L’accordo per le bonifiche dalla a alla zeta
PIOMBINO 29 giugno 2015 — Già Stile libero Idee dalla Val di Cornia ha pubblicato il testo integrale dell’ Accordo di programma per l’attuazione del progetto integrato di messa in sicurezza, riconversione industriale e sviluppo economico produttivo nell’area dei complessi aziendali ceduti dalla Lucchini (https://www.stileliberonews.org/il-testo-integrale-dellaccordo-per-le-bonifiche/), quello che solitamente viene chiamato accordo di programma per le bonifiche. Quella che segue è una piccola guida alla lettura ad uso e consumo dei lettori con qualche commento.
Da dove scaturisce l’accordo di programma per le bonifiche?
Scaturisce dall’asse 1 azione 2 del precedente Accordo di programma Disciplina degli interventi per la riqualificazione e la riconversione del polo industriale di Piombino (per leggere clicca qui) che, in relazione alle aree Lucchini del SIN di Piombino, aveva individuato i seguenti interventi al fine di garantire la fruizione e l’utilizzo, in condizioni di sicurezza sanitaria e ambientale, delle aree di proprietà e in attuale concessione demaniale alla Lucchini:
- INTERVENTI CHE RESTANO A CARICO DEL PRIVATO INCOLPEVOLE
A. rimozione e avvio a recupero o smaltimento dei rifiuti depositati in modo incontrollato nelle aree di proprietà e in concessione demaniale, e in particolare rimozione e smaltimento dei cumuli di rifiuti e/o depositi incontrollati di rifiuti già individuati nell’area,
B. messa in sicurezza operativa del suolo nelle aree di proprietà Lucchini, tramite misure di mitigazione o interruzione dei percorsi di esposizione, quali coperture e rimozione di hot spot, e analisi di rischio sito specifica,
C. oneri pro quota per la realizzazione e gestione dell’impianto di trattamento delle acque di falda contaminate emunte,
D. attività di monitoraggio. - INTERVENTI FINANZIATI CON RISORSE PUBBLICHE, IN DANNO DEI SOGGETTI RESPONSABILI
E. messa in sicurezza operativa della falda da realizzare nelle aree di proprietà e in concessione demaniale della Lucchini, tramite barriera mento misto fisico e idraulico, per l’emungimento e trattamento delle acque di falda inquinate, compresa la realizzazione di sistemi di trincee drenanti, pozzi di emungimento/aggottamento, realizzazione dell’impianto di trattamento delle acque emunte; messa in sicurezza operativa del suolo nelle aree demaniali.
È un accordo che, come molti altri, indica un percorso la cui attuazione passa per ulteriori decisioni, progettazioni e autorizzazioni.
Che cosa si prevede che faccia Cevital?
Viene descritto in un documento elaborato da Cevital intitolato Proposta di strategia di intervento per la messa in sicurezza operativa stabilimento di Piombino Lucchini dell’ aprile 2015 con le seguenti parole:
in ragione della natura “diffusa” della contaminazione evidenziata dagli esiti delle campagne di caratterizzazione svolte, gli interventi di messa in sicurezza/bonifica del sito non potranno essere mirati alla completa eliminazione delle singole frazioni di suolo contaminato (e ciò anche in ragione di motivi legati a fattibilità tecnica e sostenibilità economica), ma saranno indirizzati verso l’isolamento della contaminazione residua presente nei suoli, mediante soluzioni di interruzione delle vie di esposizione generanti rischi per i soggetti presenti/fruitori del sito (lavoratori)…e dunque consisteranno per la matrice suolo:
- nella realizzazione di pavimentazioni di diversa tipologia al fine di riportare entro i limiti di accettabilità i valori di rischio calcolati mediante procedura di Analisi di Rischio;
- nella regimazione delle acque dilavanti le aree oggetto di pavimentazione;
- nella bonifica mediante fitorisanamento delle aree “non operative” da interdire completamente all’accesso dei lavoratori, durante tutta la durata della sua applicazione.
