Le assicurazioni generiche non convincono nessuno

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PIOMBINO 2 agos­to 2016 — Piom­bi­no quat­tordices­i­mo mese dell’ Era Cevi­tal . AFERPI: fal­li­men­to o non fal­li­men­to? Ques­ta è la doman­da che i lavo­ra­tori si pon­gono dopo aver let­to quan­to ripor­ta­to nel­la otta­va relazione del dott. Nar­di sul mon­i­tor­ag­gio e attiv­ità di con­trol­lo degli impeg­ni con­trat­tuali di AFERPI , così come dis­pos­to dall’articolo 63,comma 2 D.lgs 270/1999 , e in par­ti­co­lare, a pag. 19, quan­do il Com­mis­sario Gov­er­na­ti­vo descrive un quadro molto pre­oc­cu­pante:

Rispet­to alle obbligazioni con­trat­tuali due sono le moti­vazioni inop­poni­bili per dichiarare il default dell’ acquirente :

  1. Man­ca­to assor­bi­men­to da parte di Afer­pi del per­son­ale di Piom­bi­no in capo all’amministrazione stra­or­di­nar­ia entro il 6 novem­bre 2016, per 721 unità.
  2. Man­ca­to finanzi­a­men­to del Piano (da parte di Azion­isti , Banche Isti­tuzioni finanziare pub­bliche e pri­vate).

Accer­ta­to il default, la Pro­ce­du­ra Luc­chi­ni dovrà atti­vare le garanzie pre­viste dal con­trat­to (escus­sione peg­no sulle azioni o clau­so­la riso­lu­ti­va espres­so) avvian­do un proces­so che com­porterà comunque prob­lem­atiche sociali ed indus­tri­ali di non facile soluzione ”.

Adesso che il nodo vero del­la ques­tione è sta­to pos­to sul tavo­lo, i lavo­ra­tori e i cit­ta­di­ni han­no il dirit­to di sapere, pri­ma di tut­to da Cevi­tal e subito dopo dal Gov­er­no nazionale, regionale e locale cosa accadrà adesso:

  • L’assorbimento dei 721 lavo­ra­tori anco­ra in CIG a novem­bre ci sarà? E a quali con­dizioni? Rispet­tan­do l’accordo e usan­do li stru­men­to dei Con­trat­ti Di Sol­i­da­ri­età o met­ten­do tut­ti in CIG? In questo caso sarebbe una for­mal­iz­zazione che non garan­tisce i lavo­ra­tori, ma solo Rebrab, che potrebbe dire che lui “rispet­ta gli accor­di”.
  • Cevi­tal può DIMOSTRARE e GARANTIRE i finanzi­a­men­ti per il Piano indus­tri­ale ( SIDERURGIAAGROINDUSTRIALELOGISTICA ) per 2200 unità occu­pate oltre agli occu­pati nelle aziende for­ni­tri­ci locali ( indot­to ) e di avere imme­di­ata­mente i finanzi­a­men­ti per il cir­colante (a che serve avere commesse, se non può garan­tire l’acquisto di semi­la­vo­rati?)?. E di quale piano sti­amo par­lan­do? Quel­lo dell’aprile 2015 , che è parte inte­grante dell’accordo di pro­gram­ma del 30 giug­no 2015 e di gran parte degli altri accor­di fino­ra sot­to­scrit­ti e approva­to anche dai lavo­ra­tori con rin­unce a salari e dirit­ti e la garanzia di un recu­pero del pos­to di lavoro per tut­ti? Oppure sti­amo par­lan­do di quel­lo nuo­vo deciso uni­lat­eral­mente da Afer­pi che riduce i posti di lavoro di un numero impre­cisato tra i 300 ed i 600 (dal 15% al 30% in meno) e con tem­pi cosi allun­gati da far perdere la sper­an­za di un qualunque ammor­tiz­za­tore sociale?
  • Entro quale data dovrà essere finanzi­a­to il piano indus­tri­ale, nel­la sua interez­za, per non incor­rere nel fal­li­men­to ?

