Imprese in rete con autonomia e poca burocrazia
Uno dei problemi che ha il sistema produttivo italiano è la dimensione delle imprese che non permette investimenti ed innovazione necessari. Per la verità è un problema che hanno anche le grandi imprese. Uno strumento che permette le sinergie necessarie ed allo stesso tempo mantiene l’identità delle singole imprese è il contratto di rete.
Il contratto di rete é quel contratto con il quale due o più imprese si obbligano ad esercitare in comune una o più attività economiche rientranti nei rispettivi oggetti sociali allo scopo di accrescere la rispettiva competitività sul mercato.
Il contratto di rete è disciplinato dalla “Legge n. 33 del 9/4/2009: Conversione in legge del Decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, recante: Misure urgenti a sostegno dei settori industriali in crisi”. (GU. n. 85 del 11/4/2009)
Il contratto di rete deve essere redatto per atto pubblico o per scrittura privata autenticata e deve essere iscritto nel registro delle imprese ove hanno sede le imprese contraenti. Il contratto deve indicare: la denominazione sociale delle imprese aderenti; l’indicazione delle attività comuni poste a base della rete; l’individuazione di un programma di rete, con indicazione dei diritti e degli obblighi assunti da ciascun contraente, delle modalità di realizzazione di un fondo patrimoniale comune per la realizzazione degli scopi sociali o della costituzione da parte di ciascun contraente di un patrimonio destinato all’affare, ai sensi dell’articolo 2447-bis del codice civile (che autorizza le società a costituire uno o più patrimoni, ciascuno dei quali destinato in via esclusiva a uno specifico affare); la durata del contratto e le relative ipotesi di recesso; l’organo incaricato di eseguire il programma di rete, i suoi poteri anche di rappresentanza e le modalità di partecipazione a tale organo da parte delle imprese aderenti.
Alle reti di imprese si applicano le disposizioni fiscali, amministrative, finanziarie, nonché quelle relative alla ricerca e allo sviluppo previste per i distretti produttivi dall’articolo 1, comma 368, legge n. 266/05.
Alcuni esempi:
le tre Associazioni Confindustria di Arezzo, Siena e Grosseto si sono dotate di uno strumento comune per il raggiungimento di obiettivi legati alle proprie esigenze e a quelle del sistema portato avanti dalla stessa Confindustria ed hanno costituito l’ “Assoservizi Toscana Sud – Rete d’Imprese”, un soggetto giuridico previsto dalla Legge n. 99 del 2009 che utilizza il contratto di rete per favorire le aggregazioni tra aziende;
“Assoservizi Toscana Sud — Rete d’Impresa” prevedela realizzazione diretta della rivista periodica comune di informazione, opinione, economia ed impresa “IES Industria e Sviluppo”;
l’Interporto campano ha creato un centro logistico di smistamento delle merci e una grande piattaforma commerciale, con più di 700 aziende e 5000 addetti;
FIAT Group ha dato vita ad Atessa, in provincia di Chieti, a una rete tra FIAT e HONDA per la produzione di veicoli commerciali;
in Toscana per il settore arredamento un contratto di rete denominato “IN TUSCANY. ART & DESIGN FURNITURE” comprende sei aziende fondatrici che cumulativamente fatturano circa € 10 milioni; i prodotti offerti sono integrati e complementari, di livello; la rete sarà ampliata con altre aziende che completeranno le gamma dell’offerta; gli obiettivi della rete riguardano la promozione congiunta, l’innovazione di prodotto, le relazioni con enti pubblici, associazioni di categoria, scuole, università e centri di ricerca e agenzie formative.