La variante Aferpi un grave cedimento a Cevital

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pervenuta in redazione

PIOMBINO 27 otto­bre 2016 — Nell’incontro tenu­to il 25 otto­bre al Per­ti­cale sul­la cosid­det­ta “Vari­ante Afer­pi”, su con­vo­cazione dell’Amministrazione Comu­nale, c’è sta­ta un’ampia parte­ci­pazione di cit­ta­di­ni. Già a par­tire dal­la det­tagli­a­ta intro­duzione dell’Assessore Maestri­ni, si è com­pre­so che l’assemblea cit­tad­i­na non era sta­ta con­vo­ca­ta per ascoltare real­mente l’ opin­ione dei cit­ta­di­ni, ma solo per aval­lare for­mal­mente una deci­sione che l’Amministrazione ave­va già pre­so: adottare comunque la vari­ante. Di cosa si trat­ta esat­ta­mente? Di cedere ad Afer­pi il ter­ri­to­rio del Quaglio­dro­mo per non meglio pre­cisate allo­cazioni di fer­rovie e strade e di adottare in maniera defin­i­ti­va un trac­cia­to del­la SS398 che pas­si dal Cotone e, con un per­cor­so defini­to “da cir­cuito di for­mu­la 1”, ripor­ti la stra­da a pas­sare in cit­tà all’altezza del largo Cadu­ti sul lavoro.
Due scelte quan­to mai infe­li­ci, che la mag­gio­ran­za degli inter­ven­ti all’assemblea han­no stig­ma­tiz­za­to, dimostran­do fal­si i pre­sup­posti tec­ni­ci pre­sen­tati da Afer­pi e giu­di­can­do asso­lu­ta­mente sbagli­ate le val­u­tazioni politiche dell’Amministrazione (“si trat­ta di un ter­reno sen­za alcun val­ore” quan­do invece la sem­plice col­lo­cazione a fian­co di un’area umi­da pro­tet­ta gli garan­tisce un val­ore immen­so; “il trac­cia­to era già pre­vis­to dalle prece­den­ti ammin­is­trazioni”, quan­do invece si trat­ta­va di una ipote­si di stu­dio per la cosid­det­ta “met­ro­pol­i­tana leg­gera”, altra fav­o­let­ta felice mai real­iz­za­ta; “lo fac­ciamo per non dare ali­bi a Rebrab”, quan­do il tizio non ha neces­sità di nes­sun ali­bi per accu­mu­la­re ritar­di su ritar­di, las­cia­re a casa i lavo­ra­tori, sfruttare gli ammor­tiz­za­tori sociali per far fin­ta di rispettare gli accor­di).
Dall’Assemblea è usci­to forte il rifi­u­to dell’ipotesi di accettare le richi­este di Aferpi/Cevital, aval­late anche dai sin­da­cati, e la sol­lecitazione all’Amministrazione di sospenderne l’adozione, avvian­do al con­tem­po una dis­cus­sione più ampia sul futuro del­la Val di Cor­nia. Tra l’altro il Sin­da­co di Suvere­to Giu­liano Par­o­di fa ril­e­vare in un inter­ven­to appar­so sul­la Nazione del 27 otto­bre, che l’Amministrazione di Piom­bi­no non rispet­ta neanche l’accordo esistente tra i sin­daci del­la Val di Cor­nia di con­sul­tazioni rec­i­proche in caso di vari­anti da apportare ai Piani urban­is­ti­ci.
Per parte nos­tra, noi vedi­amo due grossi rischi nelle politiche adot­tate e li fac­ciamo pre­sen­ti a Isti­tuzioni e Sin­da­cati. Il pri­mo è che questi che appaiono ced­i­men­ti gravi a Cevi­tal rischi­ano di minare la coe­sione sociale del ter­ri­to­rio (che molto fati­cosa­mente abbi­amo man­tenu­to fino ad oggi), cre­an­do una (fal­sa) con­trap­po­sizione tra ambi­ente e man­ten­i­men­to di un inse­di­a­men­to siderur­gi­co.
Il sec­on­do è che, pro­prio per­ché noi ci bat­ti­amo per entrambe le cose: lavoro e ambi­ente ( ergo, inse­di­a­men­to siderur­gi­co mod­er­no, eco­com­pat­i­bile, rispet­toso dell’ ambi­ente, e svilup­po diver­si­fi­ca­to che si basi su un ambi­ente risana­to), tro­vi­amo sbaglia­to che non si spen­dano tutte le energie nec­es­sarie per le boni­fiche; per­tan­to chiedi­amo che si met­tano a dis­po­sizione le idonee risorse finanziarie , poichè non sono min­i­ma­mente suf­fi­ci­en­ti i 50 mil­ioni fino­ra stanziati per l’avvio delle boni­fiche rad­i­cali del SIN di Piom­bi­no, che sole pos­sono garan­tire nuovi sce­nari di svilup­po e, nell’immediato, pos­si­bil­ità di occu­pazione.
No a ulte­ri­ori ces­sioni di ter­ri­to­rio vergine alla multi­nazionale.
Si all’avvio delle boni­fiche!

COORDINAMENTO ART. 1 – CAMPING CIG

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