La VIA a RIMateria con una precisazione e una falla
PIOMBINO 20 novembre 2019 — È stata pubblicata la deliberazione della Giunta regionale n° 1414 del 18 novembre 2019 con la quale è stata espressa la pronuncia positiva di compatibilità ambientale relativa al “progetto da realizzarsi presso il polo industriale in loc. Ischia di Crociano, Comune di Piombino (LI), suddiviso nelle seguenti sezioni:
- Attività di Trattamento e riciclo in loco delle scorie con impianto mobile su Area Li53 finalizzata al loro riutilizzo come MPS (Materie Prime Seconde, ndr) nell’ambito della MISP (Messa In Sicurezza Permanente, ndr) autorizzata con Decreto Direttoriale del Ministero dell’Ambiente prot. n. 423 del 04/10/2017;
- Progetto definitivo della Variante 2 alle opere di chiusura della discarica Lucchini-riprofilatura con la discarica RiMateria;
- Progetto definitivo della nuova discarica su Area Li53”, subordinatamente al rispetto delle prescrizioni e con l’indicazione delle raccomandazioni di cui al Parere del Nucleo Regionale di Valutazione n. 198 del 22 e 30/10/2019, parte integrante e sostanziale del presente atto (Allegato A)”.
La deliberazione vincola la presentazione dell’istanza di autorizzazione (si tratta dell’istanza per l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), ndr) dell’intervento denominato Progetto definitivo della nuova discarica su Area Li53 all’ottenimento della certificazione della Messa In Sicurezza Permanente (MISP) e precisa che
- il proponente, nelle successive fasi progettuali e dell’iter amministrativo previsto, è comunque tenuto all’acquisizione degli atti autorizzativi previsti dalla vigente normativa;
- la realizzazione degli interventi previsti si deve conformare alle norme tecniche di settore, nonché alla disciplina normativa degli atti di pianificazione territoriale e di settore;
- sono fatte salve le vigenti disposizioni in materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.
In particolare viene specificato, con riferimento alle prescrizioni riferite al progetto definitivo della nuova discarica sull’Area Li53, che nella stessa potranno essere accolti soltanto rifiuti siderurgici prodotti nell’area siderurgica di Piombino ivi inclusi quelli abbancati in cumuli.
La deliberazione subordina inoltre il rilascio degli atti autorizzativi relativi alle attività del progetto di cui al punto 1. (Attività di Trattamento e riciclo in loco delle scorie con impianto mobile su Area Li53 finalizzata al loro riutilizzo come MPS nell’ambito della MISP, ndr) alla completa ottemperanza a quanto disposto con diffida/sospensione n. 18561 del 15/11/2019 del Settore Bonifiche e Autorizzazione Rifiuti ed al superamento quindi delle lamentate problematiche di maleodoranze derivanti dall’attuale attività di coltivazione condotta da RIMateria con Autorizzazione AIA 189 del 09/12/2011 rilasciata dalla Provincia di Livorno, come modificata dalla DGRT n. 761 del 01/08/2016 e dal decreto dirigenziale 5688 del 12/4/2019.
La precisazione
La Giunta regionale fa dunque proprio il parere espresso dal Nucleo regionale di valutazione dell’impatto ambientale (Nucleo VIA) aggiungendo un nuovo elemento intervenuto con la diffida e la sospensione dei conferimenti dei rifiuti in discarica avvenute successivamente (cfr l’articolo di Stile libero Idee dalla Val di Cornia Sospensione conferimenti fino al 31 gennaio 2020, ndr), vincolando cioè le autorizzazioni per le “Attività di Trattamento e riciclo in loco delle scorie con impianto mobile su Area Li53 finalizzata al loro riutilizzo come MPS” alla completa ottemperanza di quanto disposto della diffida/sospensione. Una chiarificazione riguarda anche il destino della discarica prevista nell’area LI53 là dove viene precisato che “nella stessa potranno essere accolti soltanto rifiuti siderurgici prodotti nell’area siderurgica di Piombino ivi inclusi quelli abbancati in cumuli”. Non era così o non era così precisamente scritto nel parere del Nucleo VIA perché, così come aveva rilevato Stile libero Idee dalla Val di Cornia negli articoli Solo rifiuti da siderurgia locale e bonifiche? e Quella valutazione ambientale è proprio incrinata, nel parere prima veniva detto che nella discarica prevista nella zona LI53 sarebbero dovuti andare i rifiuti speciali così come dalla concessione demaniale, che però non li limitava a quelli prodotti in loco, fossero essi da bonifiche o da attività siderurgiche, e poi veniva aggiunto “e dunque…il solo conferimento dei rifiuti derivanti dallo smaltimento dei cumuli e da attività siderurgiche” e la cosa, se non chiarita, avrebbe costituito una contraddizione in termini.
