L’assessore riprenda in mano quella delibera
SAN VINCENZO 28 dicembre 2016 — O il nostro assessore all’urbanistica non sa cosa ha approvato nella variante e tenta di difendere una posizione indifendibile, senza addurre motivazioni plausibili, dandoci banalmente degli incompetenti come fa ogni volta che non sa più cosa raccontare, cosa che non ci stupirebbe poi molto, oppure cosa ha approvato lo ha capito molto bene, gli è stato spiegato molto bene, e allora deve nascondere la vergognosa condotta della politica urbanistica che esso stesso rappresenta e che è inevitabilmente frutto di cinque disastrosi anni di urbanistica targata Bandini.
Nonostante abbiamo spiegato bene, durante la fase di approvazione della delibera, quali siano le criticità e i possibili profili di illegittimità di questa variante, nonostante in sede di consiglio, quando ne ha avuto la possibilità, l’assessore non ha dato replica se non timida e insoddisfacente alle nostre osservazioni, nonostante sia stato sollevato il problema che ad approvare un atto traballante e dubbio si rischia di minare oltre la credibilità della propria proposta politica anche la solidità dell’investimento degli imprenditori interessati, ci sentiamo oggi additati come incompetenti ma è evidente di come sia solo la reazione di chi, dietro ad un dito accusatorio, non sa in quale altro modo nascondere l’inadeguatezza del ruolo ricoperto.
Leggendo meglio questa variante, non solo emergono profili di possibile illegittimità, ma viene fuori tutta una serie di manovre che, consapevoli o no, serviranno a sanare ben altre situazioni. La solita variante ‑scatola cinese- che porta in grembo una serie di interventi che siamo curiosi di vedere su quali particolari situazioni agiranno e se davvero saranno volte all’interesse pubblico o, come spesso succede con questa amministrazione, ad una interpretazione tutta particolare di esso.
Il comportamento di questa maggioranza, plasmata ad immagine del sindaco, è inaccettabile e minaccia la credibilità di San Vincenzo e dei suoi cittadini, sia a livello locale che territoriale.
Se si approva un atto come questo, e la maggioranza lo ha approvato, o si comprende cosa si discute e si affronta le criticità esposte per il bene di tutti, oppure si dovrebbe rinunciare al posto che si ricopre visto che non abbiamo nessun bisogno di consiglieri che alzano la mano a comando ma di teste pensanti che lavorino per interesse pubblico.
Il sindaco Bandini si è tanto indignato per una “politica fatta di esposti”; replichiamo al sindaco che come primo cittadino, ex assessore, e, a detta sua, amante di San Vincenzo, dovrebbe ringraziare quei cittadini, associazioni e gruppi politici che, attraverso esposti e segnalazioni, aiutano l’amministrazione ad accorgersi di quelle condotte, pubbliche e private, che potrebbero danneggiare o hanno danneggiato la comunità sanvincenzina. Non si indigni per questo, si preoccupi per le anomalie create e le condotte sbagliate.
Forse anche in questo caso, vista la cecità e la cocciutaggine di questa amministrazione, vista la pericolosità e le ambiguità di alcune parti della delibera, porteremo le nostre segnalazioni agli organi competenti, non per far irritare il nostro suscettibile sindaco, ci mancherebbe, ma anzi, per aiutare questa maggioranza a difendersi da se stessa e dai danni auto-prodotti, atto dopo atto, che San Vincenzo e i suoi cittadini non possono né vogliono più subire o pagare a caro prezzo. L’assessore, oltre a pensare seriamente a riprendersi le redini “politiche” degli uffici, se davvero è tanto competente riprenda subito in mano la delibera e cominci a valutare meglio quanto esposto da cittadini e gruppi politici: forse si accorgerà che la realtà dei fatti è diversa da quanto ci ha letto nei suoi interventi in consiglio comunale.
Gruppo Consiliare Assemblea Sanvincenzina