Per le bonifiche non servono 20 miiardi come a Mps
PIOMBINO 1 marzo 2017 — Si sa, l’uomo è dotato di tante virtù tra le quali almeno un tempo spiccava il senso di sopravvivenza; nei politici tale dote è ancora presente ed anzi esasperata: talvolta sono interessati unicamente a salvar quella faccia che qualcuno potrebbe maliziosamente chiamare poltrona.
Basta leggere i quotidiani locali per capire che Piombino non fa eccezione.
Lo spirito di sopravvivenza di molti fa deliberatamente focalizzare l’attenzione su di un unico soggetto: Rebrab. L’intento è quello di far credere che sia lui l’unico responsabile della crisi profonda di Piombino; gli imprenditori sono imprevedibili e, soprattutto, spesso pensano ai propri interessi ed a niente più.
Indubbiamente l’investitore che doveva far risollevare le sorti della nostra città ha peccato, facendo solo promesse ed illudendo alcuni grazie a qualche misero foglio chiamato piano industriale.
D’altronde il miraggio di un’oasi nel deserto appare a chi ha sete.
La responsabilità più grave, però, c’è l’ha la politica e tutti coloro che, in questi anni, si sono arrogati meriti, come se il problema fosse stato risolto.
Hanno illuso una città, pur sapendo che il progetto di Rebrab aveva falle incolmabili che avrebbero dovuto portare chi governa questi territori a pretendere sin da subito maggiori garanzie.
Faceva invece comodo evidenziare il “successo” ed abbuiare quei problemi che, un giorno o l’altro, sarebbero comunque affiorati.
Sta in questo lo spirito di sopravvivenza dei politici.
Raccontare la verità e cercare allora di valutare ipotesi più credibili, anche se meno sensazionali, avrebbe portato il PD piombinese a riscuotere meno successi alle elezioni comunali prima e regionali poi.
Arrivati a questo punto, il Governo deve elaborare un piano B, nella malaugurata ipotesi, oramai tutt’altro che remota, che Rebrab si tiri indietro.
A dire il vero, lo avrebbe dovuto già elaborare da tempo, sin da quando, anche dai banchi dell’opposizione in consiglio comunale, il nostro gruppo consiliare evidenziava le enormi incertezze del progetto e contestava al PD ed al Presidente Enrico Rossi di fare del modello Piombino un successo politico quando ancora niente era definito.
Ad oggi, l’unico progetto alternativo non può che arrivare dallo Stato; se il Governo ha trovato in un giorno 20 miliardi di euro per salvare le banche, Mps in testa, non è velleitario pretendere che trovi una cifra (assai inferiore) per attuare una seria e vera opera di risanamento e bonifica di tutti i territori ambientalmente assassinati dalla fabbrica.
Solo così potrebbe essere salvata una città intera.
Un programma semplice che trae spunto dal principio secondo cui le opere di bonifica dovrebbero essere effettuate dal personale ex Lucchini e dalle ditte dell’indotto.
Questo garantirebbe ossigeno per molti anni, durante i quali dovrebbero essere incentivati investimenti di piccole e medie imprese nei grandi spazi lasciati dall’industria.
Una volta per tutte ci dobbiamo rendere conto che la produzione dell’acciaio non è più cosa conveniente e saggia per Piombino ed invece che guardare con nostalgia al passato dobbiamo volgere lo sguardo alle possibilità che il futuro riserva.
Nel frattempo, gli amministratori di questo territorio dovranno incentivare ed aiutare, senza trascurare neppure un solo posto di lavoro, ricordandosi sempre che gli ammortizzatori sociali non esistono per sempre e, soprattutto, non esistono per tutti.
In questo contesto, lo sguardo deve essere volto al turismo ed allo sfruttamento intelligente del territorio, ad aiutare chi già ha investito in quel settore e chi vorrà farlo in futuro.
Anche i commercianti dovranno essere aiutati con sgravi sensibili delle imposte comunali, al fine di evitare che altre attività abbassino le serrande.
Il futuro di Piombino si giocherà in quella partita chiamata diversificazione che doveva essere giocata già decine di anni fa, quando la crisi dell’acciaio cominciava a concretizzarsi sempre più evidente.
*Francesco Ferrari è portavoce Fratelli d’Italia — AN Val di Cornia