La falla
Ma la decisione della Giunta regionale, facendo proprio il parere del Nucleo VIA, lascia aperta una falla non lieve nella quale, per la verità RIMateria sembra essersi già infilata o comunque abbia voglia di infilarsi. Trattando dei rifiuti da conferire nella discarica ex Lucchini (350.000 metri cubi) il Nucleo Via ha affermato che essi “potranno essere autorizzati in AIA solo in conformità agli atti di concessione in essere con l’Agenzia del Demanio e quindi con il solo conferimento dei rifiuti derivanti dallo smaltimento dei cumuli e da attività siderurgica”. E poi, molto irritualmente, aveva aggiunto: “Nel caso sia apportata modifica all’atto di concessione, con determinazione di un uso diverso da quello attuale, dovrà essere presentata richiesta di modifica della presente prescrizione ai sensi dell’art.56 della LR10/2010 per lo svolgimento delle valutazioni del caso.”.
Questo l’art. 56 richiamato:
1. Il proponente può richiedere la modifica di una o più prescrizioni contenute nel provvedimento conclusivo della procedura di verifica di assoggettabilità a VIA o di valutazione ove le medesime risultino obiettivamente inattuabili per sopravvenute e motivate ragioni di carattere tecnico gestionale o per il mutato contesto ambientale. A tal fine il proponente presenta all’autorità competente una specifica istanza di modifica delle prescrizioni interessate, allegando la documentazione necessaria a supportare tale richiesta.
2. L’autorità competente, ove a seguito di specifica istruttoria condotta consultando i soggetti competenti in materia ambientale, verifichi la fondatezza della richiesta avanzata dal proponente nonché la perdurante sussistenza delle condizioni di non assoggettabilità a VIA o della compatibilità ambientale del progetto, provvede alla modifica del quadro prescrittivo dei provvedimenti di cui al comma 1, assicurando comunque un analogo ed adeguato livello di tutela ambientale.
Dunque tutto dipende principalmente da RIMateria e dall’ Agenzia del Demanio: nel caso venga modificata la concessione attuale in maniera tale che nella ex Lucchini possano confluire anche rifiuti non strettamente siderurgici locali la Regione prenderà in più che attenta considerazione la cosa. Altrimenti la Giunta regionale non avrebbe senza colpo ferire acquisito questa possibilità nella sua deliberazione.
Ipotesi puramente teorica? A questo punto si può rispondere negativamente.
In questi ultimi due giorni nell’incontro tra RIMateria e soci Asiu proprio di questa possibilità RIMateria ha parlato. E i sindaci di Campiglia e San Vincenzo, contraddicendo precedenti posizioni addirittura scritte per lettera alla Regione, l’hanno subito fatta propria. Oltretutto, a quel che se ne sa, si prevederebbe anche un aumento dei volumi da 350.000 metri cubi a 450.000 metri cubi e una qualità dei rifiuti 7.1.c (rifiuti misti non pericolosi con elevato contenuto sia di rifiuti organici o biodegradabili che di rifiuti inorganici, con recupero di biogas, ndr) esclusa nel parere del Nucleo VIA per precauzione nei confronti delle maleodoranze.
(Foto di Pino Bertelli)