Le fusioni dei Comuni non siano obbligatorie

· Inserito in Spazio aperto
Giuliano Parodi

SUVERETO 4 aprile 2016 — Egre­gio con­sigliere regionale toscano,
nel­la prossi­ma sedu­ta del Con­siglio regionale, fis­sa­ta per il prossi­mo 5 aprile, sarete chia­mati ad esprimere il vostro voto su una risoluzione “in mer­i­to agli ori­en­ta­men­ti del Con­siglio regionale in mate­ria di fusione di comu­ni e di rifor­ma del sis­tema delle autonomie locali”.
La risoluzione con­tiene l’aus­pi­cio e l’im­peg­no affinché il Con­siglio voti leg­gi di fusione di Comu­ni anche nel caso in cui nei ref­er­en­dum che avran­no luo­go nei sin­goli Comu­ni abbiano preval­so i no e quin­di abbia preval­so la volon­tà di non pro­cedere alla can­cel­lazione del pro­prio Comune da parte dei suoi cit­ta­di­ni.
Il nos­tro di aus­pi­cio è invece quel­lo che vor­rete sot­trarvi dal­l’adottare un ind­i­riz­zo così lesi­vo delle volon­tà demo­c­ra­tiche diret­ta­mente espresse dai cit­ta­di­ni, su un tema tan­to diri­mente come la soprav­viven­za o meno del loro Comune.
Le fusioni non devono essere obbli­ga­to­rie e l’u­ni­co quo­rum che le ren­da volon­tarie è quel­lo del­la mag­gio­ran­za favorev­ole in ogni sin­go­lo Comune. Non è accetta­bile che cit­ta­di­ni di un Comune deci­dano per quel­li di un altro, in ottem­per­an­za all’art 5 del­la Cos­ti­tuzione Ital­iana che riconosce e pro­muove le autonomie locali.
Il nos­tro aus­pi­cio è che si pos­sa e che si deb­ba tenere in mag­gior con­sid­er­azione ed avere mag­gior rispet­to per isti­tuzioni demo­c­ra­tiche, rap­p­re­sen­ta­tive di cit­ta­di­ni, che van­tano sto­rie mil­lenar­ie e sono cus­to­di di tradizioni e cul­ture che han­no fat­to grande la nos­tra Regione.
Con­tare i voti com­p­lessi­va­mente espres­si da tut­ti i Comu­ni inter­es­sati, come indi­ca­to nel­la risoluzione, non rende la fusione volon­taria e indi­vid­uare il quo­rum dei due terzi non cam­bia la sostan­za: se i cit­ta­di­ni di un Comune votano in mag­gio­rana no e quel Comune viene comunque can­cel­la­to, quel­la fusione è sem­pre e comunque obbli­ga­to­ria, impos­ta.
Noi siamo con­trari alle fusioni obbli­ga­to­rie, come non può che esser­lo chi­unque abbia a cuore il rispet­to del voto popo­lare e la democrazia.
Con­fidi­amo dunque sul vostro voto con­trario alla risoluzione o su una vos­tra azione affinché ven­ga riti­ra­ta o mod­i­fi­ca­ta.
Con­fidi­amo sul­la vos­tra deter­mi­nazione di farvi por­ta­tori delle istanze che proven­gono dal ter­ri­to­rio e sul­la fer­ma volon­tà ed indis­sol­u­bile certez­za di ren­dere i ter­ri­tori cen­trali e deter­mi­nan­ti all’interno di un dibat­ti­to sul rias­set­to isti­tuzionale del­la nos­tra Regione che non può, in nes­sun modo, essere impos­to né cala­to dall’alto.
Sap­pi­ate che nei ter­ri­tori di tali e dram­mati­ci stravol­gi­men­ti ne rimar­rebbe, ad imper­it­u­ra memo­ria, indelebile il ricor­do.

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