Le imprese protestano ma la Tari rimane la stessa
CAMPIGLIA 16 aprile 2017 — “Con l’approvazione del bilancio preventivo 2017 l’amministrazione comunale di Campiglia ha reso ufficiale l’aumento delle tariffe della Tari (smaltimento rifiuti) . Le associazioni CNA, CONFESERCENTI e CONFCOMMERCIO, pur ringraziando per la disponibilità dell’amministrazione comunale di Campiglia Marittima nell’accogliere la richiesta di rateizzazione dei pagamenti, non possono condividere gli aumenti messi in preventivo che gravano in particolare sul settore della piccola e media impresa che rappresentiamo”. Queste le parole delle associazioni di categoria che spiegano: “Con il protrarsi della crisi e le grandi difficoltà delle imprese nel rimanere a galla, aumenti fino al 40% del costo dello smaltimento rifiuti non può essere accettato. Comprendiamo che con il passaggio da Asiu ad un tariffazione che racchiude un territorio molto più vasto (Ato Sud con passaggio ad un gestore unico: SEI) si è reso necessario un adeguamento dei “costo della bolletta” per lo smaltimento dei rifiuti prodotti nel Comune rendendolo, nell’arco di tre anni, rispecchiante i costi per i servizi espletati, però la finalità del gestore unico doveva essere un abbassamento dei costi con l’ottimizzazione dei servizi. Questo non è avvenuto, anzi, i Comuni del nostro litorale hanno subito aumenti e proporzionalmente Campiglia è il Comune che ha visto aumenti percentuali maggiori. Non vogliamo, ovviamente, affrontare ora le situazioni legate ad Asiu, ma cercare soluzioni con l’amministrazione per ridurre gli aumenti preventivati. Il Comune ha raccolto il nostro invito capendo le nostre ragioni e nei giorni scorsi abbiamo sviscerato tante problematiche legate allo smaltimento. Dato che la scelta politica di carico del costo del servizio tra utenza non domestica e domestica è stata già fatta, abbiamo suggerito di cercare di abbattere il costo del piano finanziario presentato da SEI attraverso una verifica puntuale dei servizi espletati ed il controllo degli stessi per ottimizzare il rapporto costo/raccolta effettuata. Allo stesso tempo occorre sensibilizzare tutti nel far comprendere che abbandonare i rifiuti ingombranti fuori dai cassonetti o dalle isole ecologiche è un costo per la collettività. Solo gli abbandoni fatti nel 2016 hanno comportato un incremento del costo applicato da SEI di ben 100.000 euro. C’è la possibilità per i cittadini di contattare il numero verde messo a disposizione per farsi ritirare gratuitamente il rifiuto ingombrante oppure portare lo stesso presso l’isola ecologica per lo smaltimento/recupero. Inoltre occorre risolvere il problema del conferimento presso le isole ecologiche dei rifiuti delle imprese. E qui SEI ha le sue colpe; dopo aver richiesto alle imprese che devono smaltire l’iscrizione all’Albo Trasportatori Rifiuti in conto proprio per poter conferire, le isole non si sono ‘attrezzate’ per poter ricevere tali tipologia di rifiuti. Lavorando insieme, ognuno per i propri compiti amministrazione comunale, SEI e associazioni, con l’impegno di cittadini ed imprese, potremmo arrivare a fine anno ‘risparmiando’ la quinta rata da versare” .
L’amministrazione comunale di Campiglia Marittima ha raccolto la sfida ed ha affermato: “Parlare di smaltimento dei rifiuti e tariffe ad esso collegate richiede un approccio esteso ed a tutto tondo. Infatti, se da una parte soprattutto le aziende risultano essere tra i soggetti maggiormente colpiti in termini percentuali dall’adeguamento tariffario, dall’altra è necessario inserire alcuni elementi nella discussione, necessari a tracciare un quadro completo ed esaustivo, rivolto sia al servizio che al relativo costo. Pertanto il coinvolgimento delle associazioni di categoria nella fase di confronto preliminare e successiva all’approvazione delle tariffe Tari 2017 è stato un passaggio naturale e fondamentale, necessario per comprendere a pieno le problematiche che le riguardano, prime fra tutte le difficoltà legate al conferimento nelle isole ecologiche. La normativa nazionale, cornice di riferimento per le scelte dell’amministrazione, classifica le varie tipologie di rifiuti e definisce i requisiti necessari che le aziende debbono avere per poter conferire nelle isole ecologiche. Le competenze dei vari soggetti sono quindi ben distinte: l’amministrazione deve indicare quali sono i rifiuti assimilabili agli urbani (entro certi quantitativi) e quindi conferibili nelle isole ecologiche tramite apposito regolamento, documento al quale i rappresentanti dei Comuni della nostra AOR (Ambito Ottimale di Raccolta, Val di Cornia e Castagneto C.cci) stanno lavorando per produrre un atto unitario, le aziende devono possedere le certificazioni e le autorizzazioni necessarie allo smaltimento del rifiuto ed il gestore deve rendere le isole ecologiche in grado di recepire tali materiali, anche se prodotti dalle aziende. Il paradosso più eclatante infatti sta nel fatto che il medesimo rifiuto o materiale di risulta se presentato da un soggetto privato può essere accolto, mentre il titolare di partita IVA o l’azienda si vedranno rifiutare il materiale. In questo difficile momento di crisi economica le aziende non possono essere ulteriormente vessate dalla burocrazia, tanto più quando è palesemente priva di buon senso. Il lavoro e l’impegno dei sindaci e di tutti i soggetti in campo sarà rivolto, oggi e nei prossimi mesi, ad omogeneizzare nell’AOR ed a livello comunale le procedure relative alla gestione dei rifiuti (dei cui principali problemi è stata fatta solo una parziale descrizione) per ottimizzare il servizio e ridurre i costi affinché le tariffe complessive siano più sostenibili e commisurate ad un corretto comportamento diffuso nella società tutta”.
UFFICIO STAMPA COMUNE DI CAMPIGLIA