Le contraddizioni che la sindaca non vede

· Inserito in Teoria e pratica

PIOMBINO 22 dicem­bre 2018 - Rite­ni­amo oppor­tuno rispon­dere a quan­to affer­ma­to dal­la sin­da­ca di Campiglia Marit­ti­ma (leg­gi in calce all’ar­ti­co­lo, ndr).
Non ci stupisce affat­to che la sin­da­ca con­di­vi­da le opin­ioni del rap­p­re­sen­tante locale di Legam­bi­ente, dal momen­to che questo rap­p­re­sen­tante più che occu­par­si di difend­ere l’ambiente si pre­oc­cu­pa di allineare la pro­pria posizione da una parte a quel­la dell’amministrazione comu­nale di Piom­bi­no, dall’altra a quel­la del­la SpA RIMa­te­ria. Quan­do Legam­bi­ente fa il suo mestiere non viene altret­tan­to apprez­za­ta dall’amministrazione di Campiglia Marit­ti­ma.
Ci rife­ri­amo alla posizione assun­ta dal Cir­co­lo Legam­bi­ente Cos­ta Etr­usca, che ha affer­ma­to che la richi­es­ta di ampli­a­men­to del­la cava Solvay di San Car­lo e del­la cava di Monte Calvi rap­p­re­sen­tano una strate­gia di svilup­po del ter­ri­to­rio peri­colosa e ricat­ta­to­ria, non con­di­vis­i­bile sia ambi­en­tal­mente che social­mente. Anche su questo pun­to le opin­ioni di Legam­bi­ente sono con­di­vise dal­la sin­da­ca?
La sin­da­ca dichiara poi di vol­er lavo­rare per lib­er­are ettari di ter­reno dove si tro­va mate­ri­ale che non dovrebbe esser­ci. Bene, benis­si­mo. Ma dov’erano fino ad oggi tut­ti i sin­daci del­la Val di Cor­nia? Eppure dove­vano ben essere a conoscen­za dell’esistenza di questi cumuli, gran parte di essi è sta­ta ille­gal­mente deposi­ta­ta pochissi­mi anni fa ed era­no sot­to gli occhi di tut­ti, anche di quei sin­daci che per legge avreb­bero dovu­to impedir­lo.
Quan­do par­la di tem­pi bib­li­ci per le boni­fiche, ci chiedi­amo se la sin­da­ca non stia accu­san­do una sua concit­tad­i­na, Sil­via Velo sot­toseg­re­taria all’ambiente negli ulti­mi due gov­erni, che aven­do tem­po e pos­si­bil­ità di fare qual­cosa, sem­bra essersene “dimen­ti­ca­ta”. Ci per­me­t­ti­amo di far notare che questo improvvi­so “vol­er fare” velo­ce­mente dopo tan­ta incu­ria è per­lomeno sospet­to.

Cumuli di mate­ri­ali di scar­ti siderur­gi­ci

Aus­pi­care che l’intervento di sogget­ti pri­vati in RIMa­te­ria ren­da pos­si­bile eseguire la rimozione dei cumuli, lo smal­ti­men­to degli scar­ti e quel rici­clo che i vari Comu­ni del­la Val di Cor­nia (che ges­ti­vano ASIU e TAP) non si sono pre­oc­cu­pati di portare avan­ti con pre­cise scelte politiche ed eco­nomiche ci fa fran­ca­mente sor­rid­ere.
La sin­da­ca chia­ma poi a rac­col­ta tut­ti quel­li che con­di­vi­dono il prog­et­to indus­tri­ale del­la SpA RIMa­te­ria, con­vin­ta che sia pro­prio RIMa­te­ria, con mil­ioni di deb­ito sulle spalle (provo­cati da una ges­tione fal­li­menta­re di cui tut­ti i sin­daci sono respon­s­abili) a dover fare ciò che i pro­pri­etari pub­bli­ci non han­no fat­to.
Forse la sin­da­ca non conosce l’ultima ver­sione del Prog­et­to indus­tri­ale sud­det­to che non si basa né sulle boni­fiche, né sul rispet­to del prin­ci­pio di prossim­ità, ma solo sul fare una enorme dis­car­i­ca per rac­cogliere rifiu­ti spe­ciali da tut­ta Italia, così come non conosce la situ­azione finanziaria ed impian­tis­ti­ca di RIMa­te­ria, né le carat­ter­is­tiche del ter­reno su cui dovrebbe sorg­ere la nuo­va dis­car­i­ca, altri­men­ti non ci spieghi­amo come pos­sa aver fat­to le affer­mazioni che abbi­amo let­to sui gior­nali.
Ci sarem­mo aspet­tati che i sin­daci si scusassero con i loro concit­ta­di­ni per i dan­ni provo­cati dal­la fal­li­menta­re ges­tione di ASIU e dal­la man­ca­ta atten­zione per le boni­fiche. Ci tro­vi­amo invece di fronte a sin­daci che lan­ciano appel­li e sosten­gono che la ven­di­ta ai pri­vati (il cui uni­co fine è quel­lo del mas­si­mo prof­it­to) è strate­gi­ca per la parten­za delle boni­fiche. E che oltre­tut­to han­no il cor­ag­gio di chia­mare ques­ta idea asso­lu­ta­mente lon­tana dal­la realtà un “prog­et­to politi­co”.

