La supponenza di Fabiani e le diatribe del Pd
PIOMBINO 17 luglio 2017 — Nel gioco della democrazia è doveroso il confronto con tutte le anime del partito, ascoltare le proposte e analizzare nel contesto generale una possibile applicazione.
Quando però le richieste, anzi i richiami, arrivano da soggetti che nella loro storia politica hanno fatto difetto proprio per mancanza di analisi rispetto al loro operato e tanto meno hanno pensato, di fronte a evidenti sconfitte importanti, di promuovere una riflessione che portassero anche a fare il cosiddetto passo indietro, credo che di questo ci dobbiamo preoccupare.
Le cose ci sono servite da una uscita di Valerio Fabiani che, dalla sua posizione, chiede riflessioni alla maggioranza del PD regionale per le sconfitte subite alle ultime elezioni. Forse è bene ricordare anche a Fabiani le sue gravi sconfitte, dovute spesso ad atti contro buon senso e politica. Vediamole alcune:
- nel 2013 proposta di fusione Comuni Suvereto — Campiglia M.ma. A Suvereto oltre l’83 % di circa il 70% degli elettori dice NO;
- nel 2014 per la ragione di cui sopra, alle amministrative perde il Comune di Suvereto, ritenuto il gioiello della Val di Cornia, con il risultato che nello stesso giorno con la scheda delle amministrative il PD ottiene il 40% e perde il Comune governato dal dopoguerra, mentre alle europee ottiene il 58%. È successo qualcosa? Niente! Anzi si fa calare silenzio cercando di mettere la sordina all’assenza di attività politica che Fabiani dimentica di sollecitare, aiutare e .…altro ben conosciuto.
- Primarie PD maggio 2017, in Val di Cornia Renzi ottiene oltre il 70% dei consensi, Orlando, sostenuto con forza da Fabiani e da gran parte del gruppo dirigente della federazione, ottiene poco oltre il 20%.
Il buon senso politico avrebbe voluto che l’indomani quel segretario politico avesse dovuto presentare le sue dimissioni oppure proporre alla maggioranza che era uscita dai dati delle primarie la preparazione di un documento politico che prendeva atto dei fatti e così arrivare fino ad una riorganizzazione degli assetti dirigenziali della federazione che ci avrebbero condotto fino al congresso. Era certo difficile prendere atto che la stragrande maggioranza degli elettori e iscritti al PD non avevano accettato minimamente le indicazioni del suo segretario di federazione respingendole in toto? Difficile si, ma sarebbe stato onesto e corretto.
Per non parlare poi degli assetti istituzionali della nostra Val di Cornia; per ben due giri (elezioni 2009 e 2014) Fabiani ha inserito giustamente nei programmi la costituzione dell’Unione dei Comuni, peccato però che non sia stata mai realizzata e anzi nemmeno se ne parli. A mio modesto parere vi sono elementi che avrebbero dovuto far emergere una maggiore dignità invece della supponenza con la quale intende insegnare.
Ma Orlando, che non ho sostenuto ma del condivido molti contenuti, le sa le contraddizioni dei suoi sostenitori e rappresentanti? Forse sarebbe meglio che scegliesse bene e con maggiore attenzione chi mettere in campo al suo fianco!
Patrizia Vanni