Le decisoni cambiano cambiando l’interlocutore

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pervenuta in redazione

SAN VINCENZO 10 gen­naio 2016 — Da oggi è pos­si­bile andare con­tro il Piano Strut­turale (PS). O meglio, dipende da chi siamo. Queste sono le con­clu­sioni che tut­ti pos­sono trarre dal com­por­ta­men­to di Roven­ti­ni e Ban­di­ni, i quali evi­tano di fare dichiarazioni sul­la ques­tione di via del Faro.
Siamo di fronte ad un nuo­vo ricor­so al TAR che mette in risalto crit­ic­ità nel­la nor­ma e se per l’even­tuale trasgres­sione delle norme ci sono gli organi pre­posti che effettuer­an­no i nec­es­sari con­trol­li, siamo molto pre­oc­cu­pati di come ques­ta ammin­is­trazione cam­bia con­tin­u­a­mente parere a sec­on­da del­l’in­ter­locu­tore con cui si tro­va ad inter­a­gire, cre­an­do prece­den­ti peri­colosi nascon­den­dosi dietro a pre­sun­to inter­esse pub­bli­co o al soli­to silen­zio di chi ha pau­ra di aprir boc­ca e fugare ogni dub­bio.
Per i man­u­fat­ti del “ex Faro” infat­ti, sem­pre sot­to la leg­is­latu­ra di ques­ta mag­gio­ran­za, l’ex- pro­pri­etario chiese di pot­er ristrut­turare il com­p­lesso, amplian­do l’e­sistente; dal­l’osser­vazione pre­sen­ta­ta si deduce chiara­mente che era a conoscen­za dei vin­coli imposti dal Piano Strut­turale (PS), il cui art 37, pre­scrive il divi­eto di rialza­men­to. L’am­min­is­trazione comu­nale a con­fer­ma di ques­ta con­sapev­olez­za NON CONCESSE quel tipo di inter­ven­to non accoglien­do l’osser­vazione al PS. Al momen­to del­l’ap­provazione del PS, e anche oggi è così, nel­la zona a valle del­l’asse urbano Cor­so Italia, Cor­so Vit­to­rio Emanuele era­no precluse le pre­vi­sioni di rialza­men­to delle cop­er­ture esisten­ti e venne sola­mente introdot­ta una log­i­ca mod­i­fi­ca, che prevede­va rialza­men­to nei casi di adegua­men­to igien­i­co san­i­tario o anti­sis­mi­co. Oggi sem­bra cam­bi­a­to tut­to, ma al con­trario non è cam­bi­a­to nul­la se non la pro­pri­età del­l’im­mo­bile e su quel­la zona, come sanci­to nel PS non è ammes­so in alcun modo cam­bio di des­ti­nazione d’u­so.
Non capi­amo quin­di, come da una pizze­ria si pas­si a 4 piani di appar­ta­men­ti e non capi­amo per­ché, come pare, a sec­on­da di chi si tro­va davan­ti, la polit­i­ca cam­bia parere, tacen­do di fronte alle osser­vazioni di chi mette in risalto le con­trad­dizioni di un’amministrazione la quale, con con­vinzione e arroc­ca­ta nel­la sua arro­gante posizione di potere, ci regala un nuo­vo ricor­so al TAR che prob­a­bil­mente pagher­e­mo molto caro.
Un altro pun­to oscuro riguar­da il rispet­to del­la “nor­ma sky­line” che vige­va a “..valle del­l’asse urbano di Cor­so Italia, cor­so Vit­to­rio Emanuele..”, pen­sato dal prog­et­tista del PS appun­to per tute­lare lo sky­line vis­to dal mare (che è effet­ti­va­mente un val­ore per un paese a vocazione tur­is­ti­ca come il nos­tro): a segui­to di una richi­es­ta di chiari­men­to degli uffi­ci viene data a quel­la nor­ma un’in­ter­pre­tazione polit­i­ca tut­ta par­ti­co­lare che ne snatu­ra la ratio stes­sa, trasfor­man­do la ret­ta di cui a valle non è per­me­s­so alcun rialza­men­to in dei seg­men­ti, cre­an­do alcune zone d’om­bra nelle quali non vige più la nor­ma di tutela. E tra le zone, casual­mente, non man­ca quel­la di via Pianosa, dove non vigerà più il restrit­ti­vo divi­eto di rialza­men­to nato per tute­lare il val­ore tur­is­ti­co del­lo sky­line san­vin­cen­zi­no dife­so dal PS.
Ques­ta mag­gio­ran­za ha approva­to un PS che, atto dopo atto, non solo non rispet­ta, ma rin­nega e aggius­ta con vari­anti antic­i­pa­to­rie e inter­pre­tazioni par­ti­co­lari che, a sec­on­da del­l’in­ter­locu­tore, van­no in una direzione o in un’al­tra, riman­gian­dosi con­tin­u­a­mente quan­to det­to fino ad oggi e per­den­do una cred­i­bil­ità polit­i­ca ‑se mai c’è sta­ta- che dan­neg­gia tut­to il paese. Ques­ta modo di ammin­is­trare ci sta costan­do caris­si­mo in ter­mi­ni eco­nomi­ci e soprat­tut­to sti­amo per­den­do il con­trol­lo urban­is­ti­co e di piani­fi­cazione del ter­ri­to­rio che viene dis­eg­na­to non appli­can­do una visione polit­i­ca che guar­da a tut­ta la comu­nità e all’interesse gen­erale, ma assec­on­dan­do la richi­es­ta par­ti­co­lare e improvvisan­do per­cor­si tor­tu­osi, tra­bal­lan­ti, dub­bi e dan­nosi per tut­ti.

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