Le fusioni dei Comuni non siano obbligatorie
SUVERETO 4 aprile 2016 — Egregio consigliere regionale toscano,
nella prossima seduta del Consiglio regionale, fissata per il prossimo 5 aprile, sarete chiamati ad esprimere il vostro voto su una risoluzione “in merito agli orientamenti del Consiglio regionale in materia di fusione di comuni e di riforma del sistema delle autonomie locali”.
La risoluzione contiene l’auspicio e l’impegno affinché il Consiglio voti leggi di fusione di Comuni anche nel caso in cui nei referendum che avranno luogo nei singoli Comuni abbiano prevalso i no e quindi abbia prevalso la volontà di non procedere alla cancellazione del proprio Comune da parte dei suoi cittadini.
Il nostro di auspicio è invece quello che vorrete sottrarvi dall’adottare un indirizzo così lesivo delle volontà democratiche direttamente espresse dai cittadini, su un tema tanto dirimente come la sopravvivenza o meno del loro Comune.
Le fusioni non devono essere obbligatorie e l’unico quorum che le renda volontarie è quello della maggioranza favorevole in ogni singolo Comune. Non è accettabile che cittadini di un Comune decidano per quelli di un altro, in ottemperanza all’art 5 della Costituzione Italiana che riconosce e promuove le autonomie locali.
Il nostro auspicio è che si possa e che si debba tenere in maggior considerazione ed avere maggior rispetto per istituzioni democratiche, rappresentative di cittadini, che vantano storie millenarie e sono custodi di tradizioni e culture che hanno fatto grande la nostra Regione.
Contare i voti complessivamente espressi da tutti i Comuni interessati, come indicato nella risoluzione, non rende la fusione volontaria e individuare il quorum dei due terzi non cambia la sostanza: se i cittadini di un Comune votano in maggiorana no e quel Comune viene comunque cancellato, quella fusione è sempre e comunque obbligatoria, imposta.
Noi siamo contrari alle fusioni obbligatorie, come non può che esserlo chiunque abbia a cuore il rispetto del voto popolare e la democrazia.
Confidiamo dunque sul vostro voto contrario alla risoluzione o su una vostra azione affinché venga ritirata o modificata.
Confidiamo sulla vostra determinazione di farvi portatori delle istanze che provengono dal territorio e sulla ferma volontà ed indissolubile certezza di rendere i territori centrali e determinanti all’interno di un dibattito sul riassetto istituzionale della nostra Regione che non può, in nessun modo, essere imposto né calato dall’alto.
Sappiate che nei territori di tali e drammatici stravolgimenti ne rimarrebbe, ad imperitura memoria, indelebile il ricordo.