La struttura sanitaria di Campiglia è cosa mia
PIOMBINO 22 aprile 2020 — È dovere di ogni apparato dello Stato e delle Amministrazioni Pubbliche mantenere sempre una condotta improntata alla trasparenza, al rispetto dei diritti di cittadini e lavoratori, alla tutela della sicurezza della comunità. Perché ciò avvenga occorre dialogo tra le istituzioni, informazione nei confronti della cittadinanza e un’accurata progettazione e pianificazione degli interventi. In epoche come questa di grandi sacrifici e disorientamento, il rispetto di questi principi deve sostenere ogni atto e decisione che venga presa.
Sulla struttura sanitaria a Campiglia non c’è stato nulla di tutto questo. Si è partiti con una decisione priva di pianificazione e di una ponderata valutazione dei costi e dei benefici sacrificando un intero complesso di servizi per ospitare pazienti convalescenti Covid-19 negativi, senza che si comprendesse perché la scelta fosse caduta proprio su Campiglia. Si è generata una struttura ibrida scarsamente funzionale per lo scopo prefissato e indebolita dai tagli ai servizi che comportano sempre forti disagi per pazienti e famiglie soprattutto in una fase così delicata.
Logica avrebbe voluto che si fosse pianificata la risposta da dare al Covid-19 almeno sulla base di un territorio pari a quello della Società della Salute in modo da calibrare e progettare con la dovuta accuratezza procedure, modalità e indirizzi per far fronte alle diverse esigenze terapeutiche attrezzando le strutture maggiormente vocate ai diversi scopi.
Logica avrebbe voluto che già da inizio marzo si fosse pianificata una riorganizzazione complessiva dei servizi sia nella fase di emergenza, sia nella fase di post emergenza.
Di tutto questo non abbiamo notizia ma le decisioni assunte testimoniano, al contrario, una grave carenza di strategia e progettualità. Ancor più grave che si sia portato avanti un progetto già fragile, con una linea di opacità nei confronti di cittadini, operatori e istituzioni, costretti a ricercare notizie e a basarsi sul sentito dire. Noi, all’opposizione, siamo rimasti all’oscuro di tutto e abbiamo dovuto apprendere dalla stampa l’intera vicenda.
Prima si garantisce che saranno mandati in struttura pazienti dopo il doppio tampone negativo, poi si scopre che invece si sono fatti arrivare a Campiglia due pazienti Covid-19 positivi. Quando il fatto emerge vengono trasferiti (a dimostrazione che non dovevano finire a Campiglia). Il Sindaco chiede ragione di ciò e per tutta risposta l’incontro viene prima fissato poi rimandato a data da destinarsi. Passano due giorni e si annuncia chiaramente che la struttura ospiterà Covid-19 positivi. Uno smacco inaccettabile per le istituzioni comunali umiliate e derise che ora devono mettere in campo una reazione chiara e intransigente o finiranno per condividere tutte le responsabilità. Responsabilità ancora da accertare, una vicenda simile non deve finire a tarallucci e vino.
L’obiettivo deve essere chiaro, quello di riportare la struttura di Campiglia alla normalità ripristinando i servizi lì presenti, essenziali per la comunità, nel più breve tempo possibile. Era stata data la disponibilità per i convalescenti Covid-19 negativi, evidentemente l’ASL non ne ha bisogno, vi sono certamente strutture più adeguate e meno problematiche di Campiglia per ospitare i Covid-19 positivi.
GRUPPO 2019 Campiglia Marittima
Come sempre per il Gruppo 2019 c’è una soluzione per qualsiasi problema, purché non implichi il territorio della Val di Cornia.
Si afferma, senza portarne le prove, cioè in maniera aprioristica, che “vi sono certamente strutture più adeguate e meno problematiche di Campiglia per ospitare i Covid-19 positivi”.
Anche in una situazione di grande emergenza collettiva, l’unico interesse è quello di un supposto bene comune che però deve finire lungo il confine comunale.
Ma non è solo la visione piccola piccola di un mondo troppo grande che non si riesce o vuole capire.
Si tratta solamente e semplicemente, col richiamare con toni perentori la responsabilità dell’attuale amministrazione, di una cinica campagna politica basata sulla paura, alla quale non potevano mancare le solite tristi frasi fatte tipo “non deve finire a tarallucci e vino”.
Al primo primo e al secondo piano di quella struttura da anni si occupano di riabilitazione per bambini e adulti da disabilità temporanee a disabilità gravi. Da anni questa struttura, come tutte le altre strutture riabilitative da Grosseto a Pisa, sono assolutamente insufficienti. Inoltre bambini indeboliti dalle chemioterapie e disabili resi fragili da malattie degenerative dovranno passare obbligatoriamente dal piano terra per raggiungere i cicli di fisioterapia e logopedia a loro concessi dal servizio pubblico. Si sceglie di penalizzare qualcosa che funziona benissimo e di mettere a rischio bambini e adulti costretti già ad affrontare difficoltà e rischi quotidiani che tutti gli altri non possono neppure immaginare. Si penalizza i pochi per i quali una semplice influenza è già un problema enorme quando non un peggioramento dei limiti che già sono costretti ad affrontare. Non dico che non va fatto, anche se lo penso, ma di sicuro questa decisione è pessima
Trovo inaccettabile questa presa di posizione presa da ASL. Con la salute non si scherza. Dovevano venire a fare riabilitazione ammalati non positivi Covid-19, invece mettendo a repentaglio la salute altrui, cambiando bandiera, i ricoverati erano positivi. Campiglia Marittima è nata per riabilitazione generale con un padiglione riservato per R.S.A.. Ora viene ribaltato quello che era un centro all’avanguardia. Ce lo invidiavano tutti perché centro riabilitazione molto valido con personale competente. Ora cosa ci ritroviamo? Un nulla! Tutto stravolto perché un/una pincopallino/a ha deciso che non ci saranno più visite specialistiche, non ci sarà più nulla di tutto ciò. Chiedo da libera cittadina che venga data spiegazione a questo scempio e che vengano messi in sicurezza i pazienti della R.S.A.. Che oltretutto pagano profumatamente. Grazie. In attesa di una risposta esauriente.