Le Ginepraie, una bonifica infinita

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SAN VINCENZO 21 set­tem­bre 2015 — Il tema RIFIUTI è un pun­to cen­trale del pro­gram­ma del M5S e l’anal­isi del­la ex-dis­car­i­ca delle Ginepraie a San Vin­cen­zo, vuole andare oltre al prob­le­ma di chi e con quali sol­di sarà boni­fi­ca­to tale sito.
Apren­do una pic­co­la par­ente­si sulle ultime con­feren­ze e Con­sigli Comu­nali del­la Val di Cor­nia, dove il neo-Pres­i­dente ASIU non può che procla­mare, come solu­tore del prob­le­ma rifiu­ti urbani, SEI Toscana.
Un gestore che ha sot­to con­trol­lo le province di Arez­zo, Siena e Gros­se­to (103 Comu­ni) e dove gli ulti­mi aumen­ti in bol­let­ta han­no fat­to reg­is­trare un incre­men­to di costi del 18%; un gestore approva­to anche dai lungimi­ran­ti e atten­ti al prob­le­ma rifiu­ti sin­daci del­la Val di Cor­nia che sen­za far­si troppe domande, avval­lano una legge “pro-incener­i­men­to” che ha radi­ci fin dagli anni ’70.
L’en­tra­ta in vig­ore del DPR del 10 Set­tem­bre del 1982, il n.915, sot­to­pone a chiusura ques­ta tipolo­gia di dis­cariche, l’ex dis­car­i­ca delle Ginepraie appun­to, e il piano regionale di bonifi­ca aree inquinate n.384 del 21 Dicem­bre 1999 iden­ti­fi­ca la sud­det­ta dis­car­i­ca (come altre) sito da bonifi­care a breve ter­mine.
Ques­ta legge dis­cutibile pog­gia le sue radi­ci su pre­sup­posti degli anni ’70 quan­do l’incenerimento sem­bra­va essere la soluzione ai prob­le­mi causati dai rifiu­ti tossi­ci, non sola­mente prove­ni­en­ti da pro­ces­si indus­tri­ali, ma anche con­tenu­ti nei rifiu­ti urbani. Questo atteggia­men­to era una con­seguen­za del­la polit­i­ca preva­lente all’epoca, non cer­to cen­tra­ta sul con­trol­lo e sul­la pre­ven­zione dell’inquinamento.
Ma ritor­nan­do al pun­to focale del ragion­a­men­to, la ex-dis­car­i­ca delle Ginepraie fu real­iz­za­ta, come molte altre negli anni pas­sati, non lon­tano dal cen­tro abi­ta­to, al fine di ridurre i trasporti dei rifiu­ti, oltre la statale SS 1 Aure­lia ver­so le colline, in modo da non penal­iz­zare aree a vocazione tur­is­ti­ca.
Iniziamo con il dire che l’anal­isi degli esper­ti ed enti coin­volti in un pri­mo esame fu a cura del geol­o­go Muti nel 2002…per con­tin­uare con altri ingeg­neri e aziende nel­l’am­bito del ripristi­no ambi­en­tale fino ad oggi.
Il 14 Luglio 2015 con deter­mi­na n.411 sem­bra che final­mente si siano prodot­ti (dopo addirit­tura errori di con­teg­gio di spe­sa nel 2014) doc­u­men­ti comu­nali inter­es­san­ti, ovvero l’approvazione del ripristi­no ambi­en­tale del­la ex dis­car­i­ca, che dopo anni dal­la dis­mis­sione di tale sito come fun­zione di dis­car­i­ca comu­nale, las­ciano però abbas­tan­za per­p­lessi.
Nel prog­et­to esec­u­ti­vo sez. IV D.P.R. 207/2010 elab­o­ra­to nel Mar­zo 2015 (uno dei tre stral­ci, per­ché essen­zial­mente sono tut­ti uguali), si descrive il sito, le anal­isi sui ter­reni, la tec­ni­ca di bonifi­ca e ripristi­no del­l’ex-dis­car­i­ca.
In poche parole, si ril­e­va, nel­l’anal­isi degli inquinan­ti e impat­to antrop­i­co sul sito dei rifiu­ti, che l’at­tiv­ità di BIO-gas derivante da depo­sizione di spaz­zatu­ra prove­niente SOLO dal Comune di San Vin­cen­zo, è prati­ca­mente inesistente. NON ci sono infil­trazioni di per­co­la­to nei ter­reni sot­tostan­ti la dis­car­i­ca e si ril­e­va, da un’anal­isi sul­la mas­sa di rifiu­ti sit­u­a­ta in un’area di cir­ca 3 ettari, che il PERCOLATO è pre­sente e c ontenu­to SOLAMENTE negli strati deI rifiu­ti.
L’anal­isi del perimetro del­la ex-dis­car­i­ca NON riv­ela pre­sen­za di inquina­men­to trasmes­so dalle sostanze prodotte dal­lo stazion­a­men­to di spaz­zatu­ra in dis­car­i­ca ma che l’u­ni­co vero inquina­men­to perime­trale è dovu­to a pes­ti­ci­di, cioè il “TETRACLORO ETILENE” nel­la acque del piezometro poz­zo n.1 e che è da riten­er­si imputabile alle aree agri­cole a monte del­la dis­car­i­ca in fun­zione dei PESTICIDI che pos­sono essere sta­ti uti­liz­za­ti per le colti­vazioni agri­cole.
