La Val di Cornia si allontana dalla Toscana

· Inserito in Lavoro e lavori, Taglio basso

PIOMBINO 9 set­tem­bre 2016 — La Val di Cor­nia dal pun­to di vista del lavoro si allon­tana sem­pre più dal­la Toscana. Ma non in avan­ti, indi­etro piut­tosto.
Lo dice l’ Isti­tu­to Regionale Pro­gram­mazione Eco­nom­i­ca del­la Toscana (IRPET) con­frontan­do i dati del mer­ca­to del lavoro nei sis­te­mi locali del lavoro (SLL): quel­li del 2014 e del 2015 e poi quel­li del 2012 e del 2015.
Si pos­sono indi­vid­uare quat­tro grup­pi: i SLL in cui aumen­ta l’oc­cu­pazione e la dis­oc­cu­pazione diminuisce (le aree in cresci­ta); quel­li in cui l’oc­cu­pazione flette e aumen­ta la dis­oc­cu­pazione (le aree in perdi­ta); quel­li in cui le due grandezze, occu­pati e dis­oc­cu­pati, han­no anda­men­ti con­cor­dan­ti.
Nel 2015, rispet­to al 2014, la Val di Cor­nia ricade nel sec­on­do grup­po – quel­lo che mantiene una situ­azione di crisi, insieme al 29% dei sis­te­mi locali.
La ripresa del mer­ca­to del lavoro man­i­fes­tatasi in Toscana nel 2015 non ha inter­es­sato tut­to il ter­ri­to­rio toscano: sono con­tin­u­ate a peg­gio­rare le con­dizioni lavo­ra­tive del­la zona costiera che si estende da Livorno a Piom­bi­no ed in alcune aree di mon­tagna e/o del sud del­la Toscana.

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Addirit­tura la situ­azione è anche peg­giore se osservi­amo un arco tem­po­rale più lun­go dal 2012 al 2015: le dif­feren­ze all’in­ter­no del­la regione si sono accen­tu­ate ed oggi pos­si­amo osser­vare una Toscana più polar­iz­za­ta tra aree deboli (il sud e la cos­ta, in un’ot­ti­ca mera­mente geografi­ca; le aree tur­is­tiche e del­la man­i­fat­tura non dis­tret­tuale in un’ot­ti­ca di spe­cial­iz­zazione eco­nom­i­ca ed orga­niz­za­ti­va) ed aree più for­ti (sis­te­mi urbani e dis­tret­ti).
Gli effet­ti del­la crisi sono sta­ti pesan­ti nei ter­ri­tori del­la grande impre­sa e in quel­li tur­is­ti­ci dove la dinam­i­ca lega­ta al com­par­to tur­is­ti­co, gen­eral­mente pos­i­ti­va, non è sta­ta tale da con­tro­bi­lan­cia­re la cadu­ta negli altri set­tori, tranne che nelle gran­di cit­tà d’arte. Ciò spie­ga gli anda­men­ti sfa­vorevoli che acco­mu­nano i ter­ri­tori del­la cos­ta, per­al­tro sogget­ti a situ­azioni di grave crisi strut­turale (Mas­sa, Piom­bi­no e Livorno).

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