È dunque accantonata l’ipotesi a suo tempo formulata dall’ Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana ARPAT), di cui si hanno tracce nel precedente accordo di programma nell’elenco degli interventi a carico del privato incolpevole, che prevedeva l’asportazione dei terreni contaminati.
Quali sono le aree su cui interverrà Cevital?
Cevital è obbligata ad intervenire sulle aree di sua proprietà (per le quali l’obbligo di intervento resta a carico del privato incolpevole). Complessivamente, l’area di interesse Cevital ammonta a circa 4.885.366 metri quadrati, di cui circa 3.996.240 metri quadrati (1.072.465 metri quadrati in aree di proprietà e 2.923.775 mq in aree demaniali) facenti parte delle aree già oggetto del citato Piano di Caratterizzazione, mentre l’estensione delle aree interne al perimetro di interesse ma esterne al SIN è di circa 444.985 mq.
Per le aree demaniali in concessione (per le quali invece gli interventi sono da intendersi di competenza “pubblica” e non rientrano pertanto tra gli obblighi in carico a Cevital) l’ accordo di programma afferma che può esserne prevista la realizzazione da parte di Cevital. In questo caso il costo degli interventi sarà compuatato ai fini del calcolo degli oneri pro quota per la realizzazione e gestione dell’impianto di trattamento delle acque di falda contaminate emunte, cioè quello realizzato da Invitalia con finanziamento pubblico. Uno sconto di oneri, insomma, sia di costruzione che di gestione.
Che cosa si prevede che faccia Invitalia?
Invitalia, dopo essere stata finanziata e incaricata dalla Regione Toscana alla quale il CIPE ha passato il finanziamento di 50 milioni di euro è titolare
della messa in sicurezza operativa della falda che prevede la realizzazione di interventi come
- rete di pozzi di emungimento delle acque di falda;
- sistema di regimazione della falda presente nei terreni di riporto;
- sistema di marginamento del Fosso Cornia Vecchia;
- n. 2 impianti di trattamento delle acque di falda (TAF) uno a servizio della Macroarea Nord, uno a servizio della Macroarea Sud;
della messa in sicurezza operativa del suolo nelle aree demaniali, fatto salvo che venga concessa la realizzazione a Cevital, scomputando alla stessa Cevital gli oneri relativi da quelli dovuti per la realizzazione e la gestione dell’impianto di trattamento delle acque.
Quali sono i tempi degli interventi di Cevital?
Il progetto di reindustrializzazione e riqualificazione delle attività produttive del sito previsto da Cevital si articola su tre distinti filoni di attività:
1) siderurgica, finalizzata alla riconversione e modifica degli impianti esistenti con delocalizzazione dell’attuale acciaieria e realizzazione di una nuova acciaieria elettrica;
2) agroalimentare, che prevede la creazione, in una porzione delle aree dismesse del sito, di:
a. un complesso di triturazione di semi oleosi,
b. un complesso di trasformazione di cereali in bioetanolo.
3) logistica, funzionale ai due filoni sopra descritti, che include l’allestimento di banchine dedicate, oltre alla creazione di una piattaforma con strutture per lo stoccaggio di merci e materiali.
Le stime temporali di massima per la realizzazione delle attività industriali e di messa in sicurezza dei suoli dei suoli prevedono le seguenti tempistiche:
— SETTORE SIDERURGICO (Macroarea Nord): 30 mesi per la realizzazione delle attività previste dal piano industriale ai quali si aggiungono 12 mesi per il completamento degli interventi di messa in sicurezza dei suoli;
— SETTORE AGROALIMENTARE (Macroarea Sud): 3 anni dal completamento delle dismissioni delle strutture presenti ai quali si aggiungono 12 mesi per il completamento degli interventi di messa in sicurezza dei suoli;
— SETTORE LOGISTICA (Macroarea Sud): 2 anni dal completamento delle dismissioni delle strutture presenti ai quali si aggiungono 12 mesi per il completamento degli interventi di messa in sicurezza dei suoli.