I sin­da­cati locali, sul­la spin­ta dei lavo­ra­tori sin­da­cal­iz­za­ti più atten­ti e cosci­en­ti (abbi­amo la pre­sun­zione di pen­sare anche sti­mo­lati dai nos­tri ragion­a­men­ti e prese di posizione) han­no infine opta­to per una man­i­fes­tazione a Roma, in occa­sione dell’incontro con Rebrab al MISE il 4 agos­to. Questo incon­tro, alla luce di quan­to accade in questo peri­o­do, assume qua­si il carat­tere di una resa dei con­ti finale. Per questo è fon­da­men­tale che i lavo­ra­tori e i cit­ta­di­ni tut­ti parte­cipino mas­s­ic­cia­mente alla mobil­i­tazione. A ROMA CI DEVONO VEDERE E SENTIRE!!
Noi, coer­ente­mente con quan­to abbi­amo sem­pre det­to, ci sare­mo:

  • por­tan­do le richi­este e le pro­poste che abbi­amo elab­o­ra­to e sostenu­to in questo anno di mobil­i­tazioni, di provo­cazioni, di con­trasto a tutte quelle forze, sin­da­cali e politiche che han­no ten­ta­to in tut­ti i modi di addor­mentare le coscien­ze e di propinar­ci la “nar­razione felice” di un roseo futuro garan­ti­to;
  • esi­gen­do il ritiro del nuo­vo piano ille­gale , ovvero non recepi­to e inser­i­to in nes­sun accor­do di pro­gram­ma ai sen­si dell’ art.34 del D.lgs. n. 267/2000.;
  • spin­gen­do il gov­er­no a elab­o­rare una polit­i­ca indus­tri­ale per la Siderur­gia; esi­gen­do l’avvio delle boni­fiche, indis­pens­abili per prog­ettare uno svilup­po armon­i­co del ter­ri­to­rio; rifi­u­tan­do di divenire ter­ri­to­rio di dis­cariche.

Ma non vogliamo e cre­di­amo non lo vogliano neanche i lavo­ra­tori e i cit­ta­di­ni, NON VOGLIAMO fare una “passeg­gia­ta” al Min­is­tero, per poi tornare a casa e, una vol­ta rien­trati, sen­tir­ci di nuo­vo dire “va tut­to bene, Rebrab ci ha ras­si­cu­rati”.
No!
Lo ha già fat­to il Pres­i­dente Rossi, e tro­vi­amo vera­mente scan­daloso e ver­gog­noso che una car­i­ca isti­tuzionale di così grande impor­tan­za con­tinui a fare il por­tav­oce di gener­iche ras­si­cu­razioni, sem­pre le stesse, che non con­vin­cono più nes­suno.
No!
A Roma, al ter­mine dell’incontro, sot­to al Min­is­tero, la del­egazione sin­da­cale ci deve dire subito quali sono i risul­tati dell’incontro. Se i risul­tai non saran­no sod­dis­facen­ti, se i finanzi­a­men­ti non saran­no mes­si sul tavo­lo, se ci si lim­iterà alle gener­iche promesse di sem­pre, se il ris­chio di fal­li­men­to diver­rà anco­ra più con­cre­to, saran­no i lavo­ra­tori a dover decidere lì, sul pos­to, come con­tin­uare la mobil­i­tazione.

In uno sce­nario di questo genere­ il Gov­er­no deve imme­di­ata­mente oper­are per l’avvio di un piano in alter­na­ti­va a Cevi­tal

  • per­ché si dia prospet­tive con­crete di lavoro per tut­ti i lavo­ra­tori del­la ex Luc­chi­ni e del­l’in­dot­to e per la rinasci­ta eco­nom­i­ca del com­pren­so­rio;
  • per­ché Piom­bi­no ven­ga inclusa dal Gov­er­no nelle mis­ure di agevolazione per gli esuberi del­la siderur­gia;
  • per­ché siano incre­men­tati i fon­di e accel­er­ate le pro­ce­dure per gli incen­tivi alla diver­si­fi­cazione pro­dut­ti­va, nel rispet­to delle le vocazioni eco­nomiche del ter­ri­to­rio;
  • per­ché si dia final­mente avvio ai lavori per il com­ple­ta­men­to del­la SS398 fino al por­to e per il poten­zi­a­men­to delle rete fer­roviaria.

Coor­di­na­men­to art. 1 — Camp­ing CIG

(Foto di Pino Bertel­li)

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