La variante Aferpi frutto di uno straordinario lavoro

PIOMBINO 21 otto­bre 2016 — In vista del­l’assem­blea con i cit­ta­di­ni, pre­vista per mart­edì 25 otto­bre alle 17 al Per­ti­cale, l’am­min­is­trazione comu­nale inter­viene sui con­tenu­ti del­la Vari­ante Afer­pi per appro­fondire gli aspet­ti prin­ci­pali di questo doc­u­men­to, che sarà sot­to­pos­to al Con­siglio comu­nale per l’adozione il prossi­mo 28 otto­bre.
Un atto che ha impli­cazioni diverse, urban­is­tiche, ambi­en­tali, pro­dut­tive.
Quaglio­dro­mo e 398
“Per quan­to riguar­da l’aspet­to urban­is­ti­co– affer­ma l’asses­sore all’ur­ban­is­ti­ca Car­la Maestri­ni – la Vari­ante prevede l’in­di­vid­u­azione delle aree che delim­i­tano i tre seg­men­ti pro­dut­tivi (siderur­gi­co, logis­ti­co e agroin­dus­tri­ale) del piano indus­tri­ale Afer­pi, con lo sposta­men­to del­l’in­dus­tria dal cen­tro urbano e con la resti­tuzione di un pez­zo di ter­ri­to­rio alla cit­tà.
Gli aspet­ti mag­gior­mente dis­cus­si e crit­i­cati sono quel­li rel­a­tivi all’oc­cu­pazione aggiun­ti­va di un’area al Quaglio­dro­mo, attual­mente ester­na al perimetro indus­tri­ale, e il trac­cia­to del sec­on­do lot­to del­la 398.
“Mi preme sot­to­lin­eare – spie­ga Car­la Maestri­ni – che l’area in più al Quaglio­dro­mo, pari a 76 ettari, non sarà des­ti­na­ta a nuovi impianti indus­tri­ali, ma ver­rà uti­liz­za­ta per col­lega­men­ti infra­strut­turali. Inoltre l’am­min­is­trazione chiede la ces­sione del­la stra­da litoranea del­l’area, attual­mente inter­det­ta, per un suo uti­liz­zo a servizio del­la bal­neazione con pos­si­bile adegua­men­to a pista cicla­bile.
Nel com­p­lesso comunque, a fronte di questi 76 ettari in più, altri 145 ettari ver­ran­no dismes­si dagli usi indus­tri­ali per essere des­ti­nati a fun­zioni più leg­gere (com­mer­ciali, arti­gianali, di servizio…) nel­l’area con­tigua a Cit­tà Futu­ra (cir­ca 23 ettari) o per essere des­ti­nati alla logis­ti­ca (area dei cumuli e ex area a cal­do pari ad altri122 ettari). Ci sarà per­tan­to un ripen­sa­men­to com­p­lessi­vo che avver­rà in tem­pi diver­si.
Altri 47 ettari tra il quartiere Cotone- Pogget­to e la lin­ea fer­roviaria saran­no des­ti­nati ad accogliere nuove cat­e­gorie pro­dut­tive. Fon­da­men­tale pre­cis­are che non sono ammes­si impianti con ris­chio ril­e­vante. Saran­no aree a vocazione ambi­en­tale ma con impat­ti bassi.
L’azien­da inoltre dovrà pre­sentare un mas­ter­plan dove ver­ran­no piani­fi­cate nel det­taglio l’area agroin­dus­tri­ale, quel­la con­tigua a Cit­tà Futu­ra, Cit­tà Futu­ra e il quartiere Pogget­to-Cotone con tutte le inter­con­nes­sioni e fruizioni. Suc­ces­si­va­mente dovran­no essere pre­sen­tati due piani attua­tivi. La fase di piani­fi­cazione di quelle aree deve essere fat­ta e molti sono anco­ra i pas­sag­gi da fare e da con­di­videre con la cittadinanza.l
L’al­tro aspet­to è il trac­cia­to del­la 398, un trac­ciat, vor­rei ricor­dare, già esistente nel Piano Strut­turale del 2007. Quel­lo che abbi­amo pre­sen­ta­to quin­di non è niente di nuo­vo e non è né un prog­et­to esec­u­ti­vo né defin­i­ti­vo. Anche in questo caso ci saran­no molti pas­sag­gi che accom­pa­g­n­er­an­no la prog­et­tazione. Innanz­i­tut­to la stra­da sarà assogget­ta­ta a Via con un iter pro­ce­du­rale autor­iz­za­ti­vo. Se il prog­et­to risul­terà incom­pat­i­bile, il trac­cia­to sarà riv­is­to.
