Lavoratori pugnalati alla schiena
PIOMBINO 16 luglio 2016 — Piombino tredicesimo mese dell’era Cevital: i lavoratori pugnalati alla schiena. Le affermazioni del vicesindaco Stefano Ferrini, accettate senza significative reazioni dai sindacati (almeno da coloro presenti all’ incontro), sono sconcertanti e intollerabili: “E cioè se monsieur Rebrab avesse valutato non più conveniente restare a Piombino, non sarebbe stato molto più semplice per lui aspettare la scadenza dei due anni di obbligo a mantenere l’occupazione in base all’accordo firmato e lasciare il piano come originariamente presentato da Cevital, anziché produrre in Regione documenti che ipotizzano nuovi scenari? E che senso avrebbe avuto trattare e concludere con Sms Demag per l’acquisto di forno elettrico e treno rotaie, attivare tutte le procedure autorizzative per poi mollare tutto? Per questo motivo mi sento di dire che in questa rimodulazione degli investimenti dobbiamo crederci’’. Tant’è vero che subito dopo Ferrini ammette che non bisogna minimizzare le problematiche che la rimodulazione del piano comporterà, ma che tutti dovranno fare la loro parte con responsabilità e realismo. Tradotto: si accetti il nuovo piano senza protestare.
Praticamente il Comune di Piombino e i sindacati accettano il nuovo piano industriale “rimodulato“ ovvero :
- con un solo forno elettrico anziché due,
- con la produzione di un milione di tonnellate di acciaio anziché due milioni,
- con 1900 lavoratori assunti anziché 2200, senza conoscere il destino del personale in esubero non più coperto dagli ammortizzatori sociali,
- con 7 anni di tempo per la realizzazione del piano anziché 5 anni, allungando oltre ogni possibile livello di sopportazione i sacrifici che i lavoratori e le loro famiglie stanno subendo,
- con la riduzione dei lavoratori dell’indotto da 600 a 350.
Di fatto i lavoratori che approvarono l’accordo del 3 giugno 2015, fondato sul piano industriale dell’ aprile 2015, e accettarono quell’ accordo firmando la lettera di VERBALE DI CONCILIAZIONE E RINUNCIA EX ART 411 C.P.C ED ARTICOLO 2113 C.C. sono stati traditi , truffati e raggirati.
Chiediamo l’intervento del Comitato di sorveglianza e del commissario straordinario dott. Nardi rappresentante del Governo, per far onorare gli impegni assunti che permisero la cessione della Lucchini ad Aferpi in base a quanto previsto dal piano industriale dell’ aprile 2015.
Domandiamo con forza al Comune e ai sindacati: con quale posizione andranno all’incontro del 28 Luglio con il governo e Rebrab? Con quella che, accettando il nuovo piano, condanna centinaia e centinaia di lavoratori alla disperazione, solo per favorire gli interessi dell’azienda? Se a queste domande non arriveranno subito risposte chiare e rassicuranti vorrà dire che si è scelto deliberatamente di fare dei lavoratori carne da macello. Per questo chiediamo che vengano subito convocate le assemblee in fabbrica (con la presenza dei segretari nazionali, visto anche la presa di posizione critica, su quanto sostenuto dal Comune, di Mauro Faticanti, segretario nazionale per la siderurgia FIOM) affinché siano i lavoratori a fornire al sindacato, in modo vincolante, i termini del mandato con il quale partecipare all’incontro del 28 luglio. Le assemblee devono servire, anche, per decidere mobilitazioni incisive da mettere immediatamente in atto contro il nuovo piano industriale. Prima dell’ incontro del 28 luglio Piombino deve diventare un’ emergenza nazionale. In questa vicenda il sindacato di Piombino si gioca l’ultima partita: o ricomincia a fare il sindacato o diventa la prima e più pericolosa controparte dei lavoratori.
Coordinamento art. 1 — Camping CIG