Lavoratori Pd di Unicoop Tirreno formano comitato
PIOMBINO 4 novembre 2017 — Nella difficile fase che Unicoop Tirreno sta attraversando e che sta mettendo in discussione il suo futuro, un gruppo di lavoratori della cooperativa, appartenenti al Partito Democratico, ha deciso di costituire un Comitato per contribuire a sensibilizzare il mondo politico, sociale ed economico sulle conseguenze negative che la perdita di autonomia o addirittura la scomparsa dell’azienda di Vignale Riotorto causerebbe al territorio e alle nostre comunità.
Uno degli obiettivi del Comitato è quello far convergere gli sforzi, l’impegno e le idee dei dipendenti della sede e dei dipendenti dei punti vendita tutti, sviluppando una più diffusa consapevolezza della comunanza dei problemi e quindi della necessità di unire gli sforzi per dare un futuro possibile all’azienda cooperativa.
Gli sforzi e i sacrifici a cui i lavoratori sono chiamati e che devono assolutamente essere proporzionati alle diverse situazioni possono essere affrontati soltanto se si offre una prospettiva di soluzione positiva, una speranza di futuro, altrimenti questi sacrifici sembreranno inutili e vani, senza respiro. Salvare Unicoop Tirreno significa infatti salvare un pezzo di storia culturale ed economica dei nostri territori.
Con questi obiettivi, il comitato, che è coordinato da Enzo De Bonis e vede tra i fondatori Fabio Pellegrini, Riccardo Deri, Stefano Mazzucco, Andrea Guidi ha incontrato nella giornata di ieri (giovedì 3 novembre) prima il segretario della Federazione del PD Val di Cornia Valerio Fabiani insieme al vicesegretario Carla Maestrini e poi la sottosegretaria al ministero dell’ambiente e deputata del territorio Silvia Velo, mentre è previsto prossimamente un altro incontro con il consigliere regionale Gianni Anselmi.
Al segretario Fabiani il comitato ha espresso la propria preoccupazione per la situazione della cooperativa, nata proprio a Piombino nel 1945, e che ha tanto rappresentato della storia economica e sociale di questo territorio. L’impegno richiesto alla politica è quello di consentire all’azienda, certamente con i propri sforzi e il proprio impegno, una effettiva possibilità di uscita dalla crisi, perseguendo un piano industriale credibile, che possa svilupparsi con modi e tempi razionalmente possibili. Distribuire i sacrifici in più anni, garantendo risultati certi di recupero annuale, evitare soluzioni traumatiche di perdita di posti di lavoro, salvaguardare l’autonomia e l’identità di Unicoop Tirreno, richiedere una solidarietà effettiva al movimento cooperativo e alle altre cooperative di consumo. Questo quanto la politica con i propri strumenti istituzionali e i tavoli regionali e nazionali può favorire. Al resto ci penseranno come sempre hanno fatto i lavoratori della cooperativa.
Fabiani ha condiviso le preoccupazioni e ha confermato l’impegno che la politica può offrire per salvaguardare con tutti gli strumenti e gli ammortizzatori disponibili i posti di lavoro e offrire condizioni che consentano all’azienda stessa, con i propri sacrifici e il proprio impegno, di recuperare equilibrio e competitività.
Nell’incontro con la sottosegretaria Silvia Velo il comitato ha richiesto un impegno diretto delle istituzioni e del governo sulla crisi della cooperativa, adoperandosi per offrire tutti gli strumenti normativi e di supporto disponibili per salvaguardare i posti di lavoro e consentire una ripresa dell’azienda, radicata in aree territoriali attraversate da profonde e strutturali crisi economiche e produttive. Il comitato ha rivendicato la storia della cooperativa, compreso l’intervento nelle aree meridionali del Paese, richiedendo alle altre cooperative del movimento e all’Associazione Nazionale delle Cooperative di Consumo una solidarietà effettiva che consenta condizioni di effettivo recupero di competitività, che potrà avvenire solo con un piano industriale credibile e con tempi ragionevolmente accettabili e possibili.
La sottosegretaria Silvia Velo ha condiviso le preoccupazioni dei lavoratori per la crisi di Unicoop Tirreno. Velo ha evidenziato l’utilità del tavolo regionale aperto dove le parti potranno e dovranno confrontarsi con chiarezza e ha espresso il proprio impegno per portare la questione ad un livello nazionale, adoperandosi per sensibilizzare il governo stesso in materia.
UFFICO STAMPA PARTITO DEMOCRATICO
Quando le scelte strategiche di un azienda sono dettate dalla politica questi ne sono i risultati.Visto che falliscono le banche figuriamoci se non può fallire la Coop Toscana/Lazio. Se fossi un socio prestatore, così si chiamano i soci che depositano i loro soldi in coop, comincerei a preoccuparmi.
Quando il PD pensa che certe aziende siano di sua proprietà da cui attingere a proprio piacimento, non pensando che devono sottostare alle regole di mercato se vogliono esistere, questi ne sono i risultati. Prima MPS, oggi Unicoop Tirreno. Meditate, meditate.