Lavoro congiunto tra la maggioranza dei sindaci
CAMPIGLIA 8 luglio 2016 — La sindaca di Campiglia Marittima Rossana Soffritti, presidente della Società della Salute Val di Cornia interviene per ribadire il lavoro positivo e congiunto sul piano di area vasta:
“I sindaci della Società della Salute hanno analizzato e discusso il Piano d’area vasta. Prova ne è la nota congiunta condivisa da tutti i presenti, senza distinzione di appartenenza politica, su indirizzi e raccomandazioni da tener presente nel proseguire un lavoro che in realtà è all’inizio e che ci vedrà occupati ancora per molti mesi nella programmazione sanitaria.
La Toscana è una delle poche Regioni che il Piano d’area vasta lo condivide con i rappresentanti dei territori. Non solo ma lavora fianco a fianco dei territori, prova ne è l’ultima riunione di stamane insieme all’assessore Saccardi nella quale siamo scesi nel merito di molte questioni importanti e incontrato i coordinatori dei medici di medicina generale per avviare al meglio una nuova stagione della medicina d’iniziativa e delle case della salute.
Abbiamo parlato delle nuove strategie regionali sull’abbattimento delle liste d’attesa, investimenti sul territorio, immigrazione, servizi sociali per poi andare ad incontrare gli operatori dell’ospedale.
Lungi dalle dichiarazioni sterili di propaganda, noi lavoriamo per dare un futuro di servizi efficienti e innovativi . Se poi qualcuno, come Parodi piace raccontare alla stampa una storia diversa con l’atteggiamento proprio uguale di chi (Sindaco di Volterra) in conferenza dei Sindaci, dopo aver lodato l’operato della direzione sanitaria per l’attenzione ricevuta per il proprio ambito territoriale, poi vota contro quei provvedimenti significa che la visibilità per qualcuno sta molto più a cuore di ogni altro interesse concreto per i propri cittadini”.
UFFICIO STAMPA COMUNE DI CAMPIGLIA
Se il Piano di Area Vasta è davvero condiviso dai rappresentanti dei territori, questi dovranno rispondere ai cittadini di quelle criticità che il Piano stesso si appresta a creare, basandosi fondamentalmente sul forte ridimensionamento dei servizi sanitari nelle periferie, in base alla rigorosa legge Balduzzi. Questa ridistribuisce i servizi in base alla densità di popolazione senza tener presenti altri fattori come le distanze rispetto ad ospedali più attrezzati e le poche infrastrutture a disposizione (es. strade di collegamento). Nonostante i Sindaci siano consapevoli di tali criticità (le cure delle malattie croniche, la rete dell’emergenza nelle patologie tempo-dipendenti, la chiusura del punto nascita, con quello più vicino a distanza di 50 chilometri con una sola via di uscita da Piombino), non sembrano essere in grado di tracciare una proposta credibile che provi a risolvere tali criticità, che possono essere causa di forti disagi, quando non veri e propri rischi clinici per l’intera comunità. È questo il vero nodo centrale della discussione, non le sterili polemiche politiche contro chi solleva problemi reali.