione dei servizi per l’infanzia di Piombino, analizzandone i cambiamenti e le prospettive. A conclusione del volume vengono pubblicate delle interviste ad alcuni interlocutori privilegiati che hanno vissuto la storia dei nidi a Piombino nel corso di questi decenni: amministratori, educatrici, genitori, esponenti delle forse politiche, donne dell’Udi ecc.
“Interviste molto interessanti – commenta l’assessore – dalle quali emergono testimonianze di notevole importanza, di alto significato in relazione al contesto, ai valori sociali, rispondente ai principi di costituzionali. Oggi la situazione, a distanza di pochissimo tempo dagli anni di riferimento della ricerca, appare ancora diversa. Le condizioni sociali si vanno modificando velocemente, insieme a quelle demografiche. A questo si aggiunge l’aumento della povertà che spesso è incubatore di altrettante povertà, educative e culturali, che non possono essere sanate solo con l’approccio assistenzialista. Per fronteggiare queste nuove situazioni e per contrastare la deriva culturale e sociale, il Comune di Piombino ha messo in atto tutta una serie di azioni che puntano sull’educazione e sulla cultura, alla base di qualsiasi cambiamento positivo”.
All’iniziativa di presentazione intervengono, insieme ai due autori, tre ricercatori e docenti dell’università di Firenze Stefano Oliviero, Emiliano Macinai e Raffaella Biagioli. Presenta l’assessore alla pubblica istruzione e politiche sociali Margherita Di Giorgi.
“Il volume si configura come un’opportunità importante per parlare di educazione, un tema di grande rilievo per il futuro – afferma l’assessore Margherita Di Giorgi
Nato dalla tesi di laurea di Maria Concetto Mondello discussa nel 2016, approfondisce, anche attraverso il contributo di Paolo Benesperi, le caratteristiche dei servizi educativi oggi, in un’area di crisi industriale complessa, in relazione all’avvio di queste esperienze, agli inizi degli anni 80. A suffragare i ragionamenti e le riflessioni molti dati sui cambiamenti demografici, occupazionali, sulla tipologia dei servizi, sul numero dei bambini.
Il primo nido apre a Piombino nel 1981 con 40 bambini, nel 1988 i bambini erano già 100. Un elemento importante di quegli anni è che le scuole d’infanzia comunali e i nidi nascono non solo per dare risposte di servizio, ma soprattutto per promuovere un nuovo atteggiamento educativo di comunità.
La prevalenza di nuclei familiari monoreddito nei primi anni 80, la minore occupazione femminile, uniti a un livello di reddito alto rispetto alla media nazionale, non creavano infatti stringenti necessità di servizi.
Maria Concetta Mondello concentra la sua ricostruzione sull’evoluzione normativa regionale, sulla descrizione dei servizi per l’infanzia di Piombino, analizzandone i cambiamenti e le prospettive. A conclusione del volume vengono pubblicate delle interviste ad alcuni interlocutori privilegiati che hanno vissuto la storia dei nidi a Piombino nel corso di questi decenni: amministratori, educatrici, genitori, esponenti delle forse politiche, donne dell’Udi ecc.
“Interviste molto interessanti – commenta l’assessore – dalle quali emergono testimonianze di notevole importanza, di alto significato in relazione al contesto, ai valori sociali, rispondente ai principi di costituzionali. Oggi la situazione, a distanza di pochissimo tempo dagli anni di riferimento della ricerca, appare ancora diversa. Le condizioni sociali si vanno modificando velocemente, insieme a quelle demografiche. A questo si aggiunge l’aumento della povertà che spesso è incubatore di altrettante povertà, educative e culturali, che non possono essere sanate solo con l’approccio assistenzialista. Per fronteggiare queste nuove situazioni e per contrastare la deriva culturale e sociale, il Comune di Piombino ha messo in atto tutta una serie di azioni che puntano sull’educazione e sulla cultura, alla base di qualsiasi cambiamento positivo”.
Ufficio stampa Comune di Piombino