Le contraddizioni e le non risposte del dottor Azzi
PIOMBINO 5 settembre 2016 — Il 2 settembre 2016 si è tenuta una riunione della quarta commissione del consiglio comunale di Piombino unitamente alla conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari per discutere il seguente ordine del giorno: “Piano Industriale Aferpi. Aggiornamenti sullo stato dell’arte”. Erano stati invitati due rappresentanti della società Aferpi:il dottor Fausto Azzi, amministratore delegato, e il dottor Riccardo Grilli, direttore risorse umane e relazioni esterne. Ha introdotto la riunione Fausto Azzi con un’ampia relazione.
Il Coordinamento art. 1 — Camping CIG ha esaminato attentamente la relazione ed ha emesso due comunicati. In uno illustra nel dettaglio il contenuto della relazione Azzi e la confronta con gli impegni presi da Aferpi nel piano industriale e dopo. Nell’ altro si rivolge direttamente all’amministratore delegato di Aferpi contestando alcune sue affermazioni.
Pubblichiamo integralmente i due documenti.
Ciò che il dottor Azzi ha detto
Piombino quindicesimo mese dell’ Era Cevital. Il dott. Anzi, amministratore delegato di Aferpi, relaziona alla IV Commissione consiliare del Comune di Piombino sull’ordine del giorno: Piano Industriale Aferpi, aggiornamenti sullo stato dell’arte.
Questa in estrema sintesi la panoramica fatta dal dott Azzi.
Il progetto Aferpi sta entrando in una fase di maggiore concretezza. Entro l’anno è prevista la chiusura della fase di studio e da gennaio del nuovo anno l’avvio della fase fisica di realizzazione.
Il piano di Cevital, come tutti i piani che vengono presentanti dall’esterno, ha dovuto essere analizzato e studiato per scendere nel dettaglio e individuarne le modalità di attuazione in base alle variabili del contesto, di mercato ecc.. “Abbiamo avuto difficoltà perché il progetto è molto complesso, e nemmeno il mago Merlino poteva capire tutto”.
Tempi di realizzazione: il primo gennaio 2017 inizio i lavori di realizzazione del forno elettrico e del laminatoio per rotaie, inizio produzione nel 2019.
Progetto logistica: è in fase di progetto per la realizzazione delle nuove banchine e la progettazione dei flussi turistici.
Progetto agroalimentare: potrà partire non appena la logistica avrà preso forma.
Demolizioni impianti: per ora non ci sono risorse finanziarie e andranno avanti quando si sarà definito il progetto Brasile, cioè lo spostamento dell’altoforno in Brasile.
Occupazione: l’azienda proporrà la cassa integrazione per chi ancora deve entrare in Aferpi, sta discutendo con sindacati e governo soluzioni che consentano di far entrare tutti i lavoratori in solidarietà. Prima però è prioritario concludere la trattativa finanziaria. Per questo è necessaria una visione d’insieme e condivisa che consenta di raggiungere questo obiettivo, vincere sul tema della solidarietà per perdere su quello dei finanziamenti significherebbe una perdita per tutti.
Indotto: il tema dell’indotto non è stato minimamente toccato e analizzato
Banche e finanziamenti: attualmente non ci sono le risorse finanziarie necessarie, Rebrab ha già investito 92 milioni di euro su Piombino, che sono una cifra considerevole. Contiamo nella firma prossima del contratto di finanziamento con le banche, coadiuvati da Profumo, che consentirà poi di avviare i cantieri.
Esplicitiamo e rammentiamo che solo per la costruzione dell’acciaieria elettrica e del treno di laminazione per rotaie occorrono 416 milioni di euro esclusi i costi per le opere civili, l’elettrodotto di alimentazione della sottostazione elettrica , gli impianti per l’approvvigionamento dei gas tecnici, la nuova discarica scorie, altrettanti, e forse più, milioni di euro serviranno per la realizzazione delle nuove banchine (logistica) e del progetto agroindustriale.
Abbiamo ascoltato con interesse il dottor Azzi ma non possiamo esimerci dal ricordare che gli impegni presi da Cevital erano ben altri .
Il piano industriale dell’aprile 2015 presentato da Aferpi (Governo, Regione, Comune e Sindacati lo approvarono senza indugi) era stato esposto come un piano industriale completo, già studiato nel dettaglio, nei tempi e nelle modalità di attuazione, con copertura finanziaria. Tale piano era ritenuto talmente concreto da tacciare di disfattismo chi ai tempi ne aveva evidenziato le criticità.
