Lavoriere: le bugie hanno le gambe corte
CAMPIGLIA 16 giugno 2015 — All’ordine del giorno del Consiglio Comunale di Campiglia Marittima del 17 Giugno appare il punto: Modifiche al “Regolamento per la cessione e la concessione delle aree destinate a insediamenti produttivi”.
Si può immaginare che la delibera si riferisca alle aree del PIP di Campo alla Croce e che quindi in questo siano ancora presenti aree non assegnate.
Se così fosse ci chiediamo come mai nel 2008 l’allora Sindaco Velo, affermasse con grande autorevolezza, che l’avvenuta costruzione del complesso BETONVAL alle Lavoriere era dovuta alla indisponibilità di aree nel PIP.
Questa affermazione circa la presunta necessità, poi dimostratasi infondata, di costruire un megacentro degli inerti, insieme alla dichiarazione, poi sconfessata di incompatibilità tra attività del PIP e attività degli inerti per ragioni igienico-sanitarie, portarono nel 2002 ad uno dei più grossi scempi urbanistici del territorio campigliese.
Fu uno scempio che coinvolse sette ettari di territorio agricolo e che costrinse poi in sede di redazione del Piano Strutturale a ricollegare questa area impropria a quelle produttive esistenti, coinvolgendo molti altri ettari di terreni agricoli.
Stando alla proposta di delibera, oggi sembrerebbe che le aree per la BETONVAL c’erano e che non c’era bisogno di permettere una lottizzazione inizialmente bocciata dalla Regione e dalla Provincia e poi miracolosamente approvata, anche se le motivazioni del parere negativo iniziale non erano minimamente venute a cadere.
I cittadini delle Lavoriere si rivolsero anche alla Magistratura ma nessuno sa che esito ha avuto la denuncia: una cosa comunque certa è che i politici di allora fecero affermazioni che sembrano oggi pienamente e pubblicamente sconfessate. E’ certo poi che, visto che la lottizzazione è stato un fallimento e che nessun altro edificio o attività, al di là della BETONVAL, è mai stato realizzato, la previsione deve essere cancellata riportando il territorio a destinazione agricola.
In questi casi davanti alle proteste dei cittadini stufi di essere presi in giro, tutti i benpensanti tuonano al pericolo dell’antipolitica. Ma come si può chiedere ad un cittadino di avere fiducia nelle Istituzioni quando queste sono a volte rappresentate da persone che non dicono la verità o tutta la verità?
Comitato per Campiglia, Arch. Alberto Primi