La verità sul Circolo delle fabbriche di Piombino
PIOMBINO 25 marzo 2017 — Gli interventi di autorevoli esponenti del nostro partito ci costringono a intervenire, anche se non avremmo voluto, perché pensiamo che le polemiche fra noi del Pd alla fine danneggino il partito stesso. Per questo alcuni di noi avevano raccomandato maggiore cautela, evitando di sbandierare risultati che nella realtà non sono propriamente “entusiasmanti”. Invece abbiamo visto comunicati stampa e dichiarazioni rispetto alle quali non possiamo tacere. Perché le bugie offrono una rappresentazione distorta e fuorviante della realtà e danneggiano tutto il partito, rendendolo incapace di vedere la realtà e i problemi che questo Pd ha anche fra gli operai. Al congresso, convocato in fretta e furia, del Circolo di cui facciamo parte hanno partecipato 29 persone di cui operai solo circa una decina. Abbiamo visto partecipare al voto diverse persone che con la fabbrica non c’entrano nulla e che non abbiamo mai visto alle nostre riunioni, ma che stavolta si sono puntualmente presentate per votare al congresso. Il Circolo delle fabbriche che aveva creato tanto entusiasmo al momento della sua nascita e che doveva essere un esempio per risolvere molti dei problemi che il Pd ha col mondo del lavoro è invece diventato lo specchio della crisi che questo Pd vive.
Dove sono finiti i tanti lavoratori che affollavano la sede del Pd al momento della nascita del nostro Circolo? Perché molte persone si sono perse per la strada e altre non siamo riusciti a convincerle a iscriversi? Non è forse anche perché alcune delle politiche che il Pd ha sviluppato a livello nazionale in questi anni non ci hanno aiutato?
Questo circolo non nasceva per vincere un congresso ma per rappresentare i lavoratori delle fabbriche di Piombino impegnati in una difficile vertenza. Per questo chiediamo di ristabilire la verità e soprattutto chiediamo al segretario del nostro circolo Valerio Pietrini di chiarire se è possibile iscriversi al Circolo delle fabbriche pur non avendo mai lavorato in nessuna delle fabbriche di Piombino e gli chiediamo se è in grado di riportare il nostro Circolo alla sua missione originaria, altrimenti dovremmo prenderne atto e trarne le dovute conseguenze. Non lasceremo che una scelta, che noi continuiamo a considerare giusta, come quella di creare un circolo dei lavoratori del secondo polo siderurgico del Paese, sia definitivamente compromessa per ragioni di corrente a fini congressuali.
Giacomo Ghizzani
Paolo Carli
Alessandro Martini
operai metalmeccanici e membri del Circolo delle fabbriche di Piombino