Issad Rebrab il 6 dicembre 2014 a Piombino, così come riportato dalla stampa, affermò che i 400 milioni già annunciati erano solo una prima tranch, e che l’investimento finale sarebbe di un miliardo di euro. Piombino sarebbe diventata una stella nel Mediterraneo, il centro mondiale dell’acciaio di qualità…Acciaio ma anche logistica, con il porto destinato a movimentare, oltre agli elettrodomestici che il gruppo già produce in Francia, sette milioni di tonnellate annue di prodotti legati al polo agroalimentare. Polo che sarebbe nato sulle ceneri della vecchia acciaieria, ovvero l’area più a ridosso della città, alla cui bonifica avrebbe pensato la stessa Cevital.
Il piano industrile dell’ aprile 2015, ricordiamo nuovamente, prevedeva:
Progetto siderurgico; Progetto Piombino Agroindustria; Porto e Logistica.
Il Piano integrato dei tre progetti prevedeva, in questa prima fase di analisi, oltre 500 milioni di euro di investimenti e 2.200 unità occupate (piena occupazione) al termine del quinquennio (aprile 2020), oltre agli occupati nelle aziende fornitrici locali (indotto). Ed inoltre l’entrata in funzione della prima acciaieria il primo gennaio 2017, la seconda acciaieria il primo febbraio 2019 con una produzione a regime di due milioni di tonnellate di acciaio.
Sulla base dei programmi e impegni di quel piano industriale (aprile 2015) Cevital/Aferrpi ha ottenuto :
Il governo ha dato parere favorevole per la cessione ad Aferpi degli asset Lucchini.
- È stato firmato l’accordo sindacale difensivo, il 3 giugno 2015, indispensabile all’ acquisto da parte di Aferpi di Lucchini Spa e Lucchini Servizi s.r.l. nel quale i lavoratori hanno dovuto accettare pesanti riduzioni della retribuzione e gran parte dei diritti acquisiti.
- È stato firmato l’accordo di programma, che ha valore di legge, il 30 giugno 2015, per l’attuazione del progetto integrato di messa in sicurezza, riconversione industriale e sviluppo economico produttivo nell’ area dei complessi aziendali ceduti dalla Lucchini in AS.
- È stata approvata la delibera 10/15 del 29 aprile 2015 dell’Autorità portuale di Piombino, nella quale Lucchini ed Aferpi hanno precisato di voler ottenere l’ampliamento della durata della concessione (delle aree portuali) per un periodo commisurato agli investimenti del piano industriale (quello dell’ aprile 2015) e comunque non inferiore ad anni 50 (CINQUANTA).
Oggi ci sentiamo dire, apertamente, che quello stesso piano industriale era solo un prototipo , una bozza e per questo passibile di qualsiasi rimodulazione e ridimensionamento, nel caso stravolto nei tempi e con esuberi di personale.
Eppure Aferpi l’8 ottobre 2015 partecipò presso il Ministero dello Sviluppo Economico ad un incontro allo scopo di esaminare lo stato di avanzamento di quel progetto industriale (quello dell’aprile 2015 ) e durante la riunione confermò gli impegni tant’è che fu comunicato ufficialmente che
- La Società AFERPI conferma il piano industriale alla base del programma di acquisizione degli asset LUCCHINI, nonché degli accordi sottoscritti con le Organizzazioni Sindacali e con l’insieme delle Istituzioni interessate.
- La Società AFERPI ritiene che i ritardi temporali accumulati, siano fisiologici e non riconducibili a variazioni degli indirizzi generali di piano. A sostegno di tale affermazione, ha richiamato il lavoro svolto (anche in rapporto con la potenziale platea dei fornitori) sia per la definizione del progetto impiantistico, sia per le previste attività di demolizione.
- La Società AFERPI ha indicato i seguenti obiettivi operativi:
a) Volumi produttivi fino a dicembre 2015 allineati con le previsioni: 60 mila tonn a settembre, 56 mila ad ottobre, 79 mila a novembre e 59 mila a dicembre. Per produrre questi volumi sono già stati emessi gli ordini di acquisizione dei semilavorati.
b) Avvio della demolizione impianti a partire dalla fine di novembre 2015. Queste attività potranno impiegare, se tutte le autorizzazioni saranno rilasciate, almeno 200 lavoratori del “bacino” Lucchini oltre a numerose imprese esterne.
c) Entro novembre 2015 saranno scelte in modo conclusivo le tecnologie migliori per il primo nuovo forno e per l’acciaieria; immediatamente dopo saranno avviate le procedure per la emissione degli ordini di acquisto. - La Società AFERPI, infine, ha richiamato la esigenza di accelerare il confronto in sede istituzionale sugli aspetti relativi alle bonifiche ed al costo dell’energia.