Inau­gu­razione del­l’impianto TAP (Tec­nolo­gie ambi­en­tali pulite)

Vor­rem­mo ricor­dare alla sin­da­ca che la dis­car­i­ca che si sta innalzan­do di fronte a Campiglia Marit­ti­ma dove­va servire ad accogliere i rifiu­ti del SIN men­tre la ex Tap dove­va trat­tar­li. Niente di tut­to questo è suc­ces­so. Come può chieder­ci di con­tin­uare a cred­er­ci?
La Tap non ha mai fun­zion­a­to e la dis­car­i­ca alta oggi 32 metri ha accolto rifiu­ti prove­ni­en­ti da 11 Regioni Ital­iane e per la mala ges­tione ha ammor­ba­to la zona con le sue male­odor­anze!
Vor­rem­mo anche capire a cosa si riferisce la sin­da­ca quan­do par­la di dife­sa del­la salute e del­l’am­bi­ente: non cer­to a RIMa­te­ria, vis­to che il con­trol­lo costante degli impianti di dis­car­i­ca e la loro mes­sa a nor­ma sono iniziati solo dopo l’in­ter­ven­to dei NOE ed è dovu­to pas­sare da un seque­stro.
Quan­to alle cer­ti­fi­cazioni e alle medaglie d’oro vor­rem­mo far pre­sente che molti Enti han­no già cer­ti­fi­ca­to in pas­sato le gran­di qual­ità di ASIU. Dob­bi­amo aggiun­gere altro?
Comunque, vis­to questo con­vin­to entu­si­as­mo per bonifi­care e rici­clare, forse si potreb­bero uti­liz­zare le cave di Campiglia per con­ferirvi il mate­ri­ale di prove­nien­za dal SIN, ovvi­a­mente seguen­do le indi­cazioni e le pre­scrizioni degli Enti pre­posti al con­trol­lo.
Cer­to, sap­pi­amo bene che non è pos­si­bile. Sarebbe uno sbaglio sia in lin­ea di prin­ci­pio, sia per­ché la zona di Campiglia è un Sito di Inter­esse Comu­ni­tario e zona di mas­si­mo vin­co­lo ambi­en­tale (Rete Natu­ra 2000) con emer­gen­ze nat­u­ral­is­tiche ed arche­o­logiche che per noi rap­p­re­sen­tano un bene irri­n­un­cia­bile, da difend­ere con deter­mi­nazione. Eppure alla sin­da­ca l’ampliamento delle cave NON crea prob­le­mi.
In ogni caso, bat­tute a parte, il Comi­ta­to di Salute Pub­bli­ca Piom­bi­no ‑Val di Cor­nia farà di tut­to per accel­er­are la rimozione dei cumuli e per ren­dere pos­si­bile l’inizio delle boni­fiche: solo con una vera bonifi­ca del SIN si tutel­erà la salute e un nuo­vo svilup­po del­la Val di Cor­nia, anche per questo siamo con­tro il nuo­vo prog­et­to indus­tri­ale di RIMa­te­ria che insieme ad altre ditte vor­rebbe trasfor­mar­ci in un polo nazionale per il trat­ta­men­to dei rifiu­ti spe­ciali!

Comi­ta­to di Salute Pub­bli­ca Piom­bi­no ‑Val di Cor­nia

Il sin­da­co di Campiglia Rossana Sof­frit­ti

Comu­ni­ca­to del sin­da­co di Campiglia Rossana Sof­frit­ti
Sulle pri­or­ità per il ter­ri­to­rio e la mis­sione di Rima­te­ria, tut­ti sap­pi­amo che la ques­tione è com­p­lessa e anche ambiziosa, ma non si può far altro che lavo­rare dura­mente per lib­er­are ettari di ter­ri­to­rio da cumuli di mate­ri­ale che cer­to non può restare dov’è. Non pos­si­amo che ambire a bonifi­care più spazi pos­si­bile, met­tere in sicurez­za aria e acqua e far­lo in tem­pi non bib­li­ci. Non pos­si­amo che ind­i­riz­zare l’in­ter­locuzione con i sogget­ti pri­vati, la grande indus­tria e i soci pri­vati in Rima­te­ria e tut­ti col­oro che guardano la Val di Cor­nia come luo­go di inse­di­a­men­ti pro­dut­tivi, ver­so la stra­da dei pro­ces­si con­trol­lati, del­lo smal­ti­men­to in sicurez­za degli scar­ti e del rici­clo e riu­so di tut­to il mate­ri­ale pos­si­bile. E tutte le isti­tuzioni, di sicuro quelle che con­di­vi­dono un prog­et­to politi­co di cen­tro sin­is­tra, devono impeg­nar­si a fare questo. Il pres­i­dente del­la Toscana Enri­co Rossi si è spe­so molto in questi anni per Piom­bi­no e cre­do sarà anco­ra a nos­tro fian­co. D’al­tra parte sap­pi­amo bene che le boni­fiche non si fan­no sen­za impianti in loco e che sono nec­es­sarie al più presto le risorse pub­bliche già disponi­bili. L’e­cono­mia cir­co­lare e la dife­sa del­la salute e del­l’am­bi­ente van­no di pari pas­so. Il con­trol­lo costante degli impianti di dis­car­i­ca è pos­si­bile e lo si fa già, e, in un futuro molto prossi­mo, sarà anche imple­men­ta­to su richi­es­ta dei Comu­ni. Cer­to andrà fat­to con le modal­ità che gli enti pre­posti al con­trol­lo indi­cano come sci­en­tifi­ca­mente cor­ret­ti ed effi­caci e non altri . Non van­no sot­to­va­l­u­tate mai le pre­oc­cu­pazioni delle per­sone. Van­no spie­gati bene e con­di­visi gli obi­et­tivi , ragionare sulle con­trad­dizioni, e non mol­lare su un’idea che ha molto di buono da offrire”.

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