Ma l’algerino non è l’unico responsabile
PIOMBINO 3 febbraio 2017 — La manifestazione per lo sciopero metalmeccanici di Aferpi ha visto una buona partecipazione da parte della cittadinanza, oltre che dei lavoratori. Apprezzabile che i commercianti abbiano aderito con le saracinesche abbassate ed altrettanto ammirevole la folta partecipazione dei ragazzi delle scuole, con il loro motto “senza lavoro non c’è dignità” che rende bene l’idea del rischio che corre per il futuro questo territorio . La nostra RSU Aferpi e la segreteria provinciale, tra coloro che hanno proclamato lo stato si agitazione ed oggi lo sciopero, hanno partecipato con i lavoratori diretti, l’ indotto e i segretari nazionali che da subito si sono resi disponibili a portare il loro contributo in una vertenza così complessa. Purtroppo, anche stamani, si è sostenuto che il problema è l’imprenditore algerino. Certo che il personaggio dell’anno la sua parte non l’ha fatta, questo è tangibile . Ma non è il solo!
Chi lo ha sostenuto e premiato in maniera inappropriata oggi era con i lavoratori senza aver mai espresso un minimo di opportuna autocritica. Ora si trova a fare i conti con una realtà da alcuni già preannunciata. Scelte precise hanno fatto da garante per il piano industriale Aferpi. Progetto che doveva essere vigilato e coadiuvato da altri interventi mirati come la partenza delle bonifiche, da anni proclamate. Niente di quanto detto è stato fatto né da parte dell’imprenditore né da parte delle istituzioni, nonostante ogni volta si ribadisca che i soldi siano stati stanziati . Ancora promesse… Auspichiamo che Rebrab al prossimo incontro con il ministro Calenda, che dovrebbe tenersi in tempi brevi, presenti un piano industriale definitivo e non l’ennesima progetto (il quarto piano). In caso contrario, il governo, che ha fatto da garante per lo stabilimento di Piombino, si muova immediatamente per trovare una soluzione ad una situazione così drammatica. Noi saremo pronti a discutere. Nel frattempo la mobilitazione di stamani non deve ritenersi come ultimo atto ma l’inizio del percorso per riportare la vertenza Aferpi sulle cronache nazionali e neanche dimenticare la data del 15 febbraio fine delle concessioni portuali e rischio per quasi 200 lavoratori .
RSU UGL Aferpi
Segreteria UGLM