La storia tortuosa dell’acquapark
SAN VINCENZO 20 luglio 2017 — L’incapacità di gestire la stagione turistica della Giunta Bandini esce prepotentemente allo scoperto anche quest’anno: dopo aver completamente sbagliato a posizionare l’acquapark nel centro cittadino dove chiunque con un metro potrebbe scoprire che non c’è il fondale adeguato, deliberando un atto considerato “inopportuno”, la Giunta Bandini, mossa da casualità e con la solita arroganza di chi non ha bisogno di confrontarsi con gli imprenditori e i cittadini, sposta l’acqua park nell’area prospicente via il Faro, quartiere Conchiglia. Giuste ci paiono le osservazioni degli operatori turistici quando segnalano la critica carenza di parcheggi in quell’area, ogni anno congestionata, che dall’anno scorso ha subito pure una riduzione di posti auto in due vie strategiche, proprio grazie a questa amministrazione. Ma la parte più grave è che si decide estemporaneamente, in modo episodico e completamente svincolato da ogni logica e dall’analisi delle criticità della spiaggia. C’è infatti da sottolineare che gli interventi degli ultimi anni hanno aggravato un quadro di difficile convivenza delle varie funzioni a cui è destinata la spiaggia e l’hanno impoverita visto che consistenti porzioni d’arenile un tempo naturale, si sono trasformate in arenili artificiali.
Rimane irrisolto il problema fondamentale di tributare pari dignità alle principali tipologie di uso dell’arenile: libero, concessioni per stabilimenti balneari, concessioni a strutture ricettive, DIA. Risulta impressionante la leggerezza e la facilità con cui si concede spiaggia a libera fruizione per altri usi, quasi esistesse la convinzione nell’Amministrazione che l’arenile non in concessione sia arenile di nessuno. Manca completamente la programmazione in questa Giunta che affida direttamente a luglio invece che andare a bando in tempi adeguati, segno evidente di chi inciampa in un’idea ma che non sa come affrontare e la propone con un mezzo pasticcio di delibera che poi deve ritirare. Arriviamo al preteso “interesse pubblico”. Innanzi tutto si afferma che non è più nell’interesse pubblico piazzare a sud del porto i gonfiabili ma non si precisa attraverso quali accurate, lucide e preziose analisi si giunge a questa conclusione. Non si capisce nemmeno come mai dette analisi non potessero essere effettuate PRIMA di redigere la delibera anziché dopo, non fosse altro per evitare cotanta figura.
Adesso siamo certi che l’interesse pubblico sia quello di dare in concessione una ventina di metri quadri sull’arenile nonché 1500 metri quadrati a nord del porto per gli stessi gonfiabili e pare ci sia un perché. Il perché sarebbe costituito da una postazione di salvataggio e da un bagno non più custodito. Ma l’imposta di soggiorno non era adibita a queste funzioni qua?
Non siamo qui per criticare in sé l’idea di un’acquapark, che potrebbe pure piacere a molte persone ed essere di interesse pubblico, ma non possiamo più accettare che quest’amministrazione navighi a vista, sulla pelle di imprenditori e cittadini, compromettendo sempre più la stagione balneare.
Gruppo Consiliare Assemblea Sanvincenzina