I tempi previsti per la realizzazione delle attività di dismissione delle strutture presenti nella stabilimento di Piombino risultano stimati in circa 18 mesi.
Quali sono i tempi degli interventi di Invitalia?
Lo Studio di fattibilità del Progetto integrato di messa in sicurezza e di reindustrializzazione delle aree situate nel Comune di Piombino di proprietà e in attuale concessione demaniale alla Lucchini risale al luglio 2014 e dunque le sue tempistiche descritte sotto sono completamente saltate:
Quali sono i passaggi procedurali ed i tempi?
Il progetto operativo di messa in sicurezza delle aree che deve garantire il coordinamento con gli interventi individuati da Invitalia, e il relativo piano finanziario vengono presentati da Aferpi entro 120 giorni dalla stipula dell’accordo di programma al Ministero dell’ambiente che entro 30 giorni dalla scadenza convoca una conferenza dei servizi.
I tempi di realizzazione degli interventi, delle opere e delle misure di prevenzione e messa in sicurezza sono integrati in coerenza con le indicazioni della conferenza dei servizi.
Per gli interventi di competenza pubblica Invitalia, previa stipula di specifica convenzione con la Regione Toscana per l’affidamento dell’incarico, provvederà alla progettazione ed alle altre attività.
Il progetto integrato attuativo sarà approvato con decreto del Ministero dell’ Ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Fino alla completa attuazione del proprio impianto industriale Aferpi si impegna a mantenere in esercizio gli impianti di laminazione e le relative attività di finimento e di servizi connesse , con dismissione definitiva dei restanti impianti. A questo fine presenta la comunicazione per il subentro nell’autorizzazione della titolarità AIA al Ministero dell’ ambiente che provvede alla trasmissione degli atti per competenza alla Regione o all’Ente competente. Entro 30 giorni dalla presentazione della comunicazione Aferpi predispone e trasmette alla Regione Toscana o all’Ente competente il piano che dovrà essere comprensivo degli interventi necessari al ripristino e alla riqualificazione ambientale delle aree liberate nel casi di dismissioni.
Per l’attuazione del proprio piano industriale definitivo, Aferpi provvede alla richiesta degli atti autorizzativi e delle concessioni necessarie alla realizzazione ed esercizio degli impianti, opere, interventi ed attività, ivi compresa la richiesta all’Autorità competente ai sensi dell’art. 7 del d.lgs. n. 152 del 2006 della nuova Autorizzazione Integrata Ambientale per la realizzazione del nuovo polo siderurgico, ivi compresa la valutazione di impatto ambientale o la verifica di assoggetabiilità.
Qual è l’occupazione prevista?
Aferpi si impegna ad assumere e quindi trasferire alle proprie dipendenze, nei termini previsti dall’accordo sindacale e comunque entro e non oltre il 6 novembre 2016, tutti i 2.160 lavoratori dipendenti dei Complessi Aziendali Lucchini Piombino, del Ramo Vertek Piombino e del Ramo Lucchini Servizi e mantenere alle proprie dipendenze ciascuno dei 2.160 per un periodo di almeno due anni da computarsi, con riferimento a ciascuno di essi, a decorrere dalla data di assunzione alle dipendenze di Aferpi, fatti salvi i casi di forza maggiore (per tali intendendosi disastri naturali, terremoti, incendi, guerre, sommosse, atti del Governo o di ogni altra Autorità Pubblica non derivanti da inadempimenti, negligenza o illeciti di Aferpi che comportino l’impossibilità per Aferpi di proseguire l’attività imprenditoriale) e i casi di:(i) licenziamento per giusta causa, per giustificato motivo soggettivo o per superamento del periodo di comporto;(ii)dimissioni volontarie dei lavoratore dipendente;(iii) impossibilità sopravvenuta della prestazione/morte del lavoratore dipendente.