Intanto il tempo passa e la scadenza del 30 giugno 2017 si avvicina inesorabilmente. A tal proposito al dottor Azzi è stata formulata la domanda, alla quale non ha dato risposta, su cosa accadrà il primo luglio del 2017, quando, trascorsi due anni dall’ acquisto, Aferpi non avrà più obblighi di legge a proseguire le attività imprenditoriali e a mantenere i livelli occupazionali stabiliti all’atto della vendita.
Le contraddizioni e le non risposte del dottor Azzi
Ci scusiamo con Lei dottor Azzi, ma nel suo discorso pronunciato di fronte alla quarta commissione consiliare del Comune di Piombino abbiamo percepito supponenza. Non nei toni, che erano sicuramente urbani (apprezzabile anche il fatto che abbia usato un linguaggio semplice, scevro da tecnicismi), ma in molte delle sue affermazioni.
- Nell’affermazione che il progetto iniziale “neanche mago Merlino…”. “Ma come si fa a credere che, se l’altoforno ha fatto al massimo un milione e quattrocentomila tonnellate, che il nuovo programma poteva farne 2 milioni?” Praticamente ci ha dato a tutti, istituzioni, sindacati e lavoratori, degli ingenui per averci creduto. Peccato però che è su quella base — sulla base cioè di un piano di sviluppo capace di creare posti di lavoro — che i lavoratori sono stati convinti ad accettare tagli di salario, perdita di diritti, e per molti (quelli dell’indotto) perdita del posto di lavoro, perdita di dignità e le istituzioni a cedere l’azienda.
- Nell’affermazione che “il programma Cevital è Piombino e Piombino è il programma Cevital” e quindi nessuno deve remare contro. Nel voler imporre cioè l’identificazione dei bisogni di un privato con quelli di una intera comunità.
- Nell’affermazione che Aferpi intende rispettare l’impegno di assumere tutti i lavoratori Lucchini utilizzando la CIG a meno che il Governo non paghi (cosa non l’ha detto). Sempre nella logica che gli interessi dei lavoratori non valgono nulla rispetto all’interesse di Aferpi.
- Nella notizia che Piombino per Cevital non era la prima scelta: prima ha tentato di investire in Francia, ma i sindacati francesi si sono opposti, mentre quelli italiani si sono mostrati “collaborativi”.
- Nell’affermazione che il tracciato della 398 e l’utilizzo del quagliodromo sono stati decisi dai tecnici nell’interesse di Aferpi, quindi del progetto, quindi di Piombino. Quindi inutile protestare!
Nel suo discorso, dottor Azzi abbiamo anche rilevato un certo numero di contraddizioni, che solo la volontà di crederci ad ogni costo impedisce di vedere:
- Contraddittoria l’affermazione che è “contento” di non essere incluso in alcun piano nazionale della siderurgia quando poi si pretende ogni dieci parole che ci sia un aiuto del governo;
- Contraddittoria (e, ci scusi, decisamente inaccettabile!) l’affermazione che è meglio che Rebrab non metta tutti i finanziamenti necessari “per non diventare l’imperatore di Piombino” e perché “se compri un auto e piangi miseria dal concessionario magari ottieni uno sconto” se poi si raccomanda di non pubblicare più pezzi critici sul Tirreno, perché poi i banchieri li usano per rifiutare i finanziamenti.
Abbiamo anche rilevato alcune amenità nel suo discorso, come quella che i soldi oggi non ci sono, ma ci saranno agli inizi del prossimo anno. Ancora una promessa ?
O quella che a Lei i container non interessano, a meno che non comportino fabbriche di trasformazione o di assemblaggio a Piombino: più delle parole, contano i fatti…
O la migliore di tutte, specie dopo i crescenti ritardi accumulati in campo siderurgico, con le capacità e l’esperienza di Rebrab, “in un batter d’occhio” si metterà sù l’agroalimentare (o agroindustria ?).
