La Val di Cornia marcia verso la confusione

· Inserito in Lettere
pervenuta in redazione

Le riforme isti­tuzion­ali sono urgen­ti per­ché non è più sosteni­bile un’organizzazione del­la pub­bli­ca ammin­is­trazione che cos­ta molto ai cit­ta­di­ni, ma resti­tu­isce poco in ter­mi­ni di quan­tità, qual­ità e effi­cien­za dei servizi.
E’ una sfi­da che, fino ad oggi, gli schiera­men­ti politi­ci non han­no assun­to, fre­nati da due osta­coli: la man­can­za di un prog­et­to organ­i­co di rifor­ma e la resisten­za di posizioni di potere, politi­co e buro­crati­co, che si antepon­gono agli inter­es­si del paese.
Anche il recente ten­ta­ti­vo gov­er­na­ti­vo di diminuire il numero delle Province si è con­clu­so con un nul­la di fat­to, las­cian­do dietro solo con­fu­sione. La Regione Toscana non ha dato pro­va di chiarez­za strate­gi­ca tant’è che non è rius­ci­ta ad assumere una posizione uni­vo­ca sulle nuove province. Gli ammin­is­tra­tori del­la Val di Cor­nia, anziché inter­rog­a­r­si sull’utilità delle Province, han­no dato vita a una babele di opin­ioni, molto con­fuse, sul­la grav­i­tazione del­la nos­tra zona ver­so Livorno o ver­so Gros­se­to. Lo han­no fat­to con i lim­i­ti che da tem­po li carat­ter­iz­zano: non riescono più a pro­muo­vere un con­fron­to ordi­na­to, pro­ce­dono in ordine spar­so e non coin­vol­go­no i con­sigli comu­nali ai quali spet­ta assumere le deci­sioni.
Si finisce così per sus­citare attese o resisten­ze tra i cit­ta­di­ni che naufragano nel nul­la e nell’immobilismo, aumen­tan­do la sfidu­cia nel­la polit­i­ca.
La realtà, evi­den­tis­si­ma, è che la Val di Cor­nia non esiste più come ambito isti­tuzionale. Dopo lo sciogli­men­to del Cir­con­dario nel 2010, nonos­tante lo avessero solen­nemente promes­so in cam­pagna elet­torale, le mag­gio­ranze non han­no volu­to dar vita all’Unione dei Comu­ni che avrebbe potu­to garan­tire il pros­egui­men­to e lo svilup­po delle fun­zioni asso­ciate per ren­dere più effi­ci­en­ti e meno cos­tose le nos­tre ammin­is­trazioni.
Nul­la di nul­la è sta­to fat­to. Sono sta­ti get­tati al ven­to decen­ni di espe­rien­ze ammin­is­tra­tive sovra­co­mu­nali e sono sta­ti per­si con­tribu­ti eco­nomi­ci. Questo devono sapere i nos­tri cit­ta­di­ni.
In ordine spar­so e sen­za mete con­di­vise la Val di Cor­na non va da nes­suna parte: mar­cia solo ver­so la con­fu­sione, il munic­i­pal­is­mo e il decli­no, sia che si guar­di a nord o a sud. E’ quel­lo che sta acca­den­do da tem­po. Il resto è pro­pa­gan­da e svi­a­men­to dai fal­li­men­ti reali in cui sono incor­si le ammin­is­trazioni in car­i­ca.

Comune dei Cit­ta­di­ni, Uni­ti per Suvere­to, Forum San Vin­cen­zo

 

Commenta il post