Nella tabella seguente la decrizione dei livelli occupazionali dal 2015 al 2017 contenuti nel Piano Industriale:
Da notare la discordanza tra i tempi indicati nella tabella ed i tempi necessari per le autorizzazioni ambientali, tale da far spostare in avanti nel tempo le previsioni.
Quali sono gli interventi finanziari pubblici di sostegno previsti?
Non ci sono finanziamenti specifici a sostegno delle azioni attuative dell’ Accordo sulle bonifiche, a parte i 50 milioni di euro per il recupero della falda da tempo stanziati ed assegnati alla Regione, e così non può che essere. I finanziamenti citati nelle premesse dell’ Accordo afferiscono ad altri interventi relativi ad altri assi già previsti nel precedente Accordo di programma del 24 aprile 2014, alcuni dei quali oltretutto superati. Si pensi ad esempio al finanziamento di 30 milioni di euro previsti dalla Regione per riconversione efficienza energetica ed ambientale del ciclo produttivo siderurgico che dovevano servire per la realizzazione dell’impianto corex o simili. Questo comunque l’elenco:
•€.20ML di — incentivi alle imprese a valere sulla legge 181/1989 — Agevolazioni per investimenti di messa in sicurezza di terreni, per fabbricati, attrezzature e macchinari (Asse II, azione 3)
•€.30ML dal POR del FESR 2014–2020 (Delibera GR n. 294 del 7/4/2014) Riconversione efficienza energetica ed ambientale del ciclo produttivo siderurgico (Asse 1, azione 1)
•€.32,2ML a valere sulla revisione del Programma Attuazione FAS 2007–2013 (decisione GR n. 2 del 19/2/2014) Agevolazione agli investimenti, anche di PMI, nonché per interventi pubblici di infrastrutturazione di aree produttive (Asse II, azione 3).
Quali sono le garanzie finanziarie per gli interventi ambientali?
A garanzia della presentazione del progetto operativo di messa in sicurezza nonché della prestazione della fideiussione a garanzia della corretta esecuzione degli interventi Aferpi rilascia alla stipula dell’accordo una polizza fideiussoria o assicurativa a favore del Ministero dell’ambiente per un importo di €. 500.000,00. Tale garanzia sarà svincolata a seguito della prestazione della garanzia per la corretta esecuzione degli interventi.
A garanzia della corretta esecuzione degli interventi , con particolare riferimento agli eventuali adeguamenti progettuali nei termini e ai tempi di attuazione, previsti in sede di Conferenza di servizi, Aferpi è tenuta a rilasciare fideiussione bancaria o polizza assicurativa a favore del Ministero. L’importo garantito è fissato nella misura del 50% del costo degli interventi che restano a carico del privato incolpevole. la garanzia è rilasciata entro dieci giorni dall’adozione del relativo provvedimento che approva il progetto e autorizza gli interventi.
La garanzia è prestata per il tempo previsto dal provvedimento di approvazione del progetto per la completa realizzazione degli interventi di messa in sicurezza a carico di Aferpi, rinnovabile in caso di proroga di detti termini o non ultimazione del progetto entro i medesimi. Il Ministero provvederà a consentire uno o più svincoli parziali delle somme garantite in relazione alle fasi di esecuzione degli interventi.
Quali sono le garanzie per gli interventi di reindustrializzazione?
In relazione agli impegni di mantenimento dei livelli occupazionali e quelli di prosecuzione dell’attività imprenditoriale della Lucchini, si dà atto che Aferpi provvederà, al momento della stipula dell’atto di acquisto del sito di Piombino ed in adempimento del preliminare stipulato il 9 dicembre 2014 , al rilascio a favore delle Procedure di Amministrazione Straordinaria di Lucchini e Lucchini Servizi di garanzia irrevocabile a prima domanda, con rinuncia del beneficio di preventiva escussione, fino alla somma di € 15.000.000,00.