La nostra conclusione: nella seduta della commissione non sono state poste tre domande, oppure se formulate non è giunta nessuna risposta, a nostro avviso fondamentali:
- È vero o non è vero che nell’aprile del 2015, Cevital ha presentato un piano industriale che Lei oggi dice essere irrealizzabile?
- Quando, come e da chi furono verificate le possibilità di ottenere i finanziamenti, che oggi risultano essere tanto indispensabili quanto difficili da trovare, prima di firmare impegni e chiedere enormi sacrifici ai lavoratori e al territorio?
- Cosa farà Aferpi a partire dal 1° luglio 2017, quando i vincoli degli accordi decadranno? Si libererà delle “eccedenze” come scritto nel piano rimodulato presentato in Regione ?
È più di un anno che, in quanto lavoratori e cittadini della Val di Cornia, poniamo queste domande. Siamo stati trattati da “gufi” (che barzelletta, se pensiamo che il gufo è sempre stato un simbolo di saggezza!), da disfattisti, accusati di voler dividere i lavoratori e via cantando. Oggi che i nodi vengono al pettine possiamo sperare di avere una risposta convincente, fondata su fatti concreti? O continuerà il balletto delle promesse e dei rinvii?
Coordinamento art. 1 — Camping CIG
“…Siamo stati trattati da “gufi”…”, disturbatori del pensiero unico, rompiscatole del regime partitocratico sindacale clientelare, chi più ne ha più ne metta.
Le contraddizioni delle parole dell’AD Azzi sono talmente evidenti che ribatterle punto per punto appare persino sprecato.Parole dettate dalla necessità di prendere tempo,far apparire fattibile e persino logico ciò che non lo è: un tentativo destinato al fallimento di restituire un senso logico ed una credibilità ad un progetto che ogni giorno che passa appare sempre meno credibile. Soldi non ce ne sono,lo dicono voci autorevoli e lo conferma l’evidenza dei fatti, punto. A parte questo il lungo e complesso percorso autorizzativo che avrebbe consentito di avviare i lavori dal primo di gennaio 2017 non ha avuto luogo,le gare d’appalto per l’assegnazione delle opere civili non sono state avviate,le opere preparatorie non sono neppure state pensate ed Aferpi non si è strutturata con le risorse umane necessarie ad un progetto di tali dimensioni. Dire poi che l’agroalimentare è legato al “progetto Brasile”, di cui nessuno sa nulla, equivale a mettere una una seria ipoteca sulla fattibilità di un progetto, quello agroalimentare, che, considerando l’esperienza specifica di monsieur Rebrab, non appariva minimamente in discussione. Forti dubbi quindi su aspetti fondamentali che generano incertezza ed ansia.
http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/per-i-media/comunicati-stampa/2034111-piombino-ministro-guidi-incontra-rebrab-bene-sostegno-agli-investimenti
Piombino: ministro Guidi incontra Rebrab, bene sostegno agli investimenti
Mercoledì, 17 Febbraio 2016
Il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi ha incontrato oggi il presidente della Cevital e della Aferpi Issad Rebrab allo scopo di acquisire informazioni dirette sul piano di rilancio del sito di Piombino. All’incontro, sollecitato dallo stesso ministro, era presente il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.
Nel corso dell’incontro il sig. Rebrab ha illustrato la situazione finanziaria e produttiva delle attività siderurgiche del sito nonché le prospettive delle attività diversificate previste dal piano industriale della società. E’ stato compiuto un esame molto approfondito della situazione che ha consentito al ministro Guidi di acquisire l’impegno della proprietà a sostenere il fabbisogno finanziario di Aferpi sia per le attività correnti sia per gli investimenti. Gli impegni presi consentono di prevedere la continuità produttiva e l’avvio degli investimenti per la nuova acciaieria e i nuovi impianti di laminazione.
Il ministro Guidi ha sottolineato la sua preoccupazione per lo slittamento dei tempi previsti dal piano e ha sollecitato il presidente di Aferpi affinché venga accelerata in ogni modo la tempistica degli investimenti anche al fine di evitare conseguenze sul piano occupazionale. Il sig. Rebrab ha ribadito l’impegno della società a realizzare il piano di smantellamento delle vecchie attività del sito ed il conseguente avvio dell’attività logistica prevista dal piano.
Il ministro Guidi si è detta soddisfatta per gli impegni presi dal presidente della Cevital e continuerà a monitorare da vicino l’evolversi del piano ritenendo che lo sviluppo di Piombino rappresenti un’importante occasione di sviluppo economico e industriale per tutto il Paese