Ma le cave non erano una “criticità del territorio”?

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CAMPIGLIA 6 set­tem­bre 2017 — Il sin­da­co di Campiglia difende il pro­prio oper­a­to, ovvero quel­lo di aver pro­l­un­ga­to a tem­po illim­i­ta­to il pro­l­unga­men­to dell’attività estrat­tive  fino al com­ple­to esauri­men­to dei volu­mi autor­iz­za­ti  e, nel caso del­la cava di Monte Calvi, anche di ampli­are il perimetro del­la cava di cir­ca tre ettari.  Deve però dire ai cit­ta­di­ni che tut­to questo con­trasta con ciò che ha sostenu­to fino ad oggi. Per con­sen­tire alla cava di Monte Calvi di  pros­eguire le escav­azioni e di ampli­are il perimetro (lo dica ai pro­pri cit­ta­di­ni per­ché ci sarà pure un moti­vazione per aver­lo con­sen­ti­to), ha dovu­to cam­biare il Piano Strut­turale approva­to dal­la stes­sa mag­gio­ran­za nel 2007, il Rego­la­men­to Urban­is­ti­co del 2011 e ha dovu­to con­trad­dirsi rispet­to a quan­to dichiara­to alla stam­pa anche di recente sul­la riduzione delle escav­azioni.   Spieghi per­ché non ha mai volu­to affrontare il tema del­la ricon­ver­sione delle cave in con­siglio comu­nale, pro­prio di fronte all’approssimarsi del 2018, data di  sca­den­za delle con­ces­sioni. Non abbi­amo mai avu­to dub­bi sulle ragione del suo silen­zio e del PD. La strate­gia è tipi­ca di chi non ha né il cor­ag­gio, né la lungimi­ran­za  per guardare avan­ti e attende il ricat­to occu­pazionale per las­cia­re tut­to com’è. Sape­va  per­fet­ta­mente che questo era l’unico modo per con­sen­tire la pros­e­cuzione di un’at­tiv­ità che loro stes­si, nei piani e nei pro­gram­mi approvati, han­no defini­to una “crit­ic­ità del ter­ri­to­rio” e una “ester­nal­ità neg­a­ti­va” per altre economie. La cava di Monte Calvi è una ester­nal­ità neg­a­ti­va per il par­co di San Sil­ve­stro che, non ha caso, da quan­do il Comune ha opta­to per tute­lare la cava più che il par­co, non è più cresci­u­to di un solo ettaro. Anzi ha ridot­to la super­fi­cie aper­ta al pub­bli­co per con­sen­tire alla cava di far bril­lare mine sen­za l’impaccio dei vis­i­ta­tori.  È una ester­nal­ità neg­a­ti­va per i proposi­ti del­la soci­età RiMa­te­ria che, nelle dichiarazioni fat­te dal suo pres­i­dente  (nom­i­na­to anche dal  nos­tro sin­da­co), si basano sul­la riduzione delle escav­azioni e sul recu­pero dei rifiu­ti indus­tri­ali pre­sen­ti in gran­dis­si­ma quan­tità a Piom­bi­no. È una ester­nal­ità neg­a­ti­va per il pae­sag­gio, per l’assetto idro­ge­o­logi­co  e per l’economia del tur­is­mo, che a parole dicono tut­ti di vol­er sostenere, ma che nei fat­ti viene con­trad­det­ta ogni qual­vol­ta in gio­co ci sono le cave. Sono tut­ti set­tori in cui trovano occu­pazione centi­na­ia di per­sone che potreb­bero crescere se il Comune avesse il cor­ag­gio e la coeren­za che ser­vono per far crescere quelle economie.  La ver­ità è che il Comune di Campiglia non difende il lavoro  in sé (questo lo vogliamo tut­ti), ma solo quel­lo delle cave.  I tavoli con la Regione il Comune non li con­vo­ca per ampli­are il par­co di San Sil­ve­stro o  per far decol­lare davvero l’economia del rici­clo dei rifiu­ti. Li con­vo­ca quan­do la soci­età che gestisce la cava di Monte Calvi minac­cia i licen­zi­a­men­ti per­ché è in crisi.  Ai lavo­ra­tori del­la cava dici­amo solo che se aves­si­mo gov­er­na­to noi non li avrem­mo las­ciati soli, che ci sarem­mo posti da tem­po il prob­le­ma di ricon­ver­tire un’attività la cui sca­den­za era fis­sa­ta al 2018. Non avrem­mo las­ci­a­to che la soci­età che gestisce la cava fos­se lib­era di con­tin­uare a scav­are sen­za lim­i­ti come se leg­gi, sca­den­ze e piani non fos­sero mai esis­ti­ti. Insieme ai lavo­ra­tori del­la cava avrem­mo pen­sato anche a far crescere il lavoro in altri set­tori del­l’e­cono­mia e a chi il lavoro non ce l’ha anco­ra. Cosa sicu­ra­mente più dif­fi­cile e impeg­na­ti­va, ma più utile per il futuro di ques­ta zona, pri­ma di tut­to pro­prio per il mon­do del lavoro.

Lista Civi­ca Comune dei Cit­ta­di­ni

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