La stra­da sarà a una dis­tan­za di 70 metri dalle abitazioni (cor­ri­doio infra­strut­turale). Sarà real­iz­za­to un fil­tro verde con un’area a par­co che dividerà il quartiere dal­la stra­da e con una pista ciclo pedonale che con­giungerà il Cotone alla cit­tà. La quo­ta del­la stra­da sarà inoltre molto infe­ri­ore a quel­la dove sor­gono le abitazioni. Da tenere pre­sente inoltre che ques­ta stra­da allon­tan­erà l’area indus­tri­ale dal cen­tro abi­ta­to. In ogni caso sarà nec­es­sario molto tem­po; pri­ma dei per­me­s­si a costru­ire dovran­no essere fir­mate con­ven­zioni con il Comune.
Tor­nan­do all’im­me­di­a­to, una vol­ta approva­ta la Vari­ante, ci saran­no 60 giorni per le osser­vazioni, a seguire le con­trod­e­duzioni e pri­ma del­l’ap­provazione si dovrà andare in Con­feren­za pae­sag­gis­ti­ca con la Soprint­en­den­za per le coeren­ze con il Piano ind­i­riz­zo ter­ri­to­ri­ale e in quel­la sede sarà val­u­ta­to l’ef­fet­ti­vo bilan­ci­a­men­to degli inter­ven­ti pub­bli­ci coin­volti”.
Ambi­ente
“Non ci sono scon­ti ambi­en­tali nel proces­so di rein­dus­tri­al­iz­zazione Aferpi_ affer­ma l’asses­sore all’am­bi­ente Mar­co Chiarei.
Già nelle norme del­la Vari­ante abbi­amo inser­i­to impor­tan­ti ele­men­ti in mate­ria ambi­en­tale. Gli impianti si dovran­no inserire in una cor­nice ter­ri­to­ri­ale che con­sen­tirà la mas­si­ma sosteni­bil­ità, sia la delo­cal­iz­zazione impian­tis­ti­ca che la mes­sa in atto di mis­ure mit­i­ga­tri­ci con­sen­ti­ran­no da subito di ottenere un miglio­ra­men­to con­sis­tente del­la qual­ità di vita del nos­tro ter­ri­to­rio. Abbi­amo pos­to par­ti­co­lare atten­zione alla ques­tione degli approvvi­gion­a­men­ti idri­ci a scopi indus­tri­ali medi­ante norme che obb­ligher­an­no il sogget­to indus­tri­ale ad uti­liz­zare sem­pre di più acque di recu­pero prove­ni­en­ti dal­la depu­razione civile (Cor­nia Indus­tri­ale e Fenice) e sem­pre meno quelle prove­ni­en­ti dagli emu­ng­i­men­ti da fal­da. La piani­fi­cazione urban­is­ti­ca è sta­ta fat­ta in maniera inte­gra­ta e coor­di­na­ta con le neces­sità di una mag­giore sosteni­bil­ità ambi­en­tale del polo pro­dut­ti­vo siderur­gi­co e, in prospet­ti­va, con quelle del­l’in
tera area indus­tri­ale. In questo sen­so va esalta­ta la forte col­lab­o­razione tra il mio asses­so­ra­to – affer­ma Chiarei — e quel­lo del­l’Ur­ban­is­ti­ca a con­fer­ma e del mod­er­no modo di lavo­rare inter­set­to­ri­ale che ques­ta Ammin­is­trazione sta con­sol­i­dan­do.
Una scelta forte è anche quel­la fat­ta sulle aree attual­mente ricop­erte dai famosi “cumuli”, ovvero la definizione di una oppor­tu­nità di uti­liz­zo di quelle aree a fini pro­dut­tivi. Una scelta che va in par­al­le­lo allo stra­or­di­nario lavoro che il Comune, la Regione, il min­istro ambi­ente e la soc.Rimateria stan­no facen­do per risol­vere un ultra­de­cen­nale prob­le­ma. Da una parte creare con­dizioni di risana­men­to ambi­en­tale e dal­l’al­tra gener­are nuove oppor­tu­nità di svilup­po e di recu­pero di aree sino ad oggi con­sid­er­ate irrecu­per­abili.
Infine ci sarà mas­si­ma atten­zione sui con­tenu­ti delle Autor­iz­zazioni Ambi­en­tali Inte­grate che la Regione dovrà emet­tere sui sin­goli impianti che Afer­pi dovrà real­iz­zare. Già oggi nel decre­to di non assogget­ta­bil­ità a VIA la Regione indi­ca le prestazioni ambi­en­tali che si dovran­no rag­giun­gere in ter­mi­ni di emis­sioni in tutte le matri­ci ambi­en­tali inter­es­sate: aria, acqua, suo­lo. Quin­di anco­ra tan­to lavoro ma le scelte piani­fi­ca­tri­ci del­la Vari­ante già includono gli obi­et­tivi di risana­men­to ambi­en­tale per un com­par­to indus­tri­ale più sosteni­bile e mod­er­no.”
Vari­ante e piano indus­tri­ale Afer­pi
Con la Vari­ante cer­chi­amo di creare delle oppor­tu­nità di lavoro e di favorire chi vuole inve­stire sul ter­ri­to­rio – affer­ma il vicesin­da­co Ste­fano Fer­ri­ni — . In questo caso si trat­ta di un grosso grup­po con il quale cre­di­amo che sia impor­tante dialog­a­re non in maniera sot­tomes­sa ma con l’o­bi­et­ti­vo di creare svilup­po, in maniera sosteni­bile e diver­si­fi­ca­ta. La Vari­ante è quin­di quel­lo che serve per con­sen­tire al piano indus­tri­ale Afer­pi di real­iz­zarsi.
Il piano indus­tri­ale poi sarà ogget­to di una nuo­va con­trat­tazione per­ché diver­so da quel­lo iniziale. Se l’a­groal­i­menta­re non si facesse, i posti di lavoro dovreb­bero essere trovati all’in­ter­no del­la logis­ti­ca. Voglio ricor­dare anche che Afer­pi, con Piom­bi­no Logis­tics, ha parte­ci­pa­to al ban­do di Invi­talia vin­cen­do il ban­do e i finan­za­i­men­ti rel­a­tivi.
Il piano indus­tri­ale è cam­bi­a­to è vero. Da due forni e un treno rotaie che avrebbe dovu­to essere real­iz­za­to con il sec­on­do forno, siamo pas­sati a un forno elet­tri­co e un treno rotaie che ver­rà real­iz­za­to sin da subito e questo con­sen­tirà comunque di man­tenere i liv­el­li occu­pazion­ali comunque pre­visti. Molto impor­tante l’ac­cor­do rag­giun­to che prevede il con­trat­to di sol­i­da­ri­età per tut­ti i lavo­ra­tori Risul­ta­to non scon­ta­to ma che ha avu­to un esi­to pos­i­ti­vo anche gra­zie all’in­ter­ven­to del gov­er­no.
L’azien­da ha inoltre com­in­ci­a­to a lavo­rare sul capi­to­lo dis­mis­sioni, un fronte che coin­vol­gerà anche le ditte del­l’in­dot­to. C’è poi tut­ta la parte del­la for­mazione con i ban­di che con­sentono o di dare un sosteg­no al red­di­to oppure di fare un per­cor­so for­ma­ti­vo per ricol­lo­car­si.
Il tema vero però – con­clude Fer­ri­ni – è questo: “di fronte a un’azien­da che pre­sen­ta una prospet­ti­va quale può essere l’at­teggia­men­to di un’Am­min­is­trazione comu­nale? Sec­on­do noi è quel­lo di cer­care di inter­loquire per val­oriz­zare le capac­ità di inves­ti­men­to. E’ nec­es­sario un atteggia­men­to respon­s­abile di fronte alla realtà. I dub­bi sono legit­ti­mi e li abbi­amo tut­ti, l’at­teggia­men­to che abbi­amo scel­to è quel­lo di mon­i­torare ma sen­za di dire no a pri­ori. Non può essere il Comune a osta­co­lare un’at­tiv­ità di diver­si­fi­cazione.”

UFFICIO STAMPA COMUNE DI PIOMBINO

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