Le elucubrazioni di Anselmi non risolvono i problemi
PIOMBINO 28 dicembre 2016 — Da Anselmi ci aspettavamo una risposta nel merito dei tanti fallimenti amministrativi ma ne comprendiamo la difficoltà e lo lasciamo alle sue elucubrazioni su gufi e rancori.
Mentre si sprecano le ciance rimane però il fatto che nessun atto amministrativo concreto testimonia la presa di coscienza della classe dirigente sull’urgenza che la città e il territorio hanno di disegnare chiari progetti per il futuro che non siano solo la mera trascrizione nei piani pubblici del piano industriale Aferpi, già pesantemente ridimensionato negli obiettivi e procrastinato nei tempi.
Si trascorre il tempo tra manifestazioni di fiducia e rimbrotti per gli impegni che non si concretizzano come se il tempo che le istituzioni possono prendersi per progettare il dopo altoforno a Piombino non sia ampiamente scaduto.
Ogni minuto ora è prezioso, e le istituzioni devono subito aprire una vertenza durissima con il Governo, che trova 20 miliardi per le banche in una notte ma che continua a sfottere i cittadini della Val di Cornia con quei 50 milioni fantasma sulle bonifiche. Eppure tutti sappiamo che se non si ripuliscono le centinaia di ettari di siti inquinati non c’è prospettiva seria per la città e tutti sappiamo che ogni euro speso in tal senso può alimentare la costituzione di un nuovo settore lavorativo con grandi ricadute per il territorio.
Parallelamente la maggioranza in Comune a Piombino abbia la dignità di cancellare la “Variante Aferpi”, atto amministrativo privo dei fondamenti essenziali e ormai già superato dagli eventi.
Oltre alle bonifiche si devono incentivare tutte le attività imprenditoriali locali e dell’area vasta della Toscana che ci circonda che possono avere interesse a sfruttare il nuovo porto di Piombino per il quale mancano ancora, però, le strade e le ferrovie che lo rendano effettivamente utilizzabile. Così come deve essere evitata la totale cancellazione delle testimonianze dell’attività siderurgica della città per valorizzarle con progetti di archeologia industriale come già avvenuto in tutta Europa.
In questo scenario c’è spazio per la continuità produttiva e per il forno elettrico (purchè basati sulla sostenibilità economica ), ma questa non rimarrebbe l’unica ragione di esistere di una città. Con la variante Aferpi si è invece deciso di mettere nelle mani di Rebrab non solo la siderurgia ridimensionata, ma le sorti dell’intera città e del suo porto sulla base di un piano industriale privo dei requisiti minimi di fattibilità, molto discutibile nel merito e già clamorosamente disatteso nelle tempistiche concordate.
Che dire di più. Ci attendiamo che il Pd prenda atto della gravissima situazione in cui ci troviamo, che si smetta di credere ai fabbricatori di sogni (ma sarebbe meglio dire di ricatti) buoni per conquistare temporanei consensi, ma davvero poco utili per chi in Val di Cornia non trova da tempo occupazione e per i tanti che rischiamo di perderla .
Per questo confronto le liste civiche sono disponibili. Altro non c’interessa.
Liste Civiche Unite:
Comune dei Cittadini
Un’altra Piombino
Assemblea Sanvincenzina
Assemblea popolare Suvereto