Di nuovo l’arroganza e la supponenza del PD
PIOMBINO 8 gennaio 2017 — Il recente comunicato del segretario della federazione PD Val di Cornia (IL TIRRENO e LA NAZIONE 8 gennaio ndr), lascia a dir poco perplessi: di fronte alla tragica situazione che si sta delineando per il nostro territorio, con l’evidente inadempienza da parte di Aferpi degli impegni a suo tempo sottoscritti, si continua sulla strada dell’autoreferenzialità e della difesa, ormai del tutto immotivata, delle politiche perseguite. Lo spettacolo che questo partito sta offrendo di sè denota una grande confusione, che potrebbe essere solo un problema interno se non avesse conseguenze tanto devastanti sul futuro della nostra città: mentre personalità politiche che hanno fortemenete impattato sulle sorti di questo territorio stanno cercando di defilarsi e di declinare ogni responsabilità, altre continuano a rivendicare successi inesistenti. Si elencano le “nuove occasioni di sviluppo” create dalle scelte di questa dirigenza politica: le bonifiche , che Fabiani e Velo continuano ad annunciare (lo fanno da anni) e a riproporre, ma che sono lontanissime da venire e ancora da finanziare; la SS 398, da anni declamata e ancora tutta da riprogettare e da finanziare; la variante Aferpi spacciata come successo, ma che in realtà è solo la cessione del territorio nelle mani di un imprenditore che ha ampiamente dimostrato la propria inaffidabilità; il porto, sul quale sono stati investiti milioni, che rischia di rimanere una cattedrale nel deserto se non si apprestano adeguate infrastrutture di collegamento e non se ne definisce la potenzalità retroportuale. Si cerca anche di prendere le distanze dai facili trionfalismi della prima ora, quando si tappezzava la città di cartelli “mercì Cevital” e si conferivano premi ai personaggi dell’anno, quando era già chiaro che a Piombino si stava profilando un futuro di ammortizzatori sociali e di disoccupazione. Di pari passo a questa assurda autoreferenzialità, continuano gli strali contro “lo sciacallaggio di chi oltre a remare contro non ha fatto altro che tifare perché tutto andasse a rotoli per mera speculazione politica”. Coloro, noi e molti altri, che hanno fin da subito sollevato dubbi e perplessità sulle incongruenze di un accordo, che poi lo stesso amministratore delegato di Aferpi ha dichiarato impossibile da realizzare, sono stati delegittimati con i peggiori epiteti (gufi, cassandre, frustrati), accusati di remare contro e di tifare per il fallimento. Queste affermazioni sono estremamente gravi e da sole testimoniano l’arroganza e la supponenza di una forza politica, incapace di governare, che tratta con disprezzo le opposizioni, rifiuta di ascoltarle come una normale dialettica democratica vorrebbe, salvo poi fare riferimenti sarcastici a proposte che le opposizioni non fanno mai. Con tutta evidenza le preoccupazioni e i dubbi erano fondati. Il PD governa a tutti i livelli, nazionale, regionale e locale: nessuno, a nessun livello di governo, può declinare responsabilità, nè continuare con la strategia suicida dell’attesa che un magnate faccia in cinque mesi quello che non ha fatto in due anni. Serve un intervento centrale: se una parte dei miliardi regalati al Monte dei Paschi (anch’esso a marchio PD) fossero stati destinati alla bonifica di questo territorio, nel quadro di una programmazione industriale nazionale, forse oggi si sarebbe aperta una reale prospettiva per la Val di Cornia.
Liste civiche unite:
Un’Altra Piombino
Comune dei Cittadini
Assemblea Sanvincenzina
Assemblea popolare Suvereto
Ieri appena preso il vin brulé, sono stato invitato a dire qualcosa al microfono. Non l’ho fatto non per scortesia ma per il semplice motivo che non sono abituato a parlare normalmente in pubblico, ma solo quando sono preparato e certo di dare un contributo. Se avessi parlato avrei detto che il mio desiderio sarebbe vedere il nostro sindaco riappropriarsi con autorevolezza del ruolo che gli compete e, finalmente libero da logiche di partito poco comprensibili, mettersi a capo di una grande manifestazione cittadina. Purtroppo nelle parole odierne del segretario del PD anche io non leggo questa volontà, ma un arroccamento su posizioni di autodifesa e presa di distanza della maggior forza politica da una realtà che potrebbe metterla in grandissima difficoltà di fronte a responsabilità inequivocabili. Che dire,trovo questo atteggiamento autolesionista, pare non ci sia consapevolezza della drammaticità della situazione, ma cosa aspettare ancora????