Questo pro­va che le nos­tre richi­este in mer­i­to alla lim­i­tazione di sparg­i­men­to di pes­ti­ci­di sul ter­ri­to­rio comu­nale NON era­no così inop­por­tune. Questi veleni ce li ritro­vi­amo nelle falde, nel­l’ac­qua che bevi­amo. Per mag­giori chiari­men­ti e info in propos­i­to vi riman­di­amo alle nos­tre istanze e anal­isi in mer­i­to all’ar­go­men­to.
La bonifi­ca preved­erà , in sin­te­si, la “sig­illatu­ra” del­la dis­car­i­ca attra­ver­so la rimozione di una parte del­la cop­er­tu­ra som­mi­tale (50–80 cm.) e la sua suc­ces­si­va ricol­lo­cazione sopra il pac­chet­to imper­me­abi­liz­zante, in modo da man­tenere inal­ter­ata planime­tria e ingom­bri. Quin­di RI-posizion­a­men­to DELLO stes­so ter­reno puli­to e pri­va­to di spaz­zatu­ra, cop­er­tu­ra con rete di juta e piantu­mazione perime­trale di piante autoc­tone.
TUTTO questo per la mod­i­ca cifra di 1.700.000 euro.
Tem­po pre­vis­to di inter­ven­to 6 mesi, prati­ca­mente 283.333,333€/mese.
Tale inter­ven­to sarà pos­si­bile SOLO con l’erogazione di FONDI REGIONALI o COMUNITARI …così è dichiara­to in delib­era n. 411 del 14 Luglio del 2015.
L’ area di pro­pri­età pri­va­ta e pre­cisa­mente di Del­la Gher­ardesca Costan­ti­no, Del­la Gher­ardesca Costan­za e Gae­tani dell’Aquila D’Aragona, risul­ta in affit­to da parte dell’Amministrazione Comunale…e l’u­ni­co vin­co­lo per la resti­tuzione del­l’area è la sua bonifi­ca e la suc­ces­si­va des­ti­nazione agri­co­la. Ma vis­to che non è pre­vista la colti­vazione di aree boni­fi­cate con mes­sa in sicurez­za per­ma­nente, quest’ area, anche se “a des­ti­nazione agri­co­la”, non potrà essere colti­va­ta.
Quin­di che si inven­terà l’Amministrazione Comu­nale su questo pun­to?
Cre­di­amo che la cifra per l’affitto dell’area NON sia eccessiva…ma quan­to potrebbe essere? O meglio, lo sti­amo pagan­do l’affitto ai pro­pri­etari? Quin­di sono cir­ca 30 anni che paghi­amo un affit­to di un’area retro­ces­sa ad ex dis­car­i­ca?
E i pes­ti­ci­di ril­e­vati intorno all’aree ex-dis­cari­da delle Ginepraie? Pos­si­bile che dopo almeno 2 istanze pro­to­col­late, il Comune se ne freghi del­la salute cit­tad­i­na e con­tinui a sparg­ere anche GLIFOSATO (erbi­ci­da) come se niente fos­se lun­go i fos­si delle pro­prie strade comu­nali?
Ma un pen­siero corre ai 50 mil­ioni stanziati per le BONIFICHE dell’area ex-Luc­chi­ni (ora AFERPI).
Se con 1.7000.000,00€ rius­ci­amo a bonifi­care a mala­pe­na una ex-dis­car­i­ca che prati­ca­mente ha come uni­co inquinante peri­coloso, per­co­la­to da rifiu­ti soli­di urbani (vi ricor­diamo che le dis­cariche peri­ur­bane di una vol­ta NON rac­coglievano cer­ta­mente rifiu­ti spe­ciali ) con i 50 mil­ioni dell’ on. Velo sot­toseg­re­tario all’Ambiente, cosa potran­no fare a Piom­bi­no???
Ben poco sicu­ra­mente!!!
In ogni caso il Comune di San Vin­cen­zo pre­dispone nel bilan­cio di pre­vi­sione anche per il 2015, almeno 500.000€ per la bonifi­ca “ex dis­car­i­ca Ginepraie”, con­sis­tente nel­l’anal­isi del sot­to­suo­lo, rimozione del mate­ri­ale even­tual­mente inquinante e pro­tezione delle falde. Anche se questo stanzi­a­men­to, chiar­i­to nel­la delib­era n. 121 del 4 Agos­to 2014, POTRAANCORA essere uti­liz­za­to solo come con­trib­u­to da fon­di region­ali e/o Comu­ni­tari.
Ma niente pau­ra il per­co­la­to è con­tenu­to ad ogni modo dalle vec­chie imper­me­abi­liz­zazioni del­la ex-discarica…altrimenti dopo 30 anni, altro che fal­da inquina­ta!! Il peg­gio con­tin­uerà ad avvenire “solo” dal­lo sparg­i­men­to sen­za con­trol­li di PESTICIDI a questo p unto!
RESTIAMO in atte­sa di even­tu­ali risposte degli organi pre­posti.

Meet­up stori­co SanVincenzo5stelle

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