Le conseguenze delle promesse non mantenute
PIOMBINO 14 settembre 2016 — A Piombino si gioca un pezzo importante di credibilità dell’Italia e della sua capacità di tornare a crescere. L’Italia ce la farà se ce la faranno i territori più duramente colpiti dalla crisi, le grandi aree industriali del Paese, il mezzogiorno, e, per restare in Toscana, tutta l’area costiera della Regione, da Massa Carrara fino a Grosseto, che in questi anni è cresciuta meno dell’area centrale pagando il tributo più duro in termini di posti di lavoro persi. D’altra parte non è un caso che proprio in Toscana a Livorno come a Massa Carrara, il modello nato a Piombino per superare la crisi abbia rappresentato un punto di riferimento, intervenendo sulle condizioni più critiche del contesto produttivo come la carenza o l’arretratezza delle infrastrutture, investendo risorse pubbliche capaci a loro volta di mobilitare risorse private. Tutto questo attraverso strumenti nuovi come gli accordi di programma e un forte dialogo con le forze sociali ed economiche, con i lavoratori e le imprese. Per questo a Piombino dobbiamo vincere, non solo per il destino di questa comunità ma anche perché da qui passa il futuro della Toscana e della nazione. Anche se il dibattito pubblico spesso lo ignora, la verità è che uno dei fronti di maggiore impegno del Governo Renzi sono appunto le aree di crisi. E se il superamento del gap infrastrutturale che molti di questi territori subiscono è propedeutico per dare maggiore competitività a queste aree e ad attrarre investitori, il collegamento a terra del porto di Piombino è decisivo. I 50 milioni che Ministero delle infrastrutture e Presidenza del Consiglio si sono impegnati a reperire per il finanziamento del primo lotto della 398 rappresenta una notizia molto importante che è il frutto di un lavoro intenso che abbiamo messo in campo sia sul versante istituzionale sia su quello politico come Pd di Piombino e della Toscana. Come partito abbiamo innanzitutto lavorato per far crescere la consapevolezza a livello nazionale circa l’urgenza di questa infrastruttura, tanto che per la prima volta al gioco di squadra che siamo soliti fare sulla 398 si è aggiunto il giocatore più importante, la Presidenza del Consiglio dei ministri che è intervenuta con tutto il peso politico di cui dispone e con le risorse che ha trovato per coprire il 50% dell’investimento.
Continueremo a lavorare fino a quando i cantieri non saranno aperti e fino a quando non verranno trovate le risorse per la realizzazione di tutta la 398 e per la modernizzazione del collegamento ferroviario. Per il Pd, Piombino, la Val di Cornia e tutta la Toscana costiera sono un banco di prova straordinario, un laboratorio per buone e innovative pratiche di governo, in una parola, per la buona politica. Altri hanno scommesso sul fallimento e hanno investito il proprio consenso, compreso quello che gli veniva offerto da elettori in buona fede, nel fallimento. Evidentemente non avendo niente da proporre avrebbero proferito lucrare sul disagio e il malcontento. Noi abbiamo investito la fiducia che c’hanno dato i cittadini nella rinascita e nella speranza, anche accollandoci qualche rischio ma sempre assumendoci le nostre responsabilità, investendo risorse vere in questo territorio e facendo in modo che venissero spese bene e in tempi rapidi. Sono le troppe promesse non mantenute, i troppi impegni traditi che hanno allontanato la politica dai cittadini, e noi, con fatti concreti e scelte precise, oltre a dare a migliaia di famiglie un futuro, vogliamo anche restituire alla politica e alle istituzioni la credibilità che gli spetta.
Dario Parrini
Segretario regionale Pd Toscana
Valerio Fabiani
Segretario federazione Pd Val di